IN PRIMO PIANO

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venerdì 30 ottobre 2009

STEFANO CUCCHI E' STATO ASSASSINATO

da radio onda d'urto

Prosegue l'opera di scaricabarile rispetto alle responsabilità per l'omicidio di Stefano Cucchi, il 31enne romano morto in ospedale con una serie di traumi ed ecchimosi in diverse parti del corpo riscontrati dopo l'arresto avvenuto per detenzione di pochi grammi di marjiuana. Stamattina Leo Beneduci, segretario generale dell'Osapp, secondo sindacato di polizia penitenziaria, ha chiesto che si faccia chiarezza su questo caso sostenendo che "secondo fonti attendibili, Stefano sarebbe arrivato a Regina Coeli direttamente dal tribunale già in quelle condizioni. Insomma, i secondini si definiscono innocenti, facendo implicitamente ricadere le colpe sui carabinieri che fermarono Stefano quella notte. A difendere a spada tratta l'opera dei carabinieri è il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che pur ammettendo di non avere strumenti per dire come sono andate le cose, si dice certo del comportamento assolutamente corretto da parte dei carabinieri in questa occasione". La Russa ricorda comunque che si tratta di una competenza in questo caso assolutamente estranea al ministero della Difesa, in quanto attiene da un lato ai carabinieri come forze di polizia, quindi al ministero dell'Interno, dall'altro al ministero della Giustizia. Ai nostri microfoni Giovanni Cucchi, padre di Stefano

[Scarica il contributo audio, durata: 11 min.]

LICENZIAMENTO IN TRONCO DI TRE LAVORATRICI della Nerviano Medical Sciences (NMS)


dal collettivo Oltre il ponte:


L’Azienda continua nella sua immotivata ed unilaterale Politica Contro i Diritti delle Lavoratrici e dei Lavoratori di Nerviano:
Nella tarda mattinata di venerdì scorso l’azienda ha licenziato in tronco tre lavoratrici degli Enti Centrali con la motivazione che l’attività dei loro uffici è stata affidata a società esterne a NMS, che quindi il loro lavoro non era più necessario e le loro professionalità non erano utilizzabili in altre parti dell’azienda.
Questa ultima decisione, unita al recente assorbimento degli aumenti contrattuali ed alla mancanza di un chiara prospettiva di rilancio delle attività del centro, denuncia lo stato confusionale della Dirigenza di NMS, che invece di adoperarsi per evitare un altra situazione di crisi insiste con atti volti solo a umiliare ed intimidire le lavoratrici, i lavoratori ed il sindacato.
Chiediamo anche alla Regione il senso, in termini di rilancio di NMS, di aver una dirigenza capace solo di tagliare le teste. A questo punto diventa ancor più necessaria e urgente la riconvocazione del Tavolo Regionale su NMS
La RSU di NMS ritiene gravissimo questo provvedimento e come prima iniziative di risposta alla provocazione dell’azienda indice:
Un’ Ora di SCIOPERO dalle 11 alle 12 martedì 27 Ottobre
con Assemblea di fronte all’Edificio 75
La RSU ed il Sindacato sono a fianco delle lavoratrici licenziate ed intanto mettono a loro disposizione gli uffici legali per la vertenza di opposizione al licenziamento.
Invitiamo le Lavoratrici ed i Lavoratori di NMS a rispondere compatti a questa provocatoria decisione aziendale, perché nessuno può sentirsi più al sicuro in questa situazione e con questi comportamenti sciagurati della Direzione di NMS.

La RSU di NMS, Nerviano 26 Ottobre 2009

Occupazione simbolica di Repubblica a Milano


Giovedì 29 ottobre una delegazione di una trentina di militanti della rete di solidarietà con il popolo basco “Amici e Amiche di Euskal Herria” Euskal Herriaren Lagunak di Milano, ha occupato simbolicamente il giornale La repubblica per protestare contro la censura e la disinformazione che i media nazionali ed internazionali praticano nei confronti della repressione del Popolo Basco.
Nel momento in cui si parla tanto di libertà di stampa e di regime in Italia, stendere un velo di silenzio sulle torture fino all’omicidio, sulle incarcerazioni di massa, sulle deportazioni, sull’illegalizzazione di ogni espressione politica autorganizzata della sinistra indipendentista basca, crediamo sia criminale e sia una forma di oggettiva complicità.
Dopo aver ricevuto assicurazione che i redattori si sarebbero fatti carico di far uscire la notizia della contestazione e soprattutto della situazione tragica dal punto di vista della legittimità democratica nei paesi baschi, la delegazione è uscita continuando la manifestazione sulla strada, con striscioni che denunciavano la sparizione del militante basco Jon Anza e che rivendicavano il diritto all’autodeterminazione del popolo basco.
Alleghiamo comunicato


“Amici e Amiche del popolo Basco” Euskal Herriaren Lagunak di Milano
milano 29.10.2009 Attraverso questa iniziativa vogliamo denunciare il silenzio dei media italiani e europei, che hanno completamente oscurato, per l'ennesima volta, episodi di gravissima repressione ad opera del governo spagnolo nei Paesi Baschi.
Di fronte agli arresti del portavoce della sinistra indipendentista Arnaldo Otegi e di numerosi esponenti del sindacato basco LAB; di fronte alle decine di casi di tortura denunciati; di fronte alla sparizione del militante basco JON ANTZA di cui non si hanno più notizie dal 18 aprile 2009; di fronte alle chiusure di giornali, radio, canali televisivi, all'illegalizzazione di partiti, associazioni giovanili, organizzazioni di difesa dei lavoratori, associazioni di detenuti politici e i loro familiari gli organi di stampa italiani non hanno speso alcuna parola. Un'informazione imbavagliata è complice di tutto quello che sta accadendo, in particolar modo della chiusura del governo spagnolo nei confronti di una soluzione democratica del conflitto e di una possibilità di confrontazione politica leale.

