IN PRIMO PIANO

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venerdì 29 ottobre 2010

LA SPINTA! MESE OTTOBRE-NOVEMBRE

- Sciopero 18 ottobre alla Billa (ex Standa).
Continua e si estende la lotta all’interno delle cooperative della logistica lombarda.

- Lega ladrona!
Il motto ormai va cambiato: non più Roma ladrona ma “lega ladrona”.

-Contro razzismo e xenofobia! Autorganizzazione e lotta di classe!

-Salari sempre più bassi.

Per leggere:

www.scribd.com/doc/40427406

martedì 26 ottobre 2010

29 ottobre: SCIOPERO GENERALE NAZIONALE

Basta con le ritualità: portiamo in piazza il conflitto!

Come Coordinamento di Sostegno alle Lotte nelle Cooperative invitiamo a partecipare allo sciopero generale di venerdì 29 ottobre 2010.Oltre ogni ritualità e subalternità a contraddizioni interne anche al sindacalismo di base, crediamo vada rilanciata con forza la capacità di costruzione di reti autonome e allargate che esprimano conflitto reale nei vari settori di lavoro e sul territorio.

Alla ferocia dell'attacco classista sferrato dal padronato e dai suoi rappresentanti e complici di classe (governi, partiti e sindacati conniventi) lavoriamo, a partire dai luoghi di più aspro conflitto, per recuperare un rapporto di forza utile ad una risposta efficace in una prospettiva anticapitalista.
Viviamo una fase in cui l'offensiva capitalistica alle condizioni di vita e di lavoro di milioni di proletari è sempre più stringente e tesa alla devastazione delle residue garanzie e del salario dei lavoratori. Dopo anni di provvedimenti governativi tesi a limitare sempre più il potere dei lavoratori nei luoghi di lavoro e a ridurre drasticamente i diritti conquistati dal dopoguerra ad oggi, i padroni, con Marchionne in testa, tornano all’attacco per assestare un duro colpo ai lavoratori.

La socializzazione delle ingenti perdite e dei debiti accumulati che, sin dall'esplosione della crisi, ha caratterizzato le prime misure adottate per attenuarne le conseguenze, è necessaria ma non sufficiente al capitalismo italiano che, conscio dell'occasione irripetibile che comunque la crisi offre, ha programmato la cancellazione definitiva, tra gli altri, del diritto di sciopero e del contratto collettivo nazionale di lavoro. L'obiettivo (anche ideologico) di ridurre il conflitto tra capitale e lavoro deve essere raggiunto con qualsiasi mezzo: anche attraverso l'intimidazione e il licenziamento ritorsivo contro chi osa sollevare la testa.
In questo contesto gli immigrati rappresentano l’elemento paradigmatico di livelli di sfruttamento sempre più elevati, che trovano copertura, anche giuridica, nell’assetto cooperativistico, e sono stretti, grazie al ricatto del permesso di soggiorno legato al lavoro, nella morsa del lavoro nero, di quello sottopagato, dei licenziamenti nella crisi e del circuito perverso CIE-carcere-CIE.
Uno “Sciopero degli immigrati” può apparire parziale, se non si coniuga innanzitutto con le esperienze di tutti i lavoratori, e con livelli di lotta più generali e di classe.
Ed è a proprio a partire dai conflitti reali che attraversano il tessuto metropolitano, dalle cooperative della logistica alle fabbriche, dalla casa e dagli spazi sociali alla scuola ai CIE, che riteniamo possano cominciare ad esprimersi tutte le potenzialità di un percorso autorganizzato, allargato a tutti i lavoratori e le lavoratrici in lotta.

Lanciamo, quindi, un appello affinché la giornata del 29 coinvolga tutte le situazioni di lotta che agitano il territorio, per sviluppare un fronte di classe il più ampio e determinato possibile.Per questo, come coordinamento, faremo del 29 ottobre una giornata di lotta e saremo anche in Cairoli a partire dalle 9,30 con gli operai e le operaie delle cooperative, con l’intento di convergere in una grande assemblea unitaria e verificare collettivamente la possibilità di passaggi successivi nella stessa giornata: -

UNA MANIFESTAZIONE A CERRO AL LAMBRO, in data da definirsi, per sostenere i licenziati politici della cooperativa Papavero;

UN INCONTRO NAZIONALE PER DOMENICA 7 NOVEMBRE ALLE ORE 10.00AL CSA VITTORIA con i precari e disoccupati organizzati di Napoli e altre realtà di lotta italiane.

