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lunedì 31 maggio 2010

Israele assalta Freedom Flotilla in acque internazionali! Almeno 16 morti, decine i feriti

Da INFOAUT:

Non bastano le parole per commentare l'ennesimo attacco infame d'Israele. Un massacro ingiustificabile, una prova di forza folle, anche dal punto di vista d'Israele (...). La riproposizione della violenza e della morte contro ogni movenza palestinese, contro ogni azione di solidarietà reale che agita le contraddizioni e le sembianze dello Stato sionista. Dopo il sangue del convoglio Free Gaza, oggi quello della Freedom Flotilla.
Un attacco furioso consumato, da quanto rimbalzato a più voci, da quanto riferito da Al Jazeera e dai media mediorientali, in acque internazionali: mai, nelle passate missioni navali pacifiste, era stato possibile per i pacifisti entrare nelle acque territoriali di Gaza (controllate dalla marina israeliana, che li aveva sempre bloccati prima), Israele ci ha tenuto a non creare un precedente, al costo di morti e feriti. Israele conferma i dati essenziali, inventa balle sulle dinamiche e i perchè. I pacifisti della Freedom Flotilla avrebbero, prima, opposto resistenza fisica al raid militare della marina, poi la versione sarebbe cambiata con l'aggiunta dell'esplosione di colpi da fuoco come origine dell'assalto... Ma che imparino almeno la dignità del silenzio piuttosto di queste castronerie! Le navi della Freedom Flotilla portavano più di 700 passeggeri di 40 nazionalità diverse e volevano consegnare 10mila tonnellate di aiuti umanitari, tra cui cemento, medicine, generi alimentari, e altri beni fondamentali per la popolazione di Gaza. A bordo anche case prefabbricate, 500 sedie a rotelle elettriche e 5 parlamentari (di Irlanda, Italia, Svezia, Norvegia e Bulgaria) oltre a esponenti di ong, associazioni e semplici cittadini. L'obiettivo della spedizione era rompere l'assedio disumano vigente a Gaza.Hamas ha rivolto un appello perchè siano le ambasciate israeliane di tutto il mondo il teatro della protesta e della rabbia contro la violenza sionista, per domani, ha comunicato il premier Ismail Haniyeh, è stato indetto uno sciopero generale nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. Abu Mazen condanna e indice 3 giorni di lutto... Mentre diversi Stati stanno convocando gli ambasciatori israeliani nei palazzi dei governi, altri (più discretamente) stanno chiedendo ad Israele di dare spiegazioni sull'accaduto. La Turchia è la più attiva, conformemente al ruolo che si sta costruendo nello scacchiere geopolitico del Medio Oriente.
Forti tensioni si registrano in Turchia, ad Istanbul, sotto l'ambasciata israeliana, così come ad Amman, in Giordania, dove i manifestanti pretendono che si chiuda la sede diplomatica sionista...




Il video dell'assalto dalle immagine del quotidiano turco Hurriyet:

Dalla Freedom Flottilla, così InfoPal, riporta dell'attacco sionista subito in mare:
Israele attacca la Freedom Flotilla: almeno dieci morti e vari feriti tra i partecipanti
[Acque internazionali, al largo della Striscia di Gaza - Infopal] All'alba di quest'oggi, 31 maggio, Israele ha aggredito con navi da guerra della Marina militare appoggiata da elicotteri la Freedom Flotilla, che trasporta tonnellate di aiuti per la popolazione della Striscia di Gaza, sotto embargo da circa quattro anni. Vi sono almeno dieci morti (ma probabilmente di più) e vari feriti sulla nave turca della Flotilla. L'aggressione - che è ancora in corso - è avvenuta in acque internazionali, pertanto si tratta a tutti gli effetti di pirateria. È degno di nota il fatto che i partecipanti sono persone assolutamente pacifiche, disarmate, il cui unico scopo è quello di portare gli aiuti alla popolazione di Gaza.
Il Comunicato degli attivisti sulla Freedom Flotilla
Nel cuore della notte, commandos israeliani hanno abbordato la nave passeggeri Turca "Mavi Marmara" sparandole contro. Il filmato in diretta streaming dall'imbarcazione mostra che 2 persone sono state uccise e 31 ferite. Al Jazeera ha appena confermato questi numeri. Israele ha dichiarato che sta entrando in possesso delle imbarcazioni. Lo streaming video mostra i soldati Israeliani che sparano a civili, e il nostro ultimo messaggio spot diceva: ‘Aiutateci, siamo stati abbordati dagli Israelian'. La coalizione formata dal Free Gaza Movement (Fg), European Campaign to End the Siege of Gaza (Ecesg), Insani Yardim Vakfi (Ihh), Perdana Global Peace Organisation , Ship to Gaza Greece, Ship to Gaza Sweden, e International Committee to Lift the Siege on Gaza lancia un appello alla comunità internazionale per chiedere a Israele di fermare questo brutale attacco contro civili che stavano tentando di portare aiuti di vitale importanza ai palestinesi imprigionati a Gaza e di consentire alle navi di continuare il loro cammino. L'attacco è avvenuto in acque internazionali, a 75 miglia al largo della costa di Israele, in violazione del diritto internazionale.vedi anche:


le news di InfoPal e Peace Reporter

giovedì 27 maggio 2010

GIU' LE MANI DAGLI OSPEDALI!


Continua il taglio di posti letto e la chiusura di interi reparti negli o-spedali del territorio.

-A Rho sono state chiuse duemedicine e il quinto piano con untaglio di 73 posti letto.
Nel corso degli anni si è passati da345 a 211 posti letto.

-56 posti letto in meno perPassirana,138 per Bollate,134 perGarbagnate.
passata la festa gabbato lo santo.

I furbi che in campagna elettorale sierano erti a paladini e salvatori dell’ospedale diRho al solo scopo di prendere voti,oggi appoggiano queste scelte.

CITTADINI E LAVORATORI:AUTORGANIZZIAMOCI E LOTTIAMO!MOBILITIAMOCI CONTRO LA CHIUSURADEGLI OSPEDALI DEL TERRITORIOE LA PRIVATIZZAZIONE DELLA SANITA’.

Foglio LA SPINTA!
S.I.COBAS RHO

mercoledì 26 maggio 2010

AVVISO A TUTTI I LAVORATORI SALVINI !

Con una mail inviata il 25 maggio 2010 alle ore 17,08 l’ azienda comunica a tutti i delegati RSU che con la busta paga di maggio l’ acconto della quota incentivante, verrà ridotto al 50% perché la regione ha dato ai direttori generali l’ obiettivo di abbassare l’ acconto, altrimenti i D.G. non raggiungono l’ obbiettivo.
Quindi da maggio avremo il 20 % in meno di inCentivo come acconto e quello che abbiamo preso fino ad aprile verrà definito con i delegati come recuperarlo.

LAVORATORI - LAVORATRICI !

Ci stanno colpendo duramente e ci mettono in discussione la nostra vita, mentre lor signori guadagnano fior di quattrini.
Il governo ha bloccato il contratto nazionale e ci addita come i privilegiati. Noi dipendenti da poco più di mille euro al mese saremmo i privilegiati? Evidentemente ci vogliono affamare.
Basta con questa apatia. Basta con le paure.
Dobbiamo rispondere e contrastare questo attacco e lo possiamo fare solo se noi in prima persona scendiamo in piazza.
CGIL-CISL-UIL sono letteralmente vendute al governo e alla confindustria per far pagare la crisi a noi lavoratori .
Per cui non facciamoci illudere da queste organizzazioni.
Ribelliamoci a queste fregature.
Autorganizziamoci con i cobas.