Il 14 ottobre la polizia spagnola ha arrestato nella sede del sindacato della sinistra indipendentista LAB di Donostia 10 militanti indipendentisti tra i più conosciuti nei paesi baschi, con l'accusa di far parte della direzione politica di Batasuna. Questa organizzazione, per l'Unità Popolare della Sinistra Indipendentista, è stata illegalizzata dai tribunali di giustizia spagnoli nel 2003, ma, con il sostegno popolare, ha continuato però ad essere attiva fin da allora.
Questi gravissimi fatti avvenuti con la firma del giudice dell'audiencia National spagnola Baltasar Garzon hanno senza dubbio motivazioni politiche inscindibili dal governo Zapatero.
Il governo spagnolo sta perseguendo politiche repressive criminalizzando il Collettivo di Prigionieri dei quali è proibito mostrare le foto pubblicamente e sta appoggiando la guerra sporca del governo spagnolo contro i militanti della sinistra indipendentista basca che ha portato alla scomparsa da 4 mesi del militante Jon Anza in territorio francese.
L'atteggiamento neo-franchista dei governi spagnoli dell'ultimo decennio, che ha portato ad illegalizzare partiti e associazioni culturali e sociali, non è mai stato messo in discussione dagli organi di stampa ufficiali e non è certamente una novità di ora. Con la repressione non è scomparsa nè Batasuna, né il movimento antirepressivo, né le lotte sociali sostenute dalla sinistra indipendentista, né il lavoro enorme di ricostruzione linguistica e culturale. Tutto il contrario.
La Sinistra Indipendentista Basca continua dunque a mantenere con forza l'iniziativa politica.
Negli ultimi mesi in Euskal Herria sta diventando ogni volta più evidente e pubblica l'intenzione della sinistra indipendentista di investire grandi sforzi in futuro nella formazione di quello che viene chiamato Polo Soberanista.
Voler annullare questa operazione politica di largo respiro è all'origine dell'atto di guerra attuato dal Governo spagnolo del PSOE, con la totale connivenza del Partito Popolare spagnolo. L'arresto di questi dieci militanti denunciato, oltre che dalla stessa sinistra indipendentista, anche da tutti i partiti e i sindacati democratici in Euskal Herria, riuscirà, forse, solo a ritardare questo processo politico e questa nuova aggregazione di massa. Senza dubbio, aumenta la quota di dolore e sofferenza che il popolo basco paga per pretendere di ricostruire un futuro euskaldun (basco), femminista, internazionalista, socialista sulla base del suffragio universale.

COME RETE MILANESE IN SOLIDARIETÀ AL POPOLO BASCO “EUSKAL HERRIAREN LAGUNAK” CHIAMIAMO A DENUNCIARE QUESTI FATTI, QUESTE AZIONI DEL GOVERNO SPAGNOLO, PER ROMPERE POCO A POCO QUESTO VELO DI SILENZIO E INERZIA CHE I MASS MEDIA HANNO STESO IN EUROPA E NEL MONDO.

Comunicato della rete amici e amiche di Euskal Herria
Euskal Herriaren Lagunak

martedì 27 ottobre 2009

Riassunto il macchinista Dante De Angelis

Dopo una lunga ed estenuante battaglia si è arrivati alla conclusione di una vicenda che ha visto Dante De Angelis e tanti suoi colleghi ferrovieri battersi contro un licenziamento ingiusto, contro l'insicurezza dei treni e delle ferrovie. Una vittoria ottenuta nella caparbietà del sapere di avere ragione, nelle molte mobilitazioni dei ferrovieri in solidarietà con Dante De Angelis, nella cupezza delle tragedie ferroviarie verificatesi.Quindi oggi arriva la sentenza del giudice del lavoro di Roma, Dario Conte, che sembra mettere la parola fine a quest'annosa vertenza: licenziamento annullato, immediata reintegrazione, risarcimento di tutte le retribuzioni perdute. Il macchinista del deposito locomotrici di Roma San Lorenzo, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, fu licenziato per la seconda volta (la prima fu nel 2006 per essersi rifiutato di guidare un Eurostar da solo, fu reintegrato tramite conciliazione) il 15 agosto 2008, dopo che le ferrovie gli contestarono di aver reso dichiarazioni contrarie alla verità sulle cause e sugli effetti di un episodio risalente al 14 luglio 2008, quando, a Milano, un Etr senza passeggeri si spezzò mentre veniva trasferito dall'officina della Martesana alla stazione centrale. Dante De Angelis denunciò con forza la non sicurezza imperante sugli Eurostar, le ferrovie non gradirono... oggi sono costrette a tornare sui loro passi!Centinaia di ferrovieri sono arrivati da tutt'Italia per sostenere Dante anche quest'oggi, insieme a loro i comitati popolari nati dopo "la strage dell'insicurezza" di Viareggio del 29 giugno scorso. Battaglia vinta dal macchinista romano, vicenda che ha in sè una valenza che va ben oltre, riguandando la sicurezza sui posti di lavoro come dei trasporti.