La lotta e l’unità tra lavoratori di ogni settore è l’unica arma che abbiamo per dire ai padroni che non abbiamo nessuna intenzione di pagare i costi della loro crisi!

TUTTI E TUTTE IN LARGO CAIROLI VENERDI’ 29 OTTOBRE ORE 9,30

Coordinamento di sostegno alle lotte nelle cooperative

giovedì 21 ottobre 2010

Comunicato su sciopero 18 ottobre alla Billa (ex Standa)


COORDINAMENTO IN SOLIDARIETA’ CON I LAVORATORI DELLE COOPERATIVE.

- ore 5,30: una cinquantina di persone, i primi a giungere a Villamaggiore si muovono dalla stazione dei treni per andare davanti agli adiacenti cancelli del polo logistico dentro il quale hanno sede i magazzini BILLA (ex Standa), appaltati alla cooperativa C.L.O. (Cooperativa Lavoratori Ortomercato che, con oltre 2000 dipendenti, é la stessa che gestisce una buona fetta dell'ortomercato milanese di via Lombroso).

- In totale hanno partecipato al picchetto quasi centodieci persone così suddivise: 30 operai della C.L.O, 30 operai delle cooperative che operano a Brembio, Liscate, Settala, Varedo e i licenziati di Cerro Al Lambro, 50 militanti esterni (tra S.I. Cobas, Vittoria e "area comitato").

- Dalle 5,30 alle 9,00 sono stati bloccati i due cancelli sia quello dei camion in uscita (diversi autisti si sono mostrati solidali) che, soprattutto, quello dei mezzi in entrata (una trentina con una coda di circa un km).

- I capi della cooperativa, come contromossa, hanno prima cercato di accumulare forza tra gli operai "intenzionati" (cioè non del tutto spontaneamente) a entrare, poi dopo qualche ora hanno deciso di deviare i camion in coda verso alcuni siti limitrofi per evitare danni ulteriori

- Verso le 9,30, a fronte di una presenza assai scarna di forze dell'ordine (due macchine dei carabinieri), sono sopraggiunti diversi caporali agguerriti provenienti da altre sedi operative della C.L.O., oltre ad alcuni responsabili della stessa cooperativa. Prima dell'arrivo in forze di Digos, celerini e altri carabinieri (circa 90 sbirri), i caporali sono riusciti a provocare il picchetto. Ne sono conseguiti tafferugli utili ad una ventina di crumiri per infilarsi nelle maglie del picchetto, spinti all'interno dai loro capi-squadra.

- Alle 10,30 si è quindi svolta un'assemblea conclusiva, con l'intervento di diversi operai, in cui sono stati sottolineati i seguenti punti essenziali

* La lotta ha obiettivi economici (contro il cottimo, il declassamento di livelli e il furto dell'indennità mensa) e sindacali (contro il potere burocratico e corrotto dei confederali, per un "sindacato operaio").
* Oltre a questi sacrosanti obiettivi si tratta di praticare una lotta per la difesa della dignità operaia, cioè per la sconfitta di un sistema neo-schiavista intollerabile.
* A due anni di distanza dagli scioperi spontanei del 2007 (cui fece seguito la repressione aziendale concordata coi confederali con licenziamenti, trasferimenti e Cassa Integrazione si è fatto oggi un passo avanti per ricostruire l'unità necessaria a proseguire ed estendere l'unità dal basso.

*si chiudeva l’azione di lotta dopo la promessa del Direttore Bonomi, tramite intermediazione della Digos, di un incontro per discutere la piattaforma proposta dal S.I.COBAS.
Durante l'assemblea stessa è stato lanciato l'appuntamento di sciopero nazionale del 29 ottobre (riunione "cittadina" a tal proposito prevista per giovedì nel tardo pomeriggio) e ci si è inoltre accordati per un rapido tam-tam di fronte ad eventuali azioni di ritorsione nei confronti degli scioperanti.

- Gli operai in sciopero hanno deciso infine di non rientrare al lavoro dopo la rimozione del picchetto e di restare davanti alla fabbrica ad attendere gli operai dei turni successivi (2° turno con inizio alle 13 e 3° turno con inizio alle 19) per verificare le possibilità di estenderlo ulteriormente e cioè di perseguire uno degli obiettivi fondamentali della giornata.
Considerazioni e valutazioni ulteriori verranno eventualmente sviluppate nelle prossime riunioni ma, in sintesi, si può dire che gli obiettivi basilari della giornata siano stati raggiunti.

martedì 19 ottobre 2010

SOSTENIAMO la LOTTA dei LAVORATORI della C.L.O di LACCHIARELLA!

