IN PRIMO PIANO

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giovedì 26 novembre 2009

Operai Alcoa in corteo a Roma: forzato il cordone della polizia, che manganella. 1 operaio ferito

Ancora gli operai dell'Alcoa protagonisti, fermamente impegnati a non veder cancellato il loro futuro. Questa mattina in quasi 2mila hanno sfilato per le vie del centro di Roma, dopo essere arrivati in forze dallo stabilimento occupato di Portovesme (Iglesias), ma anche da Fusina (Marghera). Con lo striscione "Energia e basta" hanno deciso di non proseguire sul percorso prestabilito (via Molise): in largo Santa Susanna hanno deviato in via Bