IN PRIMO PIANO

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sabato 26 settembre 2009

No ai licenziamenti No alla precarietà No al razzismo

Giovedi 24 settembre si è svolto un primo incontro tra i sindacati di base, realtà territoriali, compagni e compagne per verificare la possibilità di dare l’avvio ad un confronto che, nella pratica del conflitto, possa valorizzare percorsi e prospettive unitarie.
Un sintetico intervento iniziale ha definito, con l’accordo di tutti, il carattere strutturale della crisi odierna, e descritto come il risultato di questa crisi sarà una fortissima riduzione del numero dei posti di lavoro e un aumento esponenziale della precarietà delle condizioni di lavoro e della vita stessa per milioni di proletari e in questo senso di come la figura del migrante assuma un ruolo paradigmatico dello sfruttamento di classe.
Di fronte a questa crisi e all’oggettiva presenza di segnali di conflitto, si è recepita collettivamente la possibilità di un’assunzione collettiva di un ruolo propositivo per l’emersione di una posizione anticapitalista nell’area metropolitana milanese a partire dalla ricomposizione tra le forme tradizionali del lavoro ( e quindi le lotte caratterizzate da quella che veniva definita “rigidità operaia”) e una contrapposizione a 360 gradi contro ogni forma di precarietà vissuta dalla nuove figure della composizione di classe.
Da questo incontro ne siamo usciti sancendo, naturalmente, l’inconciliabilità di questo percorso con ogni forma di concertazione politica e sindacale, ma con un’attenzione particolare per le diverse forme che lo scontro di classe e sociale va a definirsi e con la positiva scelta di generalizzare esperienze e pratiche del conflitto stesso con un piccolo passo, molto importante per questa fase.
Si è stabilito infatti:
una prossima riunione mercoledi 30 settembre alle ore 21,30 al csa vittoria per organizzare una giornata di mobilitazione articolata in piazze tematiche il 10 ottobre che portino analisi propaganda e conflitto nell’area metropolitana milanese.
A questo proposito si sono già definite, in linea di massima, alcune iniziative nella cintura nord di milano, nella zona rho/arese e sud di milano di propaganda e di lotta usando per il materiale di propaganda un titolo comune, su licenziamenti precarietà e razzismo, in vista dello sciopero generale del 23 ottobre.
La riunione di mercoledi sera dovrà completare l’organizzazione di queste e di tutte le altre mobilitazioni che ogni nuova altra realtà e struttura politica o sociale vorrà proporre per quella data, partecipando a questo percorso di confronto collettivo. Dovrà, inoltre, ragionare sulla fattibilità della proposta di una 3 giorni di gazebo “contro i licenziamenti la precarietà e il razzismo” gestito unitariamente che dovrebbe essere un potenziale collettore e punto di riferimento per le realtà di lotta che volessero avvicinarsi a questo percorso e momento forte di propaganda per lo sciopero del 23 ottobre.
Ogni iniziativa gestita unitariamente, o in maniera più specifica, dovrà far riferimento ad un’altra assemblea cittadina da tenersi dopo il 23 ottobre per dare continuità ad un percorso di generalizzazione delle lotte e dell’analisi. Il delinearsi della possibilità di dare gambe e spessore politco ad un percorso unitario dell’area metropolitana milanese è stato, a detta di tutti, un salto di qualità ed un passo in avanti.
L’impegno da parte delle realtà presenti è stato anche quello di farsi carico ed estendere l’invito ad ogni realtà di lotta presente sull’area milanese.
Per concludere questa breve sintesi, abbiamo incominciato a tracciare un percorso che può andare avanti e generalizzarsi fino a diventare rete stabile, solo ed unicamente se sorretto con convinzione da tutte le realtà che stanno incominciando a percorrerlo insieme e tutte le altre che vorranno sostenerlo.
Invitiamo quindi ogni realtà e struttura dell’autorganizzazione sociale, ogni compagna e compagno, a confrontarsi con questo percorso unitario partecipando alla prossima riunione cittadina del 30 settembre ore 21,00 al csa Vittoria, per organizzare unitariamente per il 10 ottobre l’articolazione delle piazze tematiche in vista dello sciopero generale del 23 ottobre e la prossima assemblea cittadina dopo lo sciopero generale per approfondire gli obiettivi unitari e per un rilancio collettivo del conflitto di classe e sociale nell’area metropolitana milanese