Ieri mattina i lavoratori della cooperativa C.L.O., appaltati presso il magazzino di stoccaggio delle merci da distribuire presso i punti vendita Billa (ex Standa) di Lacchiarella, hanno scioperato contro il cottimo e condizioni di lavoro schiavistiche, per rivendicare un corretto salario e inquadramento, il pagamento dell'indennità mensa.Ma gli stessi lavoratori, già protagonisti di scioperi spontanei nel 2007 (cui è seguita la dura repressione padronale che, con la connivenza delle burocrazie confederali, ha portato a licenziamenti, trasferimenti punitivi e isolamento dalla sede di lavoro e dai propri compagni di lavoro e di lotta anche con l'uso della cassa integrazione), con questa nuova e radicale agitazione sindacale hanno soprattutto rivendicato la necessità e la volontà di organizzarsi autonomamente da CGIL, CISL e UIL consapevoli del ruolo complice e filopadronale che queste rivestono a tutti i livelli nelle dinamiche del conflitto capitale / lavoro.Anche in questa occasione, a sostegno di questa ennesima esplosione di conflitto contro il quotidiano sfruttamento degli operai delle cooperative, si è costituito un comitato di lotta che unisce il S.I. Cobas (che segue la vertenza anche dal punto di vista più strettamente sindacale), a realtà politiche e sociali milanesi e a numerosi altri lavoratori e lavoratrici del settore della logistica (Brembio, Liscate, Settala, Varedo e i licenziati di Cerro al Lambro).Il picchettaggio dei due cancelli di ingresso e uscita ha causato il blocco totale di approvvigionamento delle merci da “lavorare” e la distribuzione di quelle pronte per lo smistamento ai supermercati Billa. Peraltro i lavoratori e i/le compagni/e intervenuti/e hanno ricevuto la solidarietà attiva di diversi camionisti che, ben volentieri, hanno contribuito ad “intasare” con una lunga coda la vicina statale per Milano e Pavia.I responsabili della cooperativa hanno quindi cercato di deviare altri camion in arrivo verso siti limitrofi nel disperato tentativo di limitare i danni e organizzato un gruppo di crumiri (alcuni minacciati di ritorsioni) che, raggiunti da capetti, caporali e servi vari di altre sedi, hanno poi pesantemente provocato i lavoratori in sciopero. Ciò è servito ad uno sparuto gruppo di crumiri e di capetti di riuscire ad entrare in un magazzino...completamente vuoto e inattivo!La giornata di lotta si è conclusa con la promessa del direttore della cooperativa ad un incontro per discutere la piattaforma dei lavoratori e con un'asseblea che ha, tra l'altro, lanciato la partecipazione allo sciopero del 29 ottobre.Lo sciopero e il picchetto di ieri mattina costituiscono un primo passaggio, sicuramente positivo, che apre un ulteriore fronte di lotta in un comparto produttivo paradigmatico per composizione della forza lavoro ivi impiegata (migrante e precaria) è centrale, soprattutto nell’area metropolitana milanese, di quella organizzazione del lavoro utile nell’attuale fase di valorizzazione del capitale.Settore, quello della logistica, nel quale negli ultimi due anni si sono diffuse e dispiegate molteplici lotte autorganizzate, caratterizzate dall’unità e dalla convergenza di settori sociali diversi su una chiara prospettiva politica di classe che sono riuscite a ribaltare i rapporti di forza imposti. Lotte risolute e determinate in cui la solidarietà di classe dispiegata per la difesa dei propri diritti, nonché per migliori condizioni di vita e di lavoro, hanno avuto quale ulteriore risultato politico di essere esempio concreto per altri operai/e parimenti sfruttati.Ma proprio tale unità di classe diventa l’obiettivo da colpire e da fermare per i padroni e i loro sgherri consci della reale forza che momenti ricompositivi possono avere nello sviluppo del conflitto sociale che le conseguenze della crisi non possono che continuare a generare.Come compagne e compagni del CSA Vittoria continueremo a sostenere la lotta dei lavoratori della cooperativa C.L.O. per migliori condizioni di vita e di lavoro, convinti che il conflitto di classe possa nascere e svilupparsi, su un terreno di incompatibilità politica, solo a partire dai soggetti sociali che in prima persona vivono le condizioni di sfruttamento e precarietà, nei luoghi della produzione e non dalle stanze dei palazzi.

