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giovedì 30 settembre 2010

Lettera aperta al signor Klaus Schaedle di GLS Italy SpA

da parte dei lavoratori della coop Papavero, licenziati nel sito di Cerro al Lambro.

Egregio sig. Schaedle,
siamo i lavoratori che hanno ricevuto in questi giorni la lettera di licenziamento da parte del responsabile della cooperativa Papavero, cooperativa che lavora per l'azienda da lei diretta nel sito di Cerro al Lambro, in Italia.
Siamo tutti cosiddetti extracomunitari, proveniamo da Eritrea, Somalia, Sudan, siamo in Italia con lo status di rifugiati per ragioni umanitarie, lavoriamo da anni nel settore della logistica, passando attraverso la gestione di varie cooperative, almeno tre negli ultimi anni, ma lavorando sempre per la GLS Italy.
Oggi siamo senza lavoro, senza possibilità di garantire il sostentamento alle nostre famiglie ed a noi stessi.
Viviamo questa condizione perchè l'inverno scorso abbiamo partecipato a degli scioperi e a due presidi davanti ai cancelli.
Il sig. Angelucci, capo della Papavero, ci accusa di essere venuti meno ai doveri di socio, violando inoltre presunti obblighi di legge, lo statuto, il regolamento e gli scopi sociali della cooperativa.
Secondo il sig. Angelucci siamo dei criminali che non hanno il diritto di lavorare, né di far parte della coop Papavero.
Molte cose però non dice il sig. Angelucci.
Non dice le motivazione delle iniziative sindacali, regolarmente dichiarate dal nostro sindacato, nei mesi scorsi.
Non cita come alla base dell'iniziativa sindacale ci fosse la rivendicazione delle più elementari condizioni di legalità all'interno della coop per quanto riguarda l'attività lavorativa e la gestione del nostro rapporto di lavoro.
Non dice della mancata applicazione delle più elementari norme contrattuali (retribuzione, orario) e di legge (sicurezza) che caratterizza la gestione della cooperativa.
Non dice delle centinaia di ore lavorate e non retribuite, dei ricatti quotidiani, delle minacce e delle vessazioni gratuite.
Si guarda bene dal citare le violazioni messe in atto dalla sua gestione e per le quali vi sono le denunce all'ASL, all'Ispettorato del Lavoro, alla Procura della Repubblica.
Quanto allo statuto ed al regolamento, ci piacerebbe capire a cosa si riferisce perchè non abbiamo mai visto né l'uno, né l'altro.
Quanto agli scopi sociali della coop poi, ci piacerebbe capire quali siano, noi conosciamo solo lo sfruttamento, la negazione di ogni diritto e il razzismo, praticati quotidianamente all'interno della cooperativa.
Egregio sig. Schaedle, non sappiamo quanto lei conosca di questa vicenda, né quanto sia a conoscenza della realtà quotidiana dell'attività svolta dalla Papavero, per la sua società.
Non sappiamo, ma siamo certi che lei dovrebbe invece sapere, in quanto committente, nel momento in cui assegna l'appalto delle attività della GLS, come queste coop reclutano e amministrano i dipendenti, in quali condizioni li costringono a lavorare, se rispettano le leggi dello stato, e le norme contrattuali.
Sappiamo per certo anche, che le precedenti coop per cui abbiamo lavorato, ci hanno sottratto decine di migliaia di €uro dalla retribuzione, soldi che andiamo a recuperare con imminenti cause a cui, la sua azienda, dovrà far fronte.
Sappiamo anche che lo stesso percorso riguarderà la Papavero ed è per questo che in questo giorni già abbiamo interessato l'Ispettorato del Lavoro.
Egregio sig. Schaedle, l'azienda che rappresenta è corresponsabile di quanto sta avvenendo ed è avvenuto.
Le chiediamo di farsi sentire, di intervenire presso la Papavero per far ritirare i licenziamenti illegittimi. Converrebbe alla GLS, e per vari motivi.
Per ragioni legali: l'assenza totale di rispetto delle norme di sicurezza, ad esempio, nelle attività svolte per vostro conto, oppure la pratica illegale di intermediazione di manodopera, vi chiamano direttamente in causa.
Per ragioni politiche e sociali in senso lato: che effetto farebbe sull'opinione pubblica, sulla clientela attuale e potenziale di GLS, se quanto avviene all'interno dei capannoni di Cerro o di altri siti, fosse portato a loro conoscenza?
Quali sarebbero gli effetti di una campagna mediatica incentrata su questi temi, sulla vostra immagine? Quali gli effetti economici?
Ci pensi signor Procuratore e ci faccia sapere al più presto; noi non abbiamo intenzione di subire ancora la negazione dei nostri diritti e siamo pronti a batterci, fino alla fine, coi lavoratori, le organizzazioni politiche, sindacali, le associazioni, che già si sono schierate al nostro fianco.
P.S. Nelle occasioni in cui lei e i suoi collaboratori arrivavano nel sito di Cerro, i responsabili locali terrorizzati, al grido di “arrivano i tedeschi”, ci costringevano ad indossare le magliette col logo GLS.
Eccoci quindi a chiedere conto, proprio alla GLS Italy SpA, di quanto accade ed è accaduto nei suoi capannoni. Questa comunicazione è al momento riservata; sarà resa pubblica in assenza di riscontro da parte sua.
Saluti.