MERCOLEDI 30 SETTEMBRE ORE 21,00 RIUNIONE CITTADINA
SABATO 10 OTTOBRE PIAZZE TEMARICHE DI PROPAGANDA E CONFLITTO
VENERDI 23 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE
PRIMA SETTIMANA DI NOVEMBRE ASSEMBLEA CITTADINA

martedì 22 settembre 2009

LA SPINTA! N° 10 MESE SETTEMBRE

NUOVO NUMERO DELLA SPINTA!
DEL MESE DI SETTEMBRE.
ARTICOLI :

- L’ OSPEDALE DIPASSIRANA E’ DESTINATO ALLA CHIUSURA?
- COOPERATIVE: LA NUOVA FRONTIERA DELLO SFRUTTAMENTO E DEL RICICLAGGIO.
- INFLUENZA ”A” H1N1 IL VERO PERICOLOE’ IL VACCINO E 10 MILIARDI DI € !
- TAGLI PESANTIPER LA SANITA’ !

http://www.scribd.com/doc/20068958/LASPINTASettembre

giovedì 17 settembre 2009

Comunicato sulla riunione delle cooperative del 06.09.2009 nella sede dello SLAI COBAS

Un centinaio di lavoratori delle cooperative insieme a qualche militante dello Slai e altri militanti del movimento che erano presenti nella lotta di Origlio si sono incontrati per discutere dei problemi che li affliggono nei posti di lavoro, nella società e soprattutto per organizzarsi e darsi un coordinamento stabile per le lotte future.
Gli interventi spaziavano dalla descrizione della condizione lavorativa, alla denuncia di come sono trattati i lavoratori immigrati dalle istituzioni e organismi statali vari e soprattutto rivendicavano la necessità di una risposta unitaria in quanto lavoratori sfruttati dal sistema borghese.
Storie individuali che raccontate venivano percepite e denunciate come comuni a tutti i lavoratori che sono nelle cooperative.
Un sistema quello delle cooperative che era nato, almeno nelle intenzioni, come alternativa al sistema di sfruttamento capitalistico , un sistema di associazioni di mutuo soccorso di produzione, di distribuzione di beni di consumo, di costruzione di alloggi e di alfabetizzazione per i lavoratori, che Marx e Lenin a più riprese denunciarono per i limiti riformisti che ne potevano derivare (Lenin in un discorso all’assemblea delle cooperative di Mosca oltre a darne una descrizione positiva per aver svolto una parte di esse una lotta contro i capitalisti, denuncia anche la degenerazione che hanno subito e afferma: “le cooperative hanno spesso trasformato gli interessi del popolo nell’interesse di un gruppo di persone, guidato spesso dal desiderio di
spartirsi il profitto commerciale con i capitalisti”) e che oggi sono sotto gli occhi di tutti.
L’Alleanza Cooperativa Internazionale definisce la cooperativa come “un’associazione autonoma di individui che si uniscono volontariamente per soddisfare i loro bisogni economici, sociali e culturali e le proprie aspirazioni attraverso la creazione di una società di proprietà comune e democraticamente controllata”,basterebbe lavorare in questo “girone” dell’inferno dello sfruttamento, per rendersi conto di quanto esso sia un sistema di precarizzazione estrema della forza lavoro e di intensificazione dello sfruttamento capitalistico dove la violazione di ogni tutela della libertà e dignità del lavoratore, norma contrattuale e normativa è possibile.
Questo sistema delle cooperative basato sulla totale illegalità si regge sull’appoggio dei sindacati confederali, della sinistra borghese (vedi Lega delle Cooperative) della destra ( cooperative “bia nche”, Compagnia delle Opere) fino ai reparti extraistituzionali della mafia, camorra e“compagnia” atta a “pulire” il denaro sporco della malavita organizzata .