CONTRO LA PRECARIETA’ E LO SFRUTTAMENTO
autorganizzazione e lotta di classe!

I compagni e le compagne del C.S.A. VITTORIA

www.csavittoria.org
vittoria@ecn.org

lunedì 18 ottobre 2010

Iniziative di solidarietà per i 15 lavoratori licenziati


SABATO 23 OTTOBRE DALLE ORE 20.00
L’Associazione Olinda e il Coordinamento dei lavoratori in lotta

Organizzano una cena a sostegno dei 15 licenziati politici della cooperativa Papavero della GLS di Cerro al Lambro

La serata si svolgerà presso lo spazio Kambusa ex O.P. Paolo Pini
Via Ippocrate, 45 ingresso giallo. Si raggiunge con ATM 40- 41- 51-705 - Ferrovie Nord fermata Affori.

martedì 12 ottobre 2010

E’ NATO PRIMA L'UOVO O LA GALLINA?

Il dibattito “sindacale” si fa incandescente- pensate un po’- anche in provincia di Bergamo. Roba da non credere.
Direttivi, ore e ore di dibattiti, mozioni contrapposte, prese di posizione ai massimi livelli, convocazione di organismi dirigenti, dissociazioni, condanne….
Ma che succede? Eppure, dopo quasi due anni dall’inizio ufficiale della crisi, i padroni hanno avuto tempo e modo di liquidare una buona fetta di industria manifatturiera senza praticamente pagare dazio. Nella quasi assoluta pace sociale. Sì, due o tre presidii ci sono stati, e pure qualche educata manifestazione in centro città…ma per il resto? “Tout va bien madame la marquise”. La “ripresa” è in atto e darà i suoi frutti…grazie anche alla collaborazione di CGIL-CISL-UIL, che hanno accompagnato come bestiame al macello quei lavoratori coinvolti in chiusure, delocalizzazioni, tagli ecc. ecc.

E allora, cos’è che ha turbato i sogni perbenisti dell’establishment politico-sindacale? Nientepopodimenochè…qualche uovo marcio ( se era fresco sarebbe stato spreco…) lanciato contro le vetrine della sede FIM-CISL di Treviglio dai lavoratori SAME, un po’ incazzati coi signori-SIGNORSI’ della FIM ( della UIL, cioè del nulla, è inutile parlare ), che continuano pure a spacciarsi per sindacato !!! Insieme a quei lavoratori, siamo qui a chiedere:

E’ FARE SINDACATO RAGIONARE ESATTAMENTE COME IL PADRONE ?
E’ FARE SINDACATO SOTTOSCRIVERE MIGLIAIA DI LICENZIAMENTI ?
E’ FARE SINDACATO SMOBILITARE DA SUBITO OGNI TENTATIVO SERIO DI RESISTENZA DEI LAVORATORI ?
E’ FARE SINDACATO COLTIVARE L’IDOLATRIA DELLA “PACE SOCIALE” ?
NO, NON E’ FARE SINDACATO.
E’ fare i leccaculo. Leccaculo di padroni e governo.
Questo oggi è la CISL.

Ma, come tutti i leccaculo senza ormai pudore, questo “sindacato”, non avendo nulla da perdere, chiama senza problemi ( ed a ragione ) anche la CGIL rispondere del suo operato.
Veniamo così a sapere, dati alla mano, per bocca del segretario provinciale FIM Uliano ( “Giornale di Bergamo” 6 /10 / ’10 ), che in provincia di Bergamo la FIOM-CGIL ha firmato ben 11 accordi ( + di 8.000 dipendenti coinvolti ) in DEROGA al CCNL !!!
Deroghe concernenti lavoro festivo, turni, scioperi, flessibilità…ed in realtà importanti come laTenaris-Dalmine, la Brembo Freni, la N&W, la ABB…

Dunque? Dunque, continua Uliano, “…firmando l’accordo con Federmeccanica non abbiamo fatto altro che stabilire un quadro di regole entro il quale collocare eventuali accordi stipulati dalle RSU aziendali con i sindacati che rispondono a esigenze di produttività richieste dall’azienda. “
Deroghe sempre fatte, senza che il CCNL sia mai decaduto. Questa, dice Uliano, è una politica assolutamente NORMALE in Europa…” e lo è stata fino a ieri anche da noi.” In più, queste deroghe hanno portato un bel po’ di soldi nelle tasche dei lavoratori !
Dove sta il problema ? – conclude Uliano.

Replica della segreteria FIOM-CGIL: il problema sta nel fatto che quei contratti erano stati sottoscritti dopo “l’approvazione dei lavoratori”, cosa che ora FIM e UILM non hanno fatto.
Dunque il nocciolo è qui: L’APPROVAZIONE DEI LAVORATORI…
Criterio questo ribadito da Epifani fino al segretario provinciale CGIL di Bergamo Bresciani, i quali hanno da parte loro “fermamente condannato” le uova di Treviglio ! ( Replicate a Livorno, a Merate…)

E qui pure il segretario bergamasco FIOM Borella, da buon subalterno, si è dovuto allineare.
La “grande” differenza tra FIM e FIOM starebbe allora, secondo tali dichiarazioni, nel FAR VOTARE AI LAVORATORI LA PROPRIA CONDANNA A MORTE…dopo aver magari già preparata la bara e scavato la fossa !
MA DI CHE STIAMO PARLANDO ?

A nessuno viene in mente che i progetti padronali- alla Marchionne per intenderci- possano pure essere contrastati, respinti, e magari battuti ? E non solo, parzialmente, a Pomigliano ma in tutt’Italia?

Nessuno pensa che il compito del sindacato non sia quello di assecondare ed alimentare il “basso ventre” dei lavoratori, ma di trasmettere loro una linea di resistenza SERIA allo smantellamento di centinaia d’industrie ?

* di contrattare non “assecondando” il padrone, ma rivendicando?
* ancora di non piegarsi SEMPRE e COMUNQUE alle esigenze del profitto?

Se nessuno ci pensa, ci chiediamo che razza di gioco al tamburello sia, quello tra FIM e FIOM!
Ce lo chiediamo, e lo chiediamo a tutti i lavoratori iscritti alla FIOM e ai delegati in vista anche della manifestazione del 16 ottobre a Roma, dove anche noi saremo presenti, seppur su posizioni critiche.

BASTA CON LE INCOERENZE, COI VERTICISMI, CON LE FURBERIE…
BASTA COGLI EQUIVOCI DI COMODO VERSO LA CGIL E VERSO CISL E UIL.
NON SI PUO’ LOTTARE E DOVERSI SEMPRE GUARDARE LE SPALLE !!!
Secondo noi la democrazia operaia è sicuramente essenziale, ma essa deve scaturire da lotte reali e solo ad esse rispondere; deve uscire dal confronto sulla resistenza operaia e non dalle “combine” fatte sulla testa di chi lavora, secondo la logica concertativa e collaborazionista a cui TUTTI i sindacati confederali ci hanno abituato.

Non è democrazia operaia far decidere ai lavoratori…COME CHIUDERE MEGLIO UNA FABBRICA, o COME ASSECONDARE MEGLIO I PROPOSITI DI SUPERSFRUTTAMENTO DEL PADRONE ( tipo saltare il turno di mensa, o accettare ritmi pazzeschi, o non potersi ammalare…).

Che per Uliano tutto ciò sia “NORMALE”, e pure per tutti i suoi colleghi europei, dimostra solo per qual motivo la stessa Europa SIA PIENA DI DISOCCUPATI SENZA PRATICAMENTE COLPO FERIRE ( Grecia a parte, per ora ).

A questa “NORMALITA’” noi della Rete Operaia non vogliamo rassegnarci.
Non vogliamo dover dire un domani alle nuove generazioni di lavoratori/precari/disoccupati : “ Io c’ero, ma ho fatto finta di nulla. Sono rimasto “normale”, cioè schiavo.”
E allora noi diciamo ai lavoratori:

AUTORGANIZZAZIONE !!! DENTRO E FUORI I POSTI DI LAVORO !
NON ACCETTIAMO I DIKTAT DEL PADRONE E NON DIAMOGLI TREGUA !
OCCUPIAMO LE FABBRICHE CHE CHIUDONO !
COSTRUIAMO UNA RETE OPERAIA PER COLLEGARE LE LOTTE !

7 ottobre

Rete Operaia Valseriana

domenica 10 ottobre 2010

Presidio per prima udienza per reintegro licenziati politici


Insieme ad una 50ntina di lavoratori del SI Cobas, militanti del CS Vittoria e del Comitato Antirazzista e tanti altri compagni e lavoratori, si è portata la solidarietà ai lavoratori colpiti dalla repressione padronale. Da subito è stato visibile, così come durante la dura lotta portata davanti i cancelli della GLS, la presenza intimidatoria e sproporzionata, di digos-poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa, che con la scusa che l'aula del tribunale fosse piccola hanno limitato una presenza più consistente dentro il tribunale. E' chiaro che questo è un ulteriore tentativo per cercare di isolare i lavoratori. I legali della cooperativa hanno cercato di influenzare il giudice ponendo tre pregiudiziali 1) che la richiesta di procedura d'urgenza per discriminazione non era da ritenersi valida; 2) che il tribunale competente doveva essere quello di Firenze (presso cui è stata presentata già istanza per decidere della legittimità della sospensione dei lavoratori); 3) la cooperativa non riconosce il sindacato che segue i lavoratori e di cui non si voleva la presenza davanti al giudice. Come si vede siamo ad una variante della linea Marchionne, licenziamenti politici-negazione del diritto di organizzazione sindacale-dittatura padronale. La sensazione è stata che la presenza solidale abbia creato un clima favorevole, conferma di questo l'avremo alla prossima udienza fissata per il 15 Ottobre.

martedì 5 ottobre 2010

FORNACE PROSSIMA ALLO SGOMBERO: PRONTI A RESISTERE! MARTEDI’ ASSEMBLEA PUBBLICA ANTISGOMBERO

Da fonti certe abbiamo appreso che entro la fine di questa settimana verrà tentato lo sgombero del Centro Sociale SOS Fornace. E’ evidente il malcelato tentativo di alzare il livello della tensione in vista del corteo di sabato 9 ottobre contro il Piano Alfa e in difesa del territorio, per spaccare l’ampio fronte – dall’opposizione sociale a quella consigliare – che scenderà in piazza unito nel denunciare la “prima pietra” di Expo 2015, madre di tutte le speculazioni sul territorio. Questo tentativo arriva inoltre una settimana dopo la nostra denuncia dell’imbarazzante comportamento di Fiera Milano che, a dispetto della scintillante immagine che propone di sè, produce sul territorio del quale si vanta di essere vetrina, solo precarietà e disoccupazione, come dimostra la recente vicenda degli 85 lavoratori lasciati a casa.La giunta comunale, più volte dichiaratasi a favore dello sgombero della Fornace, vuole evidentemente coprire con questo provvedimento il fallimento del modello della città vetrina, sotto gli occhi di tutti in termini di servizi pubblici dismessi e beni comuni espropriati, col favore degli speculatori di CL e la copertura politica di chi, come la Lega Nord, della difesa del territorio si riempe la bocca ma nei fatti è complice del saccheggio.Questa ennesima minaccia non è solo un attacco a uno spazio sociale, ma ai percorsi autorganizzati e all’intera opposizione sociale del territorio che esprimono una voce critica e contrastano una ricostruzione della metropoli imposta da chi sta sfruttando la crisi per aumentare i propri profitti.Invitiamo perciò tutti i solidali a un’assemblea pubblica che si terrà in Fornace martedì 5 ottobre alle 21:30 per preparare la resistenza allo sgombero. Portate sacchi a pelo e coperte, si dorme all’interno dello spazio per difenderlo.

Martedì 5 Ottobre – h. 21:30ASSEMBLEA PUBBLICA CONTRO LO SGOMBEROSOS Fornace – Rho, via S. Martino 20

Mercoledì 6 ottobre – h. 5:00PRESIDIO E COLAZIONE ANTISGOMBEROSOS Fornace – Rho, via S. Martino 20

Giovedì 7 ottobre – h. 5:00PRESIDIO E COLAZIONE ANTISGOMBEROSOS Fornace – Rho, via S. Martino 20

Venerdì 8 ottobre – h. 5:00PRESIDIO E COLAZIONE ANTISGOMBEROSOS Fornace – Rho, via S. Martino 20

Sabato 9 ottobre – h. 9:30CORTEO CONTRO IL PIANO ALFAIN DIFESA DEL TERRITORIORho – Stazione FS

lunedì 4 ottobre 2010

PRESIDIO A SOSTEGNO DEI 15 LICENZIATI ALLA GLS


Giovedì 7/10/2010 ore 17.30, in occasione della prima udienza,sui 15 licenziamenti da parte della cooperativa papavero alla Gls di Cerro al Lambro, presso la sezione lavoro del Tribunale di Milano in Via Pace n. 10, presidio di solidarietà;