I lavoratori licenziati della cooperativa Papavero
c/o Sindacato Intercategoriale COBAS
Via Marco Aurelio, 31 20127 Milano tel/fax 0249661440
e-mail: coordinamento@sicobas.org

venerdì 24 settembre 2010

Mozione conclusiva assemblea 19 settembre

Rilanciare le lotte e costruire l'unità di classe tra i lavoratori.

L’assemblea pubblica tenutasi al C.S.A. Vittoria di Milano il 19/09/2010, che ha visto la presenza di lavoratori e lavoratrici, realtà del sindacalismo di base e soggetti politici in rappresentanza di un ampio numero di territori (Trento, Verona, Torino, Genova, Modena, Roma, Milano), per sostenere i lavoratori licenziati per rappresaglia dalla cooperativa Papavero (GLS Italy) in seguito alle lotte ed agli scioperi dello scorso inverno, ha deciso di continuare il percorso di solidarietà e di allargamento del fronte comune intrapreso e, quali prime scadenze, lancia le seguenti mobilitazioni:

- il 7/10/2010 ore 17.30, in occasione della prima udienza sui licenziamenti presso la sezione lavoro del Tribunale di Milano in Via Pace n. 10, presidio di solidarietà;

- in data da definirsi, un corteo/presidio, presso lo stabilimento GLS di Cerro al Lambro dove i lavoratori licenziati sono appaltati, quale ulteriore passaggio della lotta intrapresa e per manifestare e ribadire la continuità e la volontà di fare rispettare i loro diritti e quelli degli altri lavoratori ancora all’interno dello stabilimento.

I lavoratori delle cooperative, nonché tutti i partecipanti all’assemblea, intendono continuare la loro lotta con la prospettiva di allargare la rete e il collegamento tra lavoratori dei vari settori per rispondere agli attacchi complessivi del padronato, convinti che solo un'unificazione da un punto di vista di classe delle azioni di resistenza potrà consentire un esito positivo allo scontro in atto.
L’assemblea rilancia infine la necessità di una solidarietà concreta, anche attraverso la cassa di resistenza, per sostenere nell’immediato i lavoratori licenziati del settore logistico, con la prospettiva di allargarla a tutti i lavoratori in lotta.

L’assemblea pubblica tenutasi al C.S.A. Vittoria di Milano il 19/09/2010

martedì 21 settembre 2010

Atene e Salonicco assediate dalla protesta dei camion

Da INFO-AUT

Centinaia di camion stanno assediando la città di Atene. I trasportatori sono in mobilitazione contro la liberalizzazione del settore. Dalle prime ore del mattino stanno bloccando una delle principali direttrici stradali che porta alla capitale greca.Il blocco è stato effettuato e rinforzato dopo che la polizia ha impedito loro di proseguire la marcia: oltre 800 autocarri sono concentrati alle porte di Atene sotto l'occhio preoccupato della polizia. Fin dall'alba i trasportatori han tentato di dirigersi verso il centro metropolitano in vista del voto di martedi in Parlamento della legge che contestano. Quindi, la polizia ha impedito loro di procedere, i trasportatori hanno formato un blocco stradale sulla superstrada che da Corinto conduce alla capitale, il traffico è stato deviato, permane una situazione di caos alle porte di Atene sulle linee della viabilità. Nel frattempo la protesta degli autotrasportatori non ha bloccato solo Atene ma anche la città settentrionale di Salonicco: 300 camion la stanno assediando.Gli autotrasportatori chiedono soprattutto l'estensione del periodo di transizione da tre a cinque anni. ''Non abbiamo più nulla da perdere'' ha detto il presidente della categoria, Giorgio Tzortzatos, di fronte al rifiuto del governo. Le associazioni commerciali hanno denunciato problemi di rifornimenti alimentari e avvertito che esiste il rischio di una penuria di carburanti, come quella del luglio scorso quando la Grecia fu messa in ginocchio dalla prima lunga protesta dei camionisti.

sabato 18 settembre 2010

SABATO 2 0TTOBRE ALLA FORNACE di Rho in Via san Martino 20 SERATA BENEFIT A SOSTEGNO DEI 15 OPERAI LICENZIATI ALLA GLS

SERATA BENEFIT A SOSTEGNO DEI 15 OPERAI LICENZIATI PER AVER
SCIOPERATO,DALLA COOPERATIVA PAPAVERO ALLA GLS DI CERRO AL LAMBRO.


Ore 20: Cena di qualità con prodotti fatti in casa.

Antipasto a base di un peperone cruscolo Lucano.
Primo: lasagne al sugo fatte in casa, anche per vegetariani.
Secondo : Verdure Grigliate e salamella Artigianale
Dolce : Torte varie fatte in casa.
10€.

La cena è su prenotazione.
Per prenotarsi mandare una mail a : laspinta@yahoo.it entro Giovedì 30 sera.

dalle Ore 22:
Concerto e dj set ( da definire nei prossimi giorni)

Partecipiamo numerosi per sostenere i licenziati che stanno resistendo all'attacco padronale e per creare una reale solidarietà contro ogni razzismo.

lunedì 13 settembre 2010

Appello per l'assemblea pubblica contro i licenziamenti alla GLS

A tutti i lavoratori, alle organizzazioni sindacali e politiche, ai centri sociali, agli organismi di lotta sociali e territoriali, proponiamo un primo incontro domenica 19/9/2010 alle ore 15.00, per aprire un percorso condiviso e promosso unitariamente che, a partire dalla lotta contro

I 15 LICENZIAMENTI DI RAPPRESAGLIA FATTI DALLA COOP PAPAVERO,
IN PIENO AGOSTO, A SEI MESI DI DISTANZA DAGLI SCIOPERI DI
FEBBRAIO AL CAPANNONE DELLA GLS ITALY DI CERRO AL LAMBRO

- costituisca, da subito, una CASSA DI RESISTENZA per i lavoratori licenziati dalla GLS, con la prospettiva di estenderla, come strumento di sostegno e di lotta, ai lavoratori licenziati per ritorsione e terrorismo dai padroni,

- organizzi INIZIATIVE E MOBILITAZIONI DI PIAZZA E TERRITORIALI COORDINATE contro i licenziamenti politici, per la difesa dei diritti nei posti di lavoro, contro l’attacco alle condizioni di vita e di lavoro condotto da padronato e governo per “superare la crisi”

I 15 licenziamenti degli operai della Coop Papavero, voluti da GLS Italy, perché “colpevoli” di avere scioperato in difesa dei propri diritti calpestati e per ottenere il rispetto delle condizioni normative e salariali previste contrattualmente, non sono un fatto “interno” al settore della logistica e alla lotta nelle cooperative sviluppatesi nel milanese.

I 15 licenziamenti della Coop Papavero sono stati fatti nella medesima logica e con le stesse finalità dei licenziamenti dei 3 operai alla Fiat di Melfi, dell’operaio della Fiat di Termoli, dei 64 operai delle cooperative dell’appalto Carrefour di Pieve Emanuele, dell’operaia della coop alla Clinica Privata San Carlo di Paderno Dugnano.

Un filo conduttore unisce tutti questi episodi di vero e proprio terrorismo, sono fatti per intimidire, impaurire, terrorizzare i lavoratori, colpendo chi osa sollevare la testa. Fungono da battistrada all’applicazione di contratti modello Pomigliano, alla cancellazione dei diritti per ottenere maggiori profitti e disporre dei lavoratori senza freni e vincoli giuridici, al tentativo di cancellare qualsiasi forma di contratto collettivo, seppur già subordinato agli interessi padronali come quelli attualmente esistenti.

Respingere i licenziamenti politici e contrastare quest’attacco, isolati e separati nei rispettivi posti di lavoro, è impossibile. Occorre rompere la logica degli “orticelli” e degli “steccati”. Dare una risposta all’altezza della situazione richiede che i lavoratori si colleghino e comincino a costruire la propria unità e il proprio coordinamento dal basso, sulla base di obiettivi comuni e condivisi.