Un solo esempio di illegalità “legalizzata” dai vari attori, che sono a sostegno di questo sistema, è data dall’applicazione contrattuale relativo agli aumenti salariali, alla contribuzione previdenziale ed assistenziale: la legge 3 aprile 2001, n.142 dava, all’articolo 4, la possibilità di graduare (per “un periodo non superiore a cinque anni”)le applicazioni contrattuali, tenendo conto delle differenze settoriali e territoriali delle aziende, ebbene nei contratti successivi si stabiliva che gli aumenti relativi alla tredicesima, quattordicesima, rol,ferie, ex festività, T.F.R. dovevano essere graduati per le cooperatine nate prima del 27 luglio 2002, mentre per
quelle sorte successivamente si dovevano applicare senza gradualità, salvo casi particolari suffragati dalla firma di un’associazione territoriale delle cooperative e dai sindacati confederali firmatari del contratto nazionale (“Le parti concordano che il presente accordo di gradualità si applica, ai sensi della legge 142/01, agli organismi economici cooperativi che abbiano ad oggetto la prestazione di attività lavorativa di facchinaggio, di trasporto, di logistica e movimentazione merci che siano in attività alla data del presente accordo…Resta inteso che agli organismi economici costituiti e/o operativi successivamente alla data del 27/06/2002 non si applica la presente intesa di gradualità. A livello territoriale, tramite accordo tra tutte le
organizzazioni firmatarie del presente protocollo, potranno essere definiti i relativi percorsi per
l’applicazione del protocollo attuativo all’intesa per le cooperative costituite dopo il 27.06.2002.”). Come era prevedibile in tutte le cooperative vige ora, più o meno per tutti, il criterio della gradualità e siccome la legge prevedeva “un periodo non superiore ai cinque anni” i sindacati confederali e i rappresentanti sindacali delle aziende il 15 luglio di questo anno hanno stabilito di legalizzare questa illegalità fino all’1-11- 2010.

(nota 1).
I lavoratori delle cooperative riuniti in questa assemblea ( presenti in 14 cooperative con un totale di 600 persone, per la maggior parte immigrati) hanno deciso di ripristinare la loro ”legalità” e, contro questa oltraggiosa ed ennesima ingiustizia, difendere il proprio salario, aprendo una nuova stagione di lotta, su tutto il fronte dove sono presenti e con scioperi simultanei dov’è possibile.
Ancora una volta lotteranno per fare rientrare al lavoro dei compagni licenziati, per un aumento di salario, per un’indennità di mensa, per un abbassamento del cottimo, per avere la liquidazione che non hanno avuto quando c’è stata la dismissione di una cooperativa e la sostituzione con un’altra. L’assemblea ha inoltre stabilito un calendario che prevede, oltre agli scioperi, iniziative che vanno dalla partecipazione di una delegazione di lavoratori delle cooperative presso il tribunale di Milano, il giorno 21-09-2009, in occasione del processo intentato contro i 14 immigrati in seguito alla rivolta del CPT di via Corelli, la partecipazione all’assemblea di Napoli, promossa dallo Slai Cobas con altri sindacati di base, sulla democrazia sindacale. Cosa molto sentita da tutti, essi tenderanno all’organizzazione di una manifestazione Milanese dei lavoratori in lotta contro l’attacco padronale e governativo, per evidenziare un fronte di classe (che va dai lavoratori di Origgio, all’alfa di Arese, all’INSSE, ai precari della scuola….) come “muro di resistenza” contro la crisi del capitale.
In continuità con la manifestazione che abbiamo promosso il primo maggio del 2009, alla testa di
questa mobilitazione ci saranno gli striscioni con le scritte “IL NEMICO E’ IN CASA NOSTRA i padronie i loro governi” e “facciamo pagare la crisi ai padroni” .