Rho, 26maggio 2010

DELEGATI RSU S.I. COBAS A.O. SALVINI

COMUNICATO: riunione del S.I. COBAS del 23-05-2010

Nella nuova sede del sindacato, in via Marco Aurelio 31, si è svolta l’assemblea dei cobas per fare
il punto su questa fase economica e politica, sulla necessità di aprire un fronte il più largo possibile della lotta di classe e sulla valutazione delle nostre iniziative.
Al periodo di forte sviluppo capitalistico che va dal dopoguerra all’inizio degli anni ’70 è seguito
una fase di crisi, stagnazione del prodotto lordo dei vari paesi e continue recessioni con una conseguente riduzione in termini reali del PIL, fino a questa ultima, (in termini di tempo) crisi particolarmente profonda ed esplosiva.
Lo sviluppo del credito, l’intervento massiccio dello Sato nell’economia, la gestione in funzione anticiclica della massa monetaria e dei tassi d’interesse, attraverso l’azione delle banche Centrali,
hanno permesso di procrastinare l’effetto della crisi, ma hanno “drogato” il “cavallo” capitalista, fino al punto che sta collassando e i capitalisti non possono che rispondere scatenando una pesante offensiva alle condizioni di vita e di lavoro della classe operaia.
La crisi greca è lo specchio in cui si riflette l’immagine del sistema del capitale a livello mondiale e
sta ad indicare che gli effetti delle crisi non si manifestano solo alla sua periferia , ma cominciano
ad accentrarsi con forti scosse verso le metropoli dei paesi imperialisti, e il peggio deve ancora
avvenire.
Mentre intere masse di milioni di persone muoiono per fame, masse enormi di merci invendute restano a marcire nei magazzini.
E’ una crisi di sovrapproduzione di capitali e di merci e queste ultime non trovano sbocchi perché i capitalisti non traggono da esse adeguati profitti.
Milioni di lavoratori anche nelle metropoli sono spinti sull’orlo del precipizio sociale, vengono licenziati e gli ammortizzatori sociali che i borghesi mettono in campo non possono che ridursi e prosciugarsi ed allora l’attuale stato di agonia della condizione lavorativa è destinata a trasformarsi nella cruda realtà di uno scontro sempre più aperto tra le classi.
Il proletariato sarà messo sempre di più con le spalle al muro e le illusioni che i lavoratori hanno sul fatto che la “nottata” passi per poi riprendere la “normale” vita da sfruttati, tenderà a venir meno e necessariamente dovranno entrare nell’arena dello scontro, classe contro classe.

La nostra lotta sindacale non può limitarsi ad una resistenza azienda per azienda, ma uscire dal localismo collegandosi ad una prospettiva di lotta contro il capitale, per il superamento del capitalismo per la costruzione di una società non basata sul profitto.
L’assemblea ha ribadito la necessità di rafforzare la nostra resistenza nelle aziende, negli uffici, nelle cooperative, nei vari posti di lavoro, ma con la consapevolezza che le vittorie sul campo saranno effettive se saranno in grado di creare la coscienza che il nemico non è solo il proprio padrone, ma è l’insieme della classe dei capitalisti e dei loro governi.
Abbiamo ribadito che la nostra lotta sarà perdente se rafforzeremo l’illusione tra i lavoratori che bisogna battersi per un modello diverso di sviluppo capitalistico, o chiedendo “una domanda pubblica qualificata” sperando in un mondo diverso dove i capitalisti non facciano i capitalisti.
La Banca Mondiale calcola che 700 milioni di miliardi di dollari oggi vengono scambiati in modo
non ufficiale e questi non possono essere controllati dai governi, anche se si centralizzano di più.
I 750 miliardi stanziati per spegnere l’incendio in Europa e le politiche contro i lavoratori possono
solo abbassare le fiamme, ma non spegnere il fuoco che arde in tutto il mondo, ormai più nessuno,
tantomeno i governi dei paesi imperialisti apertamente in lotta ed in concorrenza per sopravvivere sono in grado di controllare capitali fittizi così ingenti che vagano sulle piazze finanziarie del mondo e questo avvicina la catastrofe e la guerra interimperialista, salvo che i proletari si organizzino per distruggere questo modo di produzione.
Nei prossimi mesi siamo impegnati a generalizzare la risposta dei lavoratori, insieme a tutti coloro che sono contro la macelleria sociale che tutti i governi del mondo stanno attuando, ma solo se si rafforzerà un reale fronte di classe e di lotta “dal basso” sarà possibile creare rapporti di forza più favorevoli per i lavoratori.

Milano 24-05-201

venerdì 21 maggio 2010

LA SPINTA! N° 17 MAGGIO 2010

in questo numero:

- Solidarietà e appoggio ai lavoratori Greci in lotta
- Ancora tagli ai posti letto! E ai servizi al cittadino.
- Gli Sprechi nella Sanità / La sanità del profitto
- La crisi è sempre pagata dai lavoratori
- In pensione a 70 anni?

www.scribd.com/doc/31743052/LASPINTA-Maggio

sabato 15 maggio 2010

Loro creano le crisi e vogliono che noi ne paghiamo il costo!

conti che il popolo greco dovrà saldare per pagare i costi della crisi strutturale sono e saranno sempre più salati.
Il sistema economico capitalista che ha prodotto questa crisi di sovraccumulazione, addossandone le conseguenze su milioni di lavoratori e lavoratrici in tutto il mondo, tenta ora, con gli ultimi accordi europei, di proporre un'immagine di sé positiva affermandosi come unica barriera contro le speculazioni finanziarie ancora oggi additate quali uniche cause del dissesto dell'economia mondiale.
Domenica 9 maggio sono stati infatti stanziati, per tentare di allontanare lo spettro del fallimento (dopo quello corso con la Grecia) di altri Paesi membri nel mirino della speculazione finanziaria, 750 miliardi di euro anche grazie alla partecipazione diretta e preponderante del Fondo Monetario Internazionale.
Contropartite richieste per l'accesso agli aiuti sono politiche rigorose di “lacrime e sangue” che, nel caso del paese ellenico, sono state già programmate con misure di saccheggio dello stato sociale, di decurtazione sino al 20-30% dei salari dei dipendenti pubblici e privati e con l'emanazione di leggi che agevolino i licenziamenti.
Medesime misure di correzione dei propri deficit di bilancio sono altresì imposte alla Spagna e Portogallo (i due altri stati considerati maggiormente a rischio in questa fase) cui si suggeriscono analoghe liberalizzazioni e tagli della spesa sociale.
Anche in Italia il Governo Berlusconi e i padroni stanno accellerando lo sgretolamento delle tutele normative e dei livelli salariali dell'intera classe lavoratrice con, da ultimo, misure quali il “collegato lavoro” che preludono alla totale precarietà e alla completa libertà di licenziamento.
I governi del saccheggio dello stato sociale, delle privatizzazioni, della precarietà e del razzismo, si propongono quali salvatori di un sistema e di politiche economiche (e di gestione del potere) contro cui, in Grecia, si stanno mobilitando da settimane lavoratori e lavoratrici, precari e studenti.
La diffusione della protesta e della rabbia dei lavoratori greci deve essere l'esempio da seguire per inaugurare una stagione di lotte sociali e politiche.
Crediamo infatti che l'allargamento del conflitto sociale sia l'unica vera soluzione per la conquista e la generalizzazione dei bisogni e diritti continuamente erosi e sottratti: salario, casa, istruzione, servizi sociali.
La lotta e l’unità tra lavoratori di ogni settore è l’unica arma che abbiamo per dire ai padroni che non abbiamo nessuna intenzione di pagare i costi della loro crisi!

CENTRO SOCIALE AUTOGESTITO VITTORIA
Via Friuli ang. Via Muratori -Milano- tel. 02/5453986

www.csavittoria.org
vittoria@ecn.org

mercoledì 12 maggio 2010

ROM E SINTI OLTRE I LUOGHI COMUNI!

Cosa sappiamo noi “gagè”, di questo popolo dopo cinque secoli di convivenza?L’ 8 Aprile era la Giornata Mondiale del popolo Rom qualcuno se n’è accorto?
Il primo passo verso un “Integrazione senza assimilazione” è la conoscenza reciproca, per combattere stereotipi e pregiudizi, che scopriremo essere clamorosamente falsi.
Diffidiamo dai media che contribuiscono a creare, con un’informazione distorta, la convinzione che la maggior parte dei rom in Italia siano rumeni e vivano nei campi, troppo spesso l’errore di un singolo porta alla condanna di un popolo intero.
Vogliamo ricordare a chi urla “…mandiamoli a casa loro” che il 60% di Rom e Sinti presenti sul nostro territorio hanno la cittadinanza italiana e quindi sono già a casa loro!
Condanniamo la politica degli sgomberi e dei campi che non fa altro che creare emarginazione e clandestinità.