Il commento a caldo di Dante (da radiondadurto)

lunedì 26 ottobre 2009

Torino: "Lega Nord Casa Pound, tutti a terra al primo round!"

Da INFOAUT

Giornata importante quella vissuta oggi per le strade di Torino. La determinazione di 300 compagn* antirazzist* e antifascist* ha alterato un sabato pomeriggio di shopping e consumo. Non poteva essere però tollerata la prima uscita pubblica e annunciata di Casa Pound, organizzazione dell'estrema destra composta di autonominatisi "fascisti del terzo millenio".Oggi niente banchetto per gli affiliati di Iannone & c. solo l'assaggio della determinazione di centinaia di antifascisti e antirazzisti. E lo stesso dicasi per la Lega Nord cittadina. Il partito della xenofobia e del delirio securitario aveva allestito un gazebo per chiedere la chiusura della micro-clinica Fathi da poco allestita al centro sociale Gabrio. Un ambulatorio medico popolare reo per i padani di fornire assistenza medica gratuita a migranti clandestinizzati dalle loro leggi infami.Niente volantino per Casa Pound, niente gazebo per la Lega Nord, che va miracolosamente in frantumi grazie all'iniziativa di divers* compagn*. Da segnalare in tutto questa la presenza di attrezzature pesanti (bastoni e catene) sia tra i leghisti che tra i neofascisti tranquillamente circondati da Polizia e Digos che (a loro) permette di armarsi.A fine pomeriggio un corteo festante di quasi 500 persone attraversava via Po tra cori, interventi e un canto gloliardico che ben riassumeva la giornata: "Lega Nord, Casa Pound, tutti a terra al primo round!"
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Cronaca della giornataOre 16:00.
Una mobilitazione antifascista volante, messa in piede in nemmeno 24 ore in seguito alla provocazione annunciata dai fascisti di CasaPound di tenere un banchetto nel centro torinese. Circa 200 antifascist* si sono quindi dati appuntamento in piazza Castello intorno alle 14, da dove si sono mossi in direzione di piazza San Carlo, dove avrebbe dovuto tenersi l'iniziativa fascista.Camionette e poliziotti a difesa di una decina di fascisti di CasaPound, nascosti dietro lo schieramento poliziesco ma individuati dai compagni e dalle compagne. Il presidio antifascista ha quindi deciso di muoversi repentinamente, facendo il giro dell'isolato e sorprendendo alle spalle i fascisti. C'è stato un momento di scontro degli antifascisti contro il fascisti di CasaPound, intermezzato dalle cariche della polizia. Per una ventina di minuti gli antifascisti sono stati divisi in 2 tronconi, tensione palpabile e qualche manganellata, si sono poi riusciti a ricomporre nuovamente in piazza San Carlo.La volante mobilitazione antifascista è riuscita nel suo intento, di impedire il banchetto di CasaPound, di sottrarre fisicamente e culturalmente ogni spazio di agibilità politica. Presenza inaccettabile che si è cacciata via, nonostante la compromettente ed evidente congiunzione tra fascisti e polizia, con i primi a fedele loro protezione ed i secondi "legittimati" a stare in piazza con mazze catene e cinghie.In queste stesse ore, un corteo antifascista sta attraversando le strade di Pistoia per pretendere la liberazione di 3 compagn*, ingiustamente accusati di aver devastato una sede di CasaPound.
L'appuntamento antifascista di Torino ha voluto quindi essere anche un ponte con quel che si sta dando a Pistoia.
h 16 - Ascolta la diretta con Gianluca (InfoAut)

Aggiornamento ore 16:30.
Prosegue la mobilitazione antifascista e antirazzista nella piazza torinese. Il presidio di compagni e compagne, incassato il risultato della fuga dei fascisti di CasaPound, ha infatti deciso di muoversi e ritornare in direzione di piazza Castello. Strada sulla quale si è incontrata la presenza di un banchetto della Lega Nord, prontamente ribaltato in segno di assoluto disgusto del carattere razzista e xenofobo del partito di governo. Inoltre, la presenza delle camice verdi della Lega era anche suggellata dalla richiesta di sgombero della micro-clinica Fatih al csoa Gabrio...Tutto ciò ha ovviamente rifatto salire la tensione, la polizia è tornata a caricare il presidio antifascista e antirazzista, un fronteggiamento che ha rifatto partire le manganellate della celere. Ma dinnanzi a ciò, nel salotto della città, si sono levate non poche voci di dispezzo nei confronti della Lega Nord e di biasimo per le forze dell'ordine da parte delle tante persone presenti per le strade del sabato pomeriggio.