slai cobas

martedì 15 settembre 2009

Continua la lotta della Lares e Metalli preziosi

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

Lunedì 14 settembre 2009 5 lavoratori della Metalli Preziosi SpA, azienda di Paderno Dugnano specializzata nella produzione di metalli per circuiti elettrici e affini, sono saliti sulla ciminiera della fonderia della fabbrica. Si tratta di un atto estremo che è l’ultimo di una lunga serie dopo che a partire dal dicembre scorso la produzione si è fermata, non sono stati più pagati gli stipendi (con mensilità ancora oggi in arretrato) e in luglio si è chiesto il concordato fallimentare. Stessa situazione vige alla Lares SpA, storica impresa di circuiti stampati. Le due imprese sono accomunate dall’avere lo stesso padrone fallimentare, Marcel Astolfi, molto più interessato a speculare sui terreni che a produrre.
Le richieste sono le seguenti.
Sul piano immediato, e intendiamo riferirci all’incontro programmato per mercoledì 16 settembre al Ministero delle Attività Produttive a Roma, si chiedere l’incremento della Cassa Integrazione (sostegno al reddito), insufficiente a coprire i bisogni di numerose famiglie, e la sua erogazione mensile e non trimestrale (come avviene oggi), a riprova dell’insufficienza delle attuali misure di welfare.
Sul piano delle prospettive, il primo obiettivo è la possibilità di riprendere il lavoro quanto prima. A questo riguardo, le Rsu Metalli Preziosi e Lares SpA dichiarano che:
1. la lotta delle due imprese è unica e inscindibile;
2. non è sufficiente limitarsi a chiedere l’intervento di un imprenditore o di un gruppo industriale, pur serio e motivato, in grado di far ripartire l’attività produttiva come finora si è svolta. Se ciò avvenisse, e non è affatto scontato, il rischio è che la situazione di crisi venga semplicemente posticipata nel tempo. Il tipo di produzione è infatti sottoposta a crescente e pressante competizione globale, oltre che avere un impatto ambientale molto negativo su un territorio fortemente abitato.
3. A tal fine, tenendo conto delle elevate competenze tecniche dei lavoratori nel campo della produzione dei circuiti stampati e affini (in grado negli anni Novanta di fare “innovazione” per multinazionali come Nokia, Siemens, Magneti Marelli, Tecnomasio BB …), e della lavorazione di metalli preziosi e non in varie applicazioni civili e industriali, è necessario cominciare a pensare ad un piano industriale nuovo, in grado di riconvertire parte o tutta la produzione materiale in servizi avanzati per l’elettronica e l’innovazione, a impatto ambientale nullo e a maggior valore aggiunto.
4. Ciò potrebbe richiamare l’interesse di nuovi investitori internazionali e istituzionali, oggi poco propensi a investire in Italia per la scarsità di infrastrutture ad alta tecnologia. E’ necessario al riguardo un maggior coinvolgimento degli attori istituzionali, dal comune alla Regione alla Provincia, per favorire lo sviluppo di attività ecocompatibili e innovative, in grado di sviluppare sinergie con ambiti universitari di ricerca.
La determinazione dei nostri cinque compagni di lavoro è la nostra determinazione. La lotta continuerà finché non ci saranno offerte adeguate garanzie di reddito immediato e costante e non ci sarà l’impegno da parte del Comune e delle istituzioni preposte a mantenere inalterata la destinazione d’uso del terreno a scopo produttivo all’interno di un piano industriale che non sia il solito bidone ma presenti caratteristiche di stabilità e certezze, con l’obbligo di mantenere in ogni caso le aziende sul territorio

giovedì 10 settembre 2009

L’ OSPEDALE DI PASSIRANA E’ DESTINATO ALLA CHIUSURA?

