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sabato 1 maggio 2010

RIPRENDIAMOCI IL 25 APRILE! CENNI SUL SIONISMO


Domenica 25 Aprile, come compagni e compagne del Centro Sociale Autogestito Vittoria, abbiamo partecipato alla piazza organizzata dal Comitato di solidarietà con le lotte dei lavoratori delle cooperative, una piazza anticapitalista, perchè la lotta contro il fascismo è stata in primis lotta per un cambiamento radicale dell'esistente, lotta di classe contro lo sfruttamento capitalistico dei lavoratori, contro la classe dominante padronale sostenitrice dei fascisti, ieri come oggi, in funzione reazionaria ed anticomunista. All'interno del corteo - accanto al nostro presidio di controinformazione - hanno sfilato, come purtroppo accade da diversi anni, la "Brigata ebraica" ed, al suo seguito, la "Sinistra per Israele" - la prima, organizzazione sionista che si spaccia ormai da anni da brigata partigiana; la seconda, sostenitrice del governo israeliano di estrema destra e delle sue politiche imperialiste e razziste. Ci teniamo a sottolineare che la "Brigata ebraica", formatasi alla fine della seconda guerra mondiale, è stata fra le prime formazioni sioniste che iniziarono la colonizzazione della Palestina nel '48, contribuendo alla nascita dell'esercito israeliano, aprendo la strada allo sfruttamento delle risorse palestinesi, segnando l'inizio dell'occupazione delle terre e della pulizia etnica perpetrata in Palestina dalle truppe israeliane. Pertanto, come in altri anni nell'anniversario della Resistenza, abbiamo contestato la partecipazione di tale organizzazione - sionista e quindi paragonabile a fascismo e nazismo per i principi razzisti su cui si fonda - in un corteo come quello del 25 Aprile, che dovrebbe celebrare la liberazione dal regime e dalle dottrine fasciste, xenofobe e imperialiste. Per questi motivi riproponiamo qui di seguito il documento da noi prodotto "Cenni storici e riflessioni sul sionismo". Per ribadire che essere antifascisti - contro il razzismo e la xenofobia, al fianco della liberazione e dell'autodeterminazione dei popoli - implica necessariamente l'essere antisionisti, e per sottolineare che antisionismo non equivale ad antisemitismo, perchè anche diversi intellettuali di religione ebraica hanno rivendicato il loro essere antisionisti, la loro distanza dal governo israeliano - razzista e di destra radicale - e dalla sua politica imperialista. Politica che nega apertamente l'esistenza della Palestina e che persegue esplicitamente l'obiettivo dell'eliminazione, del genocidio, del popolo palestinese - ignorando e non rispettando, con il sostegno americano e grazie all'indifferenza europea, le numerose risoluzioni approvate dall'ONU, dal '48 in poi, a favore della popolazione palestinese, contro lo stato di Israele.

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