h 16.30 - Ascolta la diretta di aggiornamento con Gianluca (InfoAut)

domenica 25 ottobre 2009

Sulla manifestazione nazionale per l'ambiente ad Amantea (Cosenza)

a cura del collettivo Militanz

Vicende, per anni taciute e soffocate, solo negli ultimi tempi sembrano aver acquistato rilevanza nell’opinione pubblica calabrese e nazionale. In realtà, Cetraro , la valle del fiume Oliva, Crotone, Praia a mare, etc. sono solo gli esempi a noi più noti del quotidiano degrado in cui versa la nostra regione, sub-colonia strumentale alla conservazione degli interessi dei poteri economici e politici nazionali ed internazionali.
Noi compagni e compagne del Laboratorio Politico Aula P2 Occupata e del Collettivo Politico Militanz, non rappresentati dalla classe “dirigente” locale e nazionale, ci opponiamo a che il corteo odierno diventi la consueta e vile passerella del carosello politico istituzionale, pronto a ergersi da complice qual è dell’attuale scempio ambientale a brigante difensore della terra nostra. Invitiamo la popolazione a maturare coscienza critica ed a riprendersi il ruolo che gli spetta, vale a dire protagonista attivo nella gestione del governo e del territorio.
Purtroppo ancora oggi il sud e le sue popolazioni continuano ad essere serbatoio da cui attingere forza-lavoro sfruttata e sottopagata; il suo territorio continua ad essere depredato di risorse e materie prime divenendo discarica in cui insabbiare qualsiasi tipo di rifiuto usufruendo di connivenze tra una casta politica autoreferenziale e settori della malavita organizzata. Malavita che non rappresenta l’antistato, ma è un’organizzazione complementare e strettamente intrecciata con parti decisive degli apparati statali, funzionale al mantenimento degli attuali equilibri di potere.
Il sotterraneo incremento del tasso di mortalità e di incidenza tumorale, finora sapientemente insabbiato, gli operai morti nella fabbrica della Marlane, l’utilizzo di materiale tossico nella costruzione di opere pubbliche a Crotone, etc. rende sempre più evidente, qualora ce ne fosse bisogno, che le vite di migliaia di uomini, donne e bambini, possono essere e sono quotidianamente sacrificate sull’altare del profitto in nome degli interessi del capitale.
È riduttivo analizzare la questione ambientale slegata dalle dinamiche del più ampio contesto; quello dell’attuale sistema di produzione, basato sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, sul dominio del denaro su tutto. Solo operando in quest’ottica si può portare avanti una lotta che superi le istanze delle singole realtà locali e crei le radici per intendere il territorio come un bene inviolabile.Affinché l’evento di oggi non resti fine a se stesso, è necessario lavorare insieme per la creazione di spazi e momenti di riflessione e di lotta,fino alla vittoria!!!

mercoledì 21 ottobre 2009

23 ottobre Sciopero Generale! UNITI CONTRO LA CRISI!

Volantino che il CSA Vittoria distribuirà venerdì 23 ottobre, in occasione dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base.

L’esorbitante aumento delle richieste di cassa integrazione straordinaria e/o in deroga, dei licenziamenti, il mancato rinnovo dei contratti precari (interinali, a tempo determinato, co.co.pro,...), le ristrutturazioni e l’attacco alle condizioni salariali, sono le misure, strettamente connesse e interdipendenti, che il capitalismo sta adottando per uscire dalla profonda crisi strutturale in cui versa evidentemente non relegabile a fumose “congiunture negative” di mercato o a una cattiva gestione della finanza ad opera di speculatori senza scrupoli come vogliono farci credere.
Solo da ultimo, ma pur sempre collocato in questa trama di attacco ai salari e ai diritti nei luoghi di lavoro, l’accordo separato sottoscritto da FIM-UILM sulla testa dei metalmeccanici.
Tutte queste misure si inseriscono in un contesto economico in cui il capitalismo italiano, per mantenere elevati i livelli di profitto, da decenni ricerca e persegue la flessibilizzazione dei rapporti di lavoro, la dispersione della produzione verso paesi che permettono costi più bassi e scarsa conflittualità, la fusione pressoché totale con il mondo finanziario per sfruttarne le dinamiche speculative, la privatizzazione del welfare state.
E quale collante ideologico, per offrire un “comodo” capro espiatorio ai vasti strati di popolazione in palese sofferenza economica e sociale per le conseguenze della crisi, l’attuale governo si avvale di misure razziste (quali la capillare militarizzazione dei territori in cui viviamo, i “pacchetti sicurezza”, le deportazioni e respingimenti di massa) che, unitamente alle misure descritte, fungono da grimaldello che permette di costruire un rinnovato modello societario sempre più autoritario e un'organizzazione del lavoro snella ed esente da istanze conflittuali.
Ma il percorso di tamponamento di una crisi sistemica di tale portata e l’oggettivo e conseguente peggioramento delle condizioni di vita registra la crescita di conflitti diffusi.
E’ su queste contraddizioni che si possono costruire (e isolatamente ciò sta già avvenendo) spazi di confronto, di convergenza e soprattutto di pratica comune per far emergere un punto di vista anticapitalista nella città di Milano che segni la possibile rinascita di una stagione di lotte sociali e politiche.
Crediamo che l'allargamento del conflitto sociale sia l'unica vera soluzione per la conquista e la generalizzazione dei bisogni e diritti continuamente erosi e sottratti: salario, casa, istruzione, servizi sociali.
La lotta e l’unità tra lavoratori di ogni settore è l’unica arma che abbiamo per dire ai padroni che non abbiamo nessuna intenzione di pagare i costi della loro crisi!