Nell’ ottobre del 2008 la direzione dell’ azienda Salvini presentò alla RSU un piano che prevedeva sostanzialmente,se non proprio la chiusura, lo svuotamento di una sua funzione riabilitativa anche in relazione alla chiusura( oggi definitiva) della medicina 2 uomini di Rho.
La proposta aziendale proponeva lo spostamento al presidio di Rho della psichiatria e della cardiologia riabilitativa, mentre al presidio di Garbagnate sarebbe finita la pneumologia e la neuromotoria.
In pratica lo svuotamento totale del presidio di Passirana.
Una parte di lavoratori si oppose a questa prospettiva e a novembre del 2008 si definì un accordo che prevedeva la riapertura della medicina di Rho e il mantenimento delle funzioni riabilitative di Passirana; il tutto doveva avvenire entro febbraio del 2009.
Niente di tutto questo è successo.
Il 28 agosto 2009 la direzione aziendale da una informativa alla RSU e dichiara che dal 7 settembre ’09, 22 posti letto di riabilitazione verranno trasferiti al presidio di Bollate perché deve diventare un polo riabilitativo- geriatrico di riferimento come mission aziendale,( probabilmente anche in vista della costruzione della cittadella della salute che vede l’ospedale Sacco come polo di riferimento).
La psichiatria verrà trasferita a Rho e, per il momento, al posto dei 22 posti letto persi, verranno inventati 20 posti letto di riabilitazione media dati in appalto al privato.
L’ azienda deve solo “vigilare” sulla quantità e qualità della prestazione.

LE NOSTRE VALUTAZIONI!

Noi pensiamo.e lo diciamo da tempo, che l’ ospedale di Passirana diventerà appetibile,anche in vista dell’ expò, per diventare un albergo con piscina con tanto di riabilitazione per ricchi.
E’ evidente che questo progetto è fatto per tirare avanti e barcamenarsi momentaneamente, ma il futuro di Passirana, per noi, è segnato: è possibile che chiuda nel prossimo futuro perché così vuole la politica e l’efficienza.
L’ esposizione fatta dal direttore sanitario aziendale il 27 agosto’09 è stata eloquente sulla direzione che seguirà l’ azienda.
Una cosa è certa: queste scelte aziendali per il momento passeranno perché non esiste una opposizione politica, sindacale e dei lavoratori, in quanto partiti e sindacati concertano in peggio le condizioni complessive, mentre la stragrande maggioranza dei lavoratori pensano solo ai soldi che non avranno mai, accettando tutto il peggio che gli capita addosso.
L’ unica speranza di opposizione può venire dalla mobilitazione che i cittadini e quella parte di lavoratori che si oppongono sapranno mettere in campo.
La nostra lotta- se lotta sarà- non va e non deve andare per una difesa campanilistica del presidio in sé contro Bollate, sarebbe veramente riduttiva, ma deve essere sviluppata perché complessivamente una offerta sanitaria valida , per le scelte politiche di risparmio e speculazione, viene a mancare a tutti i cittadini e non solo ai Rhodensi.
Infatti l’offerta sanitaria dell’azienda Salvini è diminuita in questi ultimi tre anni. A Rho, due medicine hanno chiuso i battenti,l’ORL anche,
La politica sanitaria, a partire da quella nazionale mira alla privatizzazione e al risparmio per far pagare il costo totale ai cittadini.
Basta leggersi i contratti nazionali di alcune categorie( chimici, ecc.) dove i nostri “difensori” sindacali hanno inserito la sanità a pagamento, a scapito degli aumenti in busta paga, e vedere come è aumentato il ricorso dei cittadini alle visite private a pagamento.