DOMENICA 16 MAGGIO
PRESSO LA SALA CIVICA COMUNALE A GARBATOLA DI NERVIANO (MI)
Via Montenevoso
Ore 18:00

Proiezione del film-documentario
OPERA GAGIA
(di Antonio Bocola)

Intervento di
Maurizio Pagani
Opera Nomadi Milano
associazione promotrice della partecipazione diretta di Rom e Sinti
nel confronto con le istituzioni per la tutela dei loro diritti

A seguire

Aperitivo con BUFFET
con concerto di
Musiche Balcaniche
(TRIO ACUSTICO)

Iniziativa organizzata dal Collettivo Oltre il Ponte
in collaborazione con Convergenza delle Culture Milano.

http://www.collettivoltreilponte.it
http://www.centrodelleculture.org/

giovedì 6 maggio 2010

Ancora tagli ai posti- letto!

e ai servizi al cittadino.

Lo scorso 15 marzo, in occasione dell’inaugurazione pre-elettorale del nuovo ingresso del presidio ospedaliero di Rho, eravamo stati fin troppo facilmente profetici.
Uno dei cartelli che avevamo esposto recitava: “ parlano di eccellenze e preparano le future eccedenze”
Non sono nemmeno passati due mesi da quel giorno e puntuali come un orologio svizzero(ma forse sarebbe meglio dire “come la morte”!) arrivano i nuovi tagli.
Da oggi tre maggio 2010, i posti letto collocati al quinto piano, destinati ai reparti di urologia, otorino e gastroenterologia del presidio di Rho, verranno distribuiti tra i reparti di chirurgia e di medicina e il personale sanitario verrà attribuito a varie unità operative.
La stessa sorte si prepara per l’ortopedia dell’Ospedale di Bollate che entro quest’estate sarà trasferita al reparto di Chirurgia/Otorino/Oculistica, mentre la terapia strumentale di fisioterapia (dal mese di gennaio) è stata trasferita al Presidio di Garbagnate con il dissenso degli operatori e dei cittadini, alcuni dei quali hanno già denunciato pubblicamente la chiusura del servizio.
Con una faccia tosta che ha dell’ incredibile, la direzione sanitaria per tramite del capo- dipartimento, Dott. Bollina, presenta lo sfacelo verso cui stiamo andando come una “nuova offerta di posti letto” .
Ogni commento ci sembra superfluo….
Ci sembra invece più interessante ed essenziale ricordare l’ ipocrisia dei consiglieri leghisti e del PdL (come già avevamo denunciato), che in campagna elettorale si erano erti a paladini salvatori dell’ ospedale di Rho al solo scopo di prendere i voti, di fronte a queste chiusure sono letteralmente spariti.
Infatti anziché contrastare le scelte della direzione Salvini contro gli accorpamenti dei reparti e le riduzioni dei posti letto di tutta l’ azienda, in modo da dimostrare realmente quello che avevano affermato hanno pensato bene: che passata la festa gabbato lo santo.
Grave ci sembra anche l’ indifferenza con cui la responsabile Sitra si faccia promotrice di corsi e convegni sulle mansioni delle varie figure, proponga la riforma e l’ unificazione della turnistica a livello aziendale rendendo il personale sempre più disponibile e precario (il nuovo turno 3/2 crea ad ogni operatore un ammanco di sette ore mensili che serviranno per una maggiore flessibilità), in perfetta sintonia con la riforma di Brunetta, senza tener conto della realtà, delle condizioni in cui si lavora,aggravata dalla stupida arroganza con cui si rapportano i responsabili degli UFF. INF. e molti coordinatori nei confronti del personale.
Citiamo solo due casi emblematici. Il primo è quello di una dipendente del centro trasfusionale di Bollate che è costretta ad andare a piedi per svolgere il turno di reperibilità a Garbagnate perchè senza patente mentre il suo COORD. Si cucca i soldi per non farla mai, il secondo è la situazione idilliaca, dell’accorpamento delle due chirurgie di Rho, presentata dal Sitra e smentita dalle lavoratrici.
Queste condizioni sono permesse dal silenzio dei lavoratori di tutte le professioni( in particolare dai medici) e dei loro “rappresentanti”, impegnati a raccattare le briciole che una direzione aziendale “furba” lascia sul tavolo delle trattative.