Su queste basi promuoviamo, insieme alle realtà dell’autorganizzazione sociale e sindacale della provincia di Milano, per:

* domenica 8 novembre alle ore 15,00 al Centro Sociale Autogestito Vittoria, un’assemblea metropolitana aperta per dare l’avvio a un confronto che, nella pratica della generalizzazione del conflitto, valorizzi percorsi e prospettive unitarie al di fuori e contro ogni logica concertativa.

Via Friuli ang. Via Muratori - Milano
tel. 02/5453986
www.csavittoria.org
vittoria@ecn.org

venerdì 16 ottobre 2009

PROIBITO FARE POLITICA IN EUSKAL HERRIA

Il 14 ottobre la polizia spagnola ha arresto nella sede del sindacato dellasinistra indipendentista LAB di Donostia 10 militanti indipendentisti dirinomata fama pubblica, con l'accusa di far parte della direzione politicadi Batasuna.Questa Unità Popolare della Sinistra Indipendentista, che è stataillegalizzata dai tribunali di giustizia spagnoli nel 2003, ha continuatoperò ad essere attiva fin da allora.La sede del sindacato è stata totalmente circondata e presa dalle forzerepressive per ore.I sindacalisti che si trovavano dentro la sede sono stati identificati etrattenuti in una stanza per ore, fra di loro c'era l'ex-dirigente del LABRafa Usabiaga.In un'altra stanza erano rinchiusi Arnaldo Otegi, Rufi Etxebarria, SoniaJacinto e Arkaitz Rodriguez, e lì è stato trasferito successivamente RafaDiez Usabiaga. In altre località inoltre sono stati arrestati MañelUgarte, Amaia Esnal, Ainara Oiz, Txeluis Moreno e Miren Zabaleta. Tutte lepersone arrestate in questo momento si trovano in isolamento.Questi gravissimi fatti avvenuti con la firma del giudice dell'audienciaNational spagnola Baltasar Garzon hanno senza dubbio motivazioni politicheinscindibili dal governo Zapatero. Già nei giorni precedenti il giornalegovernativo El Pais aveva insinuato l'idea che questi stessi dirigentifossero stati desautorati da ETA per la loro supposta opposizione politicacontraria alla lotta armata. Allora perchè li tengono prigionieri?La reazione della succursale del PSOE di Zapatero in Euskal Herria èstata, da una parte, dire che “non avevano niente di politicamenteimportante in mano”, che “questa operazione è stata uguale ad altreprecedenti perchè stavano organizzando la direzione politica diBatasuna”. Dall'altra, hanno rimarcato che “siamo difronte ad una nuovafase politica difficile da definire in poche parole”.Forse la novità è nella stigmatizzazione e criminalizzazione fascista delCollettivo di Prigionieri dei quali è proibito mostrare le fotopubblicamente?La novità della fase politica è la scomparsa da 4 mesi del militante JonAnza in territorio francese?L'impulso neo-franchista dei governi spagnoli dell'ultimo decennio diillegalizzare partiti e associazioni politiche e sociali, anche secriticato da alcuni partiti di ambito basco comunque è stato semprerispettato in ultima istanza e non è certamente una novità di ora.Non è una novità neppure il fatto che quest'impulso basilare nei regimidi stampo neo-fascista sia nel caso della lotta per l'indipendenza e ilsocialismo in Euskal Herria, totalmente sterile riguardo all'obiettivo:paralizzare e ridurre ad una ridicola espressione il movimento che losostiene e cioè la sinistra indipendentista basca. Non è scomparsa ETA,né Batasuna, né il movimento antirepressivo, né le lotte socialisostenute dalla sinistra indipendentista, né il lavoro enorme diricostruzione linguistica e culturale.Tutto il contrario. La Sinistra Indipendentista Basca ha mostrato lapropria vitalità nelle poche mobilitazioni di massa autorizzate, oltre chein alcune di quelle illegalizzate.La Sinistra indipendentista illegalizzata è riuscita a presentarsi alleelezioni, a rinnovare la propria partecipazione in istituzioni di ognitipo, raggiungendo più volte anche in forma non legale il 15-20% dei voti,in tutte le contese elettorali per tutti i dieci anni da quando è stataillegalizzata. Continua cioè a mantenere con forza l'iniziativa politica.Negli ultimi mesi in Euskal Herria sta diventando ogni volta più evidentee pubblica l'intenzione della sinistra indipendentista di investire grandisforzi in futuro nella formazione di quello che viene chiamato PoloSoberanista. Lo stesso Arnaldo Otegi aveva annunciato importanti novitàper questo autunno. A nessuno era sfuggito che evitare l'ingerenza politicanel cui fulcro si situa questa iniziativa è all'origine dell'atto diguerra attuato dal Governo spagnolo del PSOE, con la totale connivenza delPartito Popolare spagnolo.

L'arresto di questi dieci militanti denunciato, oltre che dalla stessasinistra indipendentista, anche dai partiti Ezker Batua-Izquierda Unida,Aralar, Eusko Alkartasuna e dal sindacato ELA, riuscirà solo a ritardareforse questo processo politico. Senza dubbio, aumenta la quota di dolore esofferenza che Euskal Herria paga per pretendere di ricostruire un futuroeuskaldun (basco), femminista, internazionalista, socialista sulla base delsuffragio universale.