QUESTO E’ IL FUTURO: LACRIME E SANGUE PER CHI LAVORA E PER I CITTADINI CHE HANNO BISOGNO DELLE CURE NECESSARIE

DELEGATI RSU SLAI-COBAS
A. O. SALVINI!

venerdì 4 settembre 2009

Sud in lotta. Operai Fincantieri paralizzano Castellammare di Stabia. A Cosenza bloccata la Salerno-Reggio

Un autunno di lotta, tanti lo temono, molti di più lo sperano. L'ultimo scorcio d'estate ne è un buon aperitivo, soprattutto al Sud Italia, dove la situazione è storicamente grave e potenzialmente esplosiva (che se ne dica di costo della vita più basso e altre correlate statistiche, visto il deserto e la carenza imperante in ogni sfaccettatura dei servizi sociali). E proprio dal Sud sono partite le mobilitazioni oggi più significative, che stan facendo da volano, nel settore della scuola così come del lavoro.Conseguenza delle tensioni che attraversano il meridione ne è la giornata di quest'oggi. Castellammare di Stabia è da questa mattina completamente paralizzata dai blocchi degli operai della Fincantieri, contro cassa integrazione mobilità e licenziamenti. La Fincantieri annovera 150 operai in cassa da lunedì, tra una settimana altri 150 ci andranno, mentre 400 addetti delle aziende dell'indotto sono assolutamente privi di ammortizzatori sociali, sprovvisti di reddito da mesi. Il blocco della viabilità più importante 300 operai lo stanno effettuando al bivio di Pozzano, chiusa la strada statale Sorrentina. Impossibile raggiungere Napoli, dal bivio la coda si allunga fino a Vico Equense, ogni inversione di marcia è proibitiva per gli automobilisti (molti turisti) perchè un terzo blocco è attuato dai lavoratori all'altezza del ponte di Seiano.Interessante notare come dinnanzi al blocco completo della città da parte degli operai della Fincantieri anche i lavoratori della Manutention coop, addetti ai servizi di pulizia dell'Asl Napoli 3, hanno deciso di entrare in sciopero anche loro con gli operai, dando loro manforte con un blocco in viale Europa, chiudendo l'ingresso in città.Altro focolaio di lotta continua ad esserlo Cosenza, con gli operai del Consorzio Valle Crati che questa mattina, come già fatto in diverse occasioni durante l'estate (provocando la paranoia delle istituzioni, che hanno militarizzato per tutto agosto lo svincolo), hanno bloccato la Salerno-Reggio Calabria, in entrambe le direzioni, tra gli svincoli di Cosenza nord e Rose Montalto. Questo avviene mentre i tetti della Provincia sono ancora occupati da un'altra parte di lavoratori dell'azienda!Il prefetto di Napoli Pansa ha passato la mattina nell'agitazione, cercando di metter una pezza alla situazione di Castellammare di Stabia che è andata ad evolversi nel crescendo della protesta. Il sindaco Vozza, i rappresentanti sindacali ed una delegazione degli operai della Fincantieri sono stati convocati in prefettura in fretta e furia... L'amministratore delegato della Fincantieri è stato costretto ad accettare l'aut-aut delle Rsu: li riceverà lunedì. Anche a Cosenza il mondo politico è impegolato nella vertenza della Valle Crati, con dinnanzi un'assoluta fermezza dei lavoratori in lotta, che fin dallo scorso agosto hanno chiarito: "non ci interessano le chiacchere, vogliamo garanzie per il nostro futuro!".Dopo la vicenza Innse e la sua riproduzione diffusa, mentre s'infiamma la mobilitazione

dei precari della scuola, un'altra preziosa indicazione per l'autunno...!
da www.infoaut.org

giovedì 3 settembre 2009

Comunicato a tutti i militanti e realtà che hanno interesse a sostenere la lotta delle cooperative

Domenica 6 settembre, presso la sede dello Slai Cobas Viale Liguria 49, Milano, si terrà alle ore 10.00 una riunione di varie cooperative per discutere un calendario di lotte su diverse piattaforme di rivendicazione.Oltre alle cooperative di Origgio, Turate, Corteolona e Ortomercato di Milano ci saranno alla riunione, lavoratori in rappresentanza di altre quattro cooperative (con un totale di 400 dipendenti).Si apre la danza: la musica dovrà essere armonica e coordinata , ma efficace, in modo tale da farla udire a più lavoratori.