Noi zitti non staremo! Non lo siamo mai stati.
Continueremo nella nostra battaglia e saremo quella spina nel fianco nei confronti di chi sta portando la sanità alla privatizzazione, coscienti che solo la mobilitazione diretta dei lavoratori potrà dare quella giusta spinta per una risposta dignitosa e forte a quelli che noi riteniamo dei soprusi personali e di potere.



Rho-Bollate 5-5-2010

DELEGATI RSU S. I. COBAS A.O. Salvini.

mercoledì 5 maggio 2010

L'amministrazione di Nerviano e l'occasione mancata!

R.S.U. di Auchan Nerviano

Martedì 27 aprile 2010, la giunta del comune di Nerviano ha perso un'occasione, l'ennesima, per dimostrare, da una parte l'autonomia rispetto alle grandi aziende commerciali, e dall'altra la diversità rispetto alle amministrazioni guidate dal centro destra, che seguono la stella polare della liberalizzazione e del profitto sempre e comunque.Nel corso della seduta, la giunta ha concesso la deroga per l'apertura festiva straordinaria del 1° Maggio ai centri commerciali presenti sul territorio, dicendo che c'erano le richieste per lo svolgimento del consueto mercato cittadino, e concedendo l'autorizzazione agli ambulanti, era di fatto concessa la facoltà anche alle grandi superfici, grazie a una nuova legge della regione che ha eliminato la distinzione tra grandi e piccole superfici.
Ci siamo informati su questa nuova legge (Legge Regionale 2 febbraio 2010 n. 6 - Testo unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere) e abbiamo notato che non menziona deroghe per i mercati storici e neanche per i piccoli commercianti, poiché questi hanno la facoltà di aprire praticamente sempre, a condizione che abbiano una superficie di vendita inferiore ai 250 mq. Fra l'altro altre città come Milano hanno scelto, se pur in modo ipocrita, di far svolgere i mercati e non derogare, in nessun modo, le superfici superiori ai 250 mq.
La strana interpretazione del sindaco e della giunta di Nerviano non ci stupisce, come del resto non ci stupiscono neanche i fatti che contrastano con le promesse elettorali di un rilancio del piccolo commercio e un freno al cannibalismo dei centri commerciali.Al di là dei grovigli legislativi e delle ipocrisie da campagna elettorale, quello che ci stupisce è il fatto di aver concesso l'apertura nella giornata del 1° Maggio, dopo che nella mattinata del 27 aprile, la R.S.U. di Auchan Nerviano e persino alcune organizzazioni sindacali territoriali avevano scritto all'amministrazione chiedendo di non concedere la deroga.
Con questa concessione il comune di Nerviano, non solo si rende complice di quei soggetti che ormai da anni tendono a cancellare il festeggiamento di quelle giornate storicamente fondamentali per la conquista dei diritti, ma si assume la responsabilità per l'ennesima violazione di una giornata di festa per i lavoratori e le lavoratrici. L'ennesima perché l'anno scorso è successa la stessa cosa il 25 Aprile, con la concessione data 2 giorni prima. I modi con cui sono richiesti e concessi questi permessi, evidenziano lo scarso rispetto verso chi lavora e svelano l'ipocrisia che si cela dietro il coinvolgimento nelle decisioni; in questo la posizione dell'amministrazione comunale di Nerviano è aggravata da una scarsa conoscenza della realtà. Infatti queste concessioni date pochi giorni prima presuppongono il necessario e immediato reclutamento di addetti e addette, più o meno volontariamente disponibili a sacrificare gli eventuali programmi della propria vita extra lavorativa. Come è noto più la necessità dell'azienda è imminente, minore è il grado di volontarietà e di libera scelta delle lavoratrici e dei lavoratori, soprattutto a causa di quel rapporto di forza, per niente equilibrato, che vige nel mondo del lavoro e che molto spesso sconfina nel ricatto.Contrastiamo con forza la decisione di concedere il permesso, anche alla luce delle recenti estensioni alle aperture domenicali, e non ci soddisfano le giustificazioni che si appellano alla concorrenza o al servizio di utilità pubblica che svolgono le aziende del commercio. Inoltre, in tempo di crisi occupazionale, di riduzione dei redditi e calo dei consumi, continuare a sollecitare le vendite non costituisce una buona risposta, che comunque non ha rilevanza economica.Noi crediamo che la festa del 1° Maggio, come quella del 25 Aprile, siano l'occasione per far rifiorire e far rivivere le strade e le piazze dei nostri paesi con feste e manifestazioni in grado di trasmettere la memoria e le esperienze di chi si è battuto per conquistare diritti e libertà.