Da Askapena chiamiamo a denunciare con tutta la forza possibile questifatti, queste azioni fasciste del governo spagnolo, attivando lì dove siapossibile la solidarietà internazionalista con Euskal Herria, per romperepoco a poco questo velo di silenzio e inerzia che i mass media e i loroalleati del sistema neo-liberale hanno steso in Europa e nel mondo,riguardo la realtà di sfruttamento e lotta che si sviluppa in

EuskalHerria.EUTSI GOIARI!!! EUSKAL HERRIA AURRERA!!!Askapena, 4 Octubre 09

MERCOLEDI 21 OTTOBRE - ore 21.30
Centro sociale Vittoria -
Via Friuli ang. Muratori 43 - Milano

RIUNIONE del comitato AMICI E AMICHE di EUSKAL HERRIA

Alla riunione sono invitati tutti coloro che intendono collaborare con le iniziative con/per i Paesi Baschi, in particolar modo durante la settimana di solidarietà con Euskal Herria di febbraio, e tutti coloro che intendono ospitare nei propri spazi e realtà dibattiti, concerti, cene eccc... durante la settimana di solidarietà di febbraio.
Durante la riunione sarà pianificato tutto il lavoro dei prossimi mesi, in base alle linee della riunione nazionale che si è svolta a Firenze.

mercoledì 14 ottobre 2009

DOMENICA 18 OTTOBRE - GELMINI BOCCIATA - LA SCUOLA NON SI TAGLIA - C.P.A. di NERVIANO

Domenica 18 Ottobre
Alla Corte Popolare Autogestita di Nerviano
[Via Gorizia N.8 - Nerviano]

GELMINI BOCCIATA - LA SCUOLA NON SI TAGLIA
Ore 17.30
INCONTRO CON GLI STUDENTI
[Dibattito sulla Riforma e sui diritti degli studenti]

Ore 18.30
Aperitivo con Castagne e Vin Brulè e DJ SET RAP & HIP HOP con SSP [Street Sound Production]

A seguirePresentazione del Cordinamento tra Istituti della zona
Concerto Rock
MINOSSE
MARSH MELLOW 6

GIU' LE MANI DAL NOSTRO FUTURO!!!!!!

http://www.collettivoltreilponte.it

domenica 11 ottobre 2009

E’ QUESTA L’UNITA’?

Innanzitutto ci sembra corretto e doveroso chiedere scusa ai compagni presenti per la situazione imbarazzante successa questo pomeriggio ma da noi non creata e non voluta.

Oggi, sabato 10 ottobre 2009, avrebbe dovuto svolgersi a Rho il corteo: no, alla precarietà, no ai licenziamenti, no al razzismo…UNITI CONTRO LA CRISI.
Questa iniziativa, sarebbe dovuta rientrare nella giornata di piazze tematiche, indetta durante l’assemblea di alcune realtà dell’auto-organizzazione politica e sindacale, in vista dello sciopero generale del 23 Ottobre.
L’iniziativa sul territorio rhodense, era stata decisa durante l’assemblea dallo Slai Cobas dell’Alfa Romeo di Arese.

Noi come compagni-e dello Slai Cobas di Rho e de La Spinta ! ( foglio di contro info e collegamento del territorio) abbiamo lavorato in modo tale da portare più realtà del territorio con il fine di far riuscire al meglio la giornata. Le realtà e i compagni-e, con cui eravamo in contatto, si sono presentate-i tutte-i puntualmente al concentramento fissato per le 15.30.

Ma una volta lì, abbiamo ricevuto la spiacevole sorpresa: lo Slai Cobas dell’Alfa Romeo di Arese, nonostante fossero i promotori, non si sono presentati e non hanno neanche avuto il buon gusto di avvisare lasciando allo sbaraglio una quarantina di compagni.

A fronte dei dibattiti a livello nazionale sull’importanza e la necessità dell’unità del sindacalismo di base e delle lotte di cui i compagni dello Slai Cobas dell’Alfa Romeo di Arese si riempiono la bocca, denunciamo politicamente l’atteggiamento contraddittorio alla luce di quanto successo oggi.


Non è davvero tollerabile questo atteggiamento!!!
BASTA con i leaderismi da quattro soldi e i burocrati all’interno del sindacalismo di base.