SLAI COBAS

Cosenza, operai barricati sul tetto della Provincia

da infoaut

Altri operai sui tetti, per protesta, riproducendo la pratica iniziata dagli operai della Innse e ripresa ripetutamente da tante lotte del mondo del lavoro durante l'estate ed in questi primi giorni di settembre. Iniziativa (la salita sui tetti) capace ancora di attirare le attenzioni di media e politica, ovviamente con la finalità di porre con forza e determinazione i problemi, cercando di conquistare il possibile dalla vertenza, giocando su rapporti di forza più favorevoli.Ieri sera gli operai della Vallecrati di Cosenza, società che si occupa della raccolta dei rifiuti nell'hinterland cosentino, si sono barricati sul terrazzo della sede amministrativa della Provincia, l'ex Palazzo Carime di via Popilia. Gli accessi sul tetto sono stati bloccati da catene, per impedire alla polizia di accedervi. Chiedono un incontro urgente con le istituzioni, pretendendo che si facciano carico anch'esse della drammatica situazione in cui versano centinaia di operai.La protesta è innanzitutto una richiesta di immediato pagamento delle ultime 3 mensilità che non sono state corrisposte agli operai. "Non scenderemo se non ci daranno quanto ci spetta e vogliamo anche garanzie sul nostro futuro", dicono gli operai che stanno occupando il terrazzo. Il prossimo 17 settembre si discuterà in tribunale l'istanza di fallimento della Vallecrati, è a rischio il lavoro di 350 dipendenti. Nel frattempo la raccolta dei rifiuti è bloccata già da 2 giorni, la città è in più punti sommersa dalla monnezza, gli operai restano ancora in occupazione, altri si sono radunati in presidio di solidarietà sotto il palazzo, vigili del fuoco polizia e carabinieri continuano ad affluire in direzione della Provincia.

Esab: le tute blu sul tetto che scotta - Continua il presidio alla fabbrica di Mesero con alcuni operai sul tetto fino al 10 settembre.

Montagnoli, CUB: “Per i lavoratori chiediamo il mantenimento del posto di lavoro.”

Secondo giorno di presidio all'Esab Saldatura di Mesero, con un gruppo di dipendenti saliti sul tetto dello stabilimento, che secondo le previsioni proseguirà fino al prossimo 10 settembre.“Il problema non è di proprietà.” Spiega Walter Montagnoli della CUB. “A questo punto il nostro obiettivo è il mantenimento dell’attività produttiva indifferentemente con questo o con un altro imprenditore.”Proprio il prossimo 10 settembre è previsto presso il Ministero del Lavoro un incontro tra le parti, al fine di giungere a un punto risolutore la trattativa, iniziata nella seconda metà di giugno con l’annuncio dell’apertura di mobilità per 85 lavoratori su 143 dipendenti complessivi.“E’ auspicabile che tutte le istituzioni che finora si sono impegnate insieme a noi alla ricerca di una soluzione, si attivino per cercare nuovi imprenditori che possano subentrare agli attuali per mantenere l’Esab Saldatura così com’è. ” conclude Montagnoli. “Inoltre chiediamo che anche la Prefettura intervenga al fine di risolvere positivamente la vicenda.”
MESERO (MILANO), 3 settembre 2009