Una società senza memoria è una società senza futuro!

R.S.U. di Auchan Nerviano

domenica 2 maggio 2010

1 MAÏYO

da: www.militant-blog.org



Disoccupazione giovanile oltre il 25%, precarietà diffusa, flessibilità elevata a norma, potere d’acquisto dei salari in caduta libera, innalzamento dell’età pensionabile, boom delle ore di cassintegrazione, chiusura delle fabbriche, chiusura dei call center, chiusura delle aziende, centinaia di morti su lavoro ogni anno. Non è la Grecia, è l’Italia. Eppure quì si canta e si balla… cè qualcosa che non va!

sabato 1 maggio 2010

RIPRENDIAMOCI IL 25 APRILE! CENNI SUL SIONISMO


Domenica 25 Aprile, come compagni e compagne del Centro Sociale Autogestito Vittoria, abbiamo partecipato alla piazza organizzata dal Comitato di solidarietà con le lotte dei lavoratori delle cooperative, una piazza anticapitalista, perchè la lotta contro il fascismo è stata in primis lotta per un cambiamento radicale dell'esistente, lotta di classe contro lo sfruttamento capitalistico dei lavoratori, contro la classe dominante padronale sostenitrice dei fascisti, ieri come oggi, in funzione reazionaria ed anticomunista. All'interno del corteo - accanto al nostro presidio di controinformazione - hanno sfilato, come purtroppo accade da diversi anni, la "Brigata ebraica" ed, al suo seguito, la "Sinistra per Israele" - la prima, organizzazione sionista che si spaccia ormai da anni da brigata partigiana; la seconda, sostenitrice del governo israeliano di estrema destra e delle sue politiche imperialiste e razziste. Ci teniamo a sottolineare che la "Brigata ebraica", formatasi alla fine della seconda guerra mondiale, è stata fra le prime formazioni sioniste che iniziarono la colonizzazione della Palestina nel '48, contribuendo alla nascita dell'esercito israeliano, aprendo la strada allo sfruttamento delle risorse palestinesi, segnando l'inizio dell'occupazione delle terre e della pulizia etnica perpetrata in Palestina dalle truppe israeliane. Pertanto, come in altri anni nell'anniversario della Resistenza, abbiamo contestato la partecipazione di tale organizzazione - sionista e quindi paragonabile a fascismo e nazismo per i principi razzisti su cui si fonda - in un corteo come quello del 25 Aprile, che dovrebbe celebrare la liberazione dal regime e dalle dottrine fasciste, xenofobe e imperialiste. Per questi motivi riproponiamo qui di seguito il documento da noi prodotto "Cenni storici e riflessioni sul sionismo". Per ribadire che essere antifascisti - contro il razzismo e la xenofobia, al fianco della liberazione e dell'autodeterminazione dei popoli - implica necessariamente l'essere antisionisti, e per sottolineare che antisionismo non equivale ad antisemitismo, perchè anche diversi intellettuali di religione ebraica hanno rivendicato il loro essere antisionisti, la loro distanza dal governo israeliano - razzista e di destra radicale - e dalla sua politica imperialista. Politica che nega apertamente l'esistenza della Palestina e che persegue esplicitamente l'obiettivo dell'eliminazione, del genocidio, del popolo palestinese - ignorando e non rispettando, con il sostegno americano e grazie all'indifferenza europea, le numerose risoluzioni approvate dall'ONU, dal '48 in poi, a favore della popolazione palestinese, contro lo stato di Israele.