Per questo proponiamo un incontro, che si terrà domenica 19 settembre alle ore 15, c/o il CSA Vittoria, (via Friuli angolo via Muratori, Milano) per avviare, se possibile, un percorso comune, con delle iniziative che collettivamente definiremo e praticheremo per organizzare la risposta contro i licenziamenti e l’attacco di padroni e governo.

Le realtà che hanno sostenuto e condotto le lotte delle cooperative nel milanese

Comitato Antirazzista Milanese : info@antirazzistimilano.org,
Coordinamento Lavoratori San Giuliano Milanese,
CSA Vittoria: vittoria@ecn.org,
Sindacato Intercategoriale Cobas :coordinamento@sicobas.org

VITTORIA DEI CITTADINI! IL TAR SOSPENDE L’ORDINANZA N.34

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Lombardia ha accolto il ricorso contro l’ordinanza n.34 presentato dai cittadini nervianesi riuniti nel Comitato No Ordinanza. L’iniziativa e’ stata sostenuta dal Collettivo Oltre il Ponte di Nerviano, dallo Sportello San Precario e dal CS Fornace di Rho.

Il provvedimento emanato dal Sindaco di Nerviano, con il sostegno espresso dai partiti di maggioranza e di opposizione, e’ stato sospeso dal TAR. Si tratta di una vittoria decisiva della collettivita’ nervianese contro politiche securitarie e populiste lontane anni luce dai reali bisogni dei cittadini. Il fronte trasversale PD-PDL-Lega dovrebbe riflettere sul destino di un’Ordinanza tanto difesa quanto impopolare. Numerosi cittadini – tra cui molti giovani – si erano infatti mobilitati per chiedere l’abolizione di un provvedimento considerato umiliante ed ingiusto. Ma nonostante cio’, i nostri consiglieri comunali si erano espressi in una strenua difesa dell’Ordinanza, senza badare alle preoccupazioni e alle perplessita’ sollevate dal Comitato cittadino. E’ infatti molto piu’ semplice ridurre i giovani a problematica per l’ordine e la tranquillita’ di una Nerviano dormitorio, piuttosto che affrontare le croniche carenze che la caratterizzano… Il Sindaco, che aveva parlato di demagogia, farebbe bene a preoccuparsi di individuare aree pubbliche da destinare a spazi sociali ed aggregativi sul territorio comunale, come contenuto nel programma elettorale.

Il nostro appello per l’abolizione dell’Ordinanza n.34 si e’ cosi’ rivelato tutt’altro che ideologico ed ha portato alla sospensione di un provvedimento che, come comunicato dal TAR e come era apparso evidente fin dalla sua emanazione, è “suscettibile di arrecare una illegittima restrizione delle libertà costituzionali”.

Riportiamo quanto contenuto nella sentenza: [...] il provvedimento non evidenzia adeguatamente quali siano i gravi pericoli che minacciano l’incolumità e la sicurezza urbana (non si comprende, invero, in che senso l’assembramento di gruppi di persone, l’uso di apparecchi musicali ad alto volume, il posteggio selvaggio delle biciclette, l’abbandono di rifiuti all’interno di parchi pubblici, siano fatti di per sé idonei a favorire l’insorgere di episodi criminali quali addirittura lo spaccio di stupefacenti e fenomeni di violenza). [...] il contenuto estremamente generico ed impreciso delle prescrizioni impartite (a titolo esemplificativo: divieto “di bivaccare o accamparsi abusivamente nelle aree verdi”, divieto di “assembramento di persone tale da costituire motivi di intralcio alla quiete pubblica”, divieto di “ogni tipo di gioco con l’utilizzo di palloni” all’interno delle aree verdi, divieto di “comportamenti in genere che determinano un utilizzo improprio delle aree pubbliche o di uso pubblico”) è suscettibile di arrecare una illegittima restrizione delle libertà costituzionali.
L’esito del ricorso rappresenta un precedente significativo ed un esempio palese di come si possa contribuire a cambiare le sorti del nostro territorio attraverso una partecipazione collettiva ed attiva. E’ una vittoria della partecipazione popolare, nell’interesse di tutta la collettivita’ nervianese.

Garantiremo inoltre il nostro supporto a tutti gli eventuali abitanti di Nerviano che sono stati assurdamente multati in seguito all’emanazione dell’ordinanza.
Continueremo a batterci per una gestione ALTRA del territorio e per un’ALTRA NERVIANO.

Comitato No Ordinanza n.34 – Nerviano

http://collettivoltreilponte.wordpress.com/