CUB - Confederazione Unitaria di Base

martedì 1 settembre 2009

A Zola Predosa aziende occupate contro i licenziamenti

Dopo l'annuncio degli 80 licenziamenti e la chiusura delle aziende i dipendenti di Disco Verde, Disco Verde Servizi e Full Security di Zola Predosa hanno deciso di occupare l'edificio che ospitava le tre aziende. Da stamattina si trovano sul tetto quattro lavoratori.Zola Predosa - Da quattro mesi non ricevevano gli stipendi e, al ritorno delle ferie, i dipendenti delle tre aziende di servizi ecologici ed ambientali di Zola Predosa hanno trovato le lettere di licenziamento e i locali chiusi e semivuoti. Un licenziamento totalmente inaspettato e senza preavviso. Fuori dall'edificio ci sono altri lavoratori in presidio.I quattro dipendedenti hanno tutti una famiglia ed alcuni di loro, senza paga da mesi, devono far fronte anche al pagamento di mutui ed affitti. Non fanno salire nessuno sui tetti, esclusi i rappresentanti del sindacato e l'intenzione e quella di scendere solo per occupare gli uffici per la notte.Al momento i lavoratori hanno ottenuto la disponibilità da parte di alcuni rappresentanti delle aziende per un incontro ed un tavolo di confronto convocato dal sindaco di Zola nella mattina di mercoledì. Nel frattempo il presidio continua.

CORSI GRATUITI alla CORTE POPOLARE AUTOGESTITA

DALLA PROSSIMA SETTIMANA: Inglese e Photoshop
GARBATOLA di Nerviano [MI] - Via Gorizia n.8
[scarica il volantino] --- [visita il sito]

Proseguono i corsi organizzati dal Collettivo Oltre il Ponte presso la Corte Popolare Autogestita di Garbatola.
Settimana prossima inizieranno i corsi gratuiti di INGLESE e PHOTOSHOP.
In arrivo corsi di CHITARRA e di PITTURA!

A] CORSO BASE DI INGLESE
- Dal 7 Settembre al 23 Novembre [TUTTI I LUNEDI' SERA, h 21:00] - 12 Lezioni [durata lezione: 2 ore]
- Per INFO & CONTATTI [3924206094 - Lele]

B] CORSO BASE DI PHOTOSHOP
- Dal 9 Settembre al 28 Ottobre [TUTTI I MERCOLEDI' SERA, h 21:00]
- 8 Lezioni [durata lezione: 2 ore]
- Per INFO & CONTATTI [3924206094 - Lele]


CALENDARIO PROSSIMI EVENTI presso la Corte Popolare Autogestita:
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Venerdì 4 Settembre - h. 18:00
Corte Popolare Autogestita [Via Gorizia 8 - Nerviano]
Mercatino Popolare Anticrisi (mercato dell’usato)
Aperitivo popolART con:
Inaugurazione della mostra Collage di Andrea Fortini

dalle h. 21.00 prima proiezione di:
"Resistenze: storie di lotta di ieri e di oggi"
[1° premio al concorso ResistenzaEXPO]
"Oltre il Ponte : 3 anni in movimento"
[fotoracconto]
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Sabato 5 Settembre - h. 18:00
Corte Popolare Autogestita [Via Gorizia 8 - Nerviano]
Mercatino Popolare Anticrisi (mercato dell’usato)
Aperitivo acustico con:
DUO + DUE [live]
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Domenica 6 Settembre - h. 18:00
Corte Popolare Autogestita [Via Gorizia 8 - Nerviano]
Mercatino Popolare Anticrisi (mercato dell’usato)
Aperitivo musicale con:
Boom Boom Sound [reggae & revival DJ SET]
Ciapa No [musica popolare]

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Collettivo Oltre il Ponte
[C.P.A.] Corte Popolare Autogestita
GARBATOLA di Nerviano - Via Gorizia 8
www.collettivoltreilponte.it
http://collettivoltreilponte.wordpress.com
collettivoltreilponte@yahoo.it
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COME RAGGIUNGERCI
Garbatola di Nerviano [MI] – Via Gorizia n.8
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