Noi continueremo a lavorare sul territorio e nelle realtà in cui siamo presenti per l’unità di tutti i lavoratori con onestà e correttezza.

slai cobas rho
La spinta! (foglio di controinfo e collegamento)

giovedì 8 ottobre 2009

COMUNICATO STAMPA! dagli ospedali del territorio

L’assessore regionale e il consigliere non ci hanno convinti.
Nel precedente comunicato stampa del 30 settembre ’09, chiedevamo, all’ assessore regionale alla sanità e al consigliere regionale(e comunale) della lega, risposte concrete per il rilancio degli ospedali dell’ azienda e che venissero ascoltati anche i delegati e i lavoratori del presidio, non solo la direzione.
Nel ringraziare i due esponenti politici, per averci concesso dieci minuti del loro tempo prezioso, ribadiamo quello che abbiamo già sottolineato nel comunicato precedente ed aggiungiamo che la linea della regione è in sintonia con quella della direzione aziendale quando afferma e ribadisce : “che manterranno solo l’ esistente”.
Per questo, non solo non ci hanno convinti ma ci hanno dato la certezza che i presidi ospedalieri saranno ridimensionati secondo i “nuovi” canoni sanitari che prevedono la cosiddetta rete e la territorializzazione delle cure (quelle che si pagheranno i cittadini).
Sul personale ha fatto demagogia accusando Roma di impedirgli di assumere 2700 infermieri quando in realtà la regione ha altri strumenti se vuole realmente assumere.
Gli ricordiamo solo che a Rho due medicine sono chiuse, l’ otorino si è trasferito a Bollate.
Il presidio di Passirana si svuota lentamente e va a Bollate.
Bollate, per accogliere la degenza di Passirana riduce la disponibilità fisioterapica ambulatoriale agli esterni.
Il Laboratorio Analisi di Bollate si sta trasferendo gradualmente, ma completamente, a Garbagnate
Garbagnate ha le medicine accorpate e l’ azienda Salvini ha perso dieci milioni di Euro di prestazioni.
Ricordiamo che a Rho esiste una mensa che fa schifo, per i pazienti e i dipendenti, la direzione aziendale non interviene, eppure la regione Lombardia parla dell’ importanza dell’ alimentazione per una buona salute( sanità informa luglio-settembre) oltre ad essere uno dei temi per l’expò illustrato da sciur Formigoni agli stati generali.
Nel ribadire che(oltre ad avercelo duro a differenza di qualcuno che fa solo propaganda) noi continueremo a denunciare tutte le situazioni di carenza e difficoltà e ribadiamo che vogliamo risposte concrete per :

-RILANCIO DI TUTTI GLI OSPEDALI
-INTERVENTO SULLA CUCINA DEL PRESIDIO DI RHO PER PASTI DECENTI
-ASSUNZIONE DI LAVORATORI

DELEGATI RSU SLAI-COBAS A.O. SALVINI.

Rho- bollate 07-10-09

domenica 4 ottobre 2009

Fascismo a Milano!!!

CONTINUA LA CACCIA! L'ATM È PARTECIPE!

Nella Milano medaglia d'oro contro il nazi-fascismo, continua la mostruosa esibizione.
Anche ATM, storica Azienda dei Trasporti Milanese, si è lasciata trascinare nel tunnel della
prevaricazione dei diritti dell’uomo.
Gridano assieme ai gestori del Comune “al ladro al ladro”, sopratutto contro “portoghesi” scuri
di pelle, lavoratori in “nero”, sfruttati, e sotto-sottopagati, ecc., mentre i veri ladri e fuorilegge
stazionano notoriamente negli ampi stanzoni romani.
Così a Milano per un biglietto di un euro, questi nostalgici amministratori comunali, danno
sistematicamente la caccia all’uomo soprattutto se immigrati.
Sono arrivati addirittura a modificare i bus trasformandoli in veri cellulari-blindati…mah! Rob
de matt! e pensare che fino ad alcuni anni fa ATM si premurava di adattare autobus per
accogliere “diseredati” nelle ore notturne delle giornate più fredde.
Queste azioni, che tantissimo ricordano i passati regimi totalitari, vede persino qualche autista
ATM accettare la guida dei bus-galere!
E coloro che si prestano a questo servizio? Hanno già chiesto la divisa da questurino? O, come
sarebbe normale e umano fare, dovrebbero rifiutarsi di svolgere questo servizio?
Lavoratori, colleghi, mai come oggi bisogna contrastare questa ondata di razzismo e fascismo
montante. Vorrebbero coinvolgerci nella logica della prevaricazione sui più deboli, la stessa,
identica unità di misura che sta per usare il governo contro i lavoratori spazzando via
definitivamente quel poco che resta del diritto di sciopero.
Lavoratori, attenetevi alla mansione per la quale siete stati assunti: trasportare persone libere.
Siete stati assunti per caso dal Ministero degli Interni?
Tranvieri, dare la disponibilità a questo nuovo “lavoro” significherà far si che lo imporranno
come attività ausiliaria, e in poco tempo la funzione per la quale si è stati assunti cambierà.
Temono tantissimo la solidarietà tra lavoratori immigrati e non, e quindi spezzano ogni
possibile saldatura.
Isoliamo tutti quei progetti politici reazionari e la megalomania di quei leader malati di
protagonismo, che inneggiano continuamente alle barbarie, all'odio e alle guerre.
Basta stare a guardare, domani potrebbe essere già troppo tardi.
È dovere di noi tutti difendere la democrazia.

I tranvieri di Milano nel 1945 lottarono eroicamente contro
il fascismo, regime totalitario oppressore delle classi deboli,
esportatore di guerre e prevaricatore dei diritti dei lavoratori


S.L.A.I. COBAS trasporti

sabato 3 ottobre 2009

Messina: nubifragio fa strage. Non è successo per caso

da infoaut

La condizione di dissesto idrogeologico che costituisce la normalità del territorio Siciliano sta mietendo in queste ore nuove vittime. I fatti di Messina, con le decine di morti (20 al momento) sotto le frane, le palazzine crollate e travolte da torrenti e fiumi di fango non sono una tragica fatalità ne un disastro naturale, sono il risultato di scelte precise di chi ha negli anni ha amministrato e governato il territorio, scelte compiute perdippiù nella piena consapevolezza delle conseguenze. Una consapevolezza che non è data solo dai dati e dalle ricerche con cui i geologi hanno ripetutamente denunciato l'emergenza ma anche dalla storia che ha visto a più riprese ed assai frequentemente frane e smottamenti sconvolgere Messina ed il suo comprensorio in seguito a "nubifragi" (termine un po' desueto utilizzato dai media per velare di eccezionalità cio che eccezionale non è, la pioggia), la stessa Giampilieri(frazione di Messina), oggi tra le comunità più colpite con i suoi 6 morti, aveva subito appena nel 2007 un alluvione e solo una decina d'anni fa, nel settembre del '98, sempre nel messinese altre quattro persone erano morte. Ma episodi di fenomeni simili, meno gravi e senza vittime, si sono registrati negli ultimi tempi in quell'area con cadenza quasi annuale.La decisione di affrontare le eventuali esplosioni emergenziali e straordinarie piuttosto che tutelare giornalmente e con pratiche ordinarie di cura del territorio l'integrità dell'assetto geologico deve apparire agli occhi miopi e criminali di chi ha permesso alla speculazione edilizia di devastare le città e le campagne la scelta più redditizia, d'altronde il disinteresse totale per le sorti degli abitanti in nome del progresso(?) e delle fruttuose speculazioni ad esso legate, la vicenda del ponte sullo stretto ne è a tal proposito un esempio grandioso, è la cifra caratteristica di chi ha governato e sta governando il paese nonché paradigma fedele di quanto accadutoI centri più colpiti da questa strage (dell'uomo e non della natura come già detto) sono la frazione di Gaimpilieri ed il comune di Scaletta Zanclea, come testimoniano gli stessi abitanti questa non è per nulla una sorpresa, la protezione civile dell'ineffabile e spettacolare Bertolaso era a conoscenza della particolare pericolosità di quei luoghi ma nulla è stato fatto neanche per evitare, non il disastro in se, ma perlomeno le sue più tragiche conseguenze. Paradossale sarà nei prossimi giorni dover assistere di fronte a tanto cinico disinteresse per le vite delle popolazioni all'ormai rituale retorica sull'efficienza e straordinario eroismo della protezione civile che da qualche tempo sono diventate la costante dell'informazione mainstream.

Ascolta l'intervista con Gino della Rete No Ponte
Leggi il comunicato della Rete No Ponte

[da Radio Onda d'Urto] Ascolta il commento di Tonino Perna, docente all'università di Messina
[Video RaiNews24] Le testimonianze: "La protezione civile sapeva"
Rassegna stampa sull'ennesima strage annunciata

giovedì 1 ottobre 2009

DIVIDE ET IMPERA

Video contro la strategia del dominio alimentare ed odio razziale per sfruttarci indisturbatamente e sulle conseguenze di questa dittatura del denaro: i lager in Libia e in Italia.

http://www.archive.org/details/DivideEtImpera

invitiamo a diffonderlo.

COMUNICATO STAMPA !

DELEGATI RSU A.O. G.SALVINI

Apprendiamo, dal giornale locale Settegiorni del 25 settembre 2009, che in seguito alla nostra presa di posizione e valutazione sul futuro degli ospedali Rhodensi della Salvini, che comporta una minore offerta di prestazioni ai cittadini e peggiori condizioni per i dipendenti, che l’ assessore regionale alla sanità Dr Bresciani, sollecitato dal consigliere regionale della lega nord Cecchetti, verrà all’ ospedale di Rho il gorno 7 di ottobre 2009 per rendersi conto della effettiva situazione.

A tal proposito, i delegati dello Slai-cobas, invitano l’ assessore regionale alla sanità e il consigliere a non sentire solo la direzione aziendale, che conoscono benissimo in quanto da loro stessi nominata, ma di ascoltare anche le nostre motivazioni;

NOI SAREMO LI’ AD ASPETTARLI!

Se invece vorranno farsi la solita passeggiata, con i viali puliti per il loro arrivo di propaganda, che facciano pure, i lavoratori vogliono cose concrete e li giudicheranno per quelle.

Lo stanziamento di 127 milioni di euro da parte della società regionale “ILSPA” per costruire il nuovo ospedale a Garbagnate è un ulteriore passo verso il ridimensionamento di tutti gli ospedali e delle prestazioni ai cittadini di questo territorio.

Non sfugge a nessuno che il 2010 è un anno di elezioni regionali, e che questo è un buon momento per farsi vedere attivi verso i cittadini; ma per quanto ci riguarda guardiamo al sodo, e chiediamo risposte concrete:

1 rilancio di tutti gli ospedali della Salvini.
2 intervento sulla cucina per pasti decenti per pazienti e lavoratori
3 assunzione di lavoratori.

A TUTTI I LAVORATORI
MERCOLEDI' 07 OTTOBRE 2009
DALLE 9 ALLE 16.00

ASSEMBLEA DI PRESIDIO RETRIBUITA
ALL' OSPEDALE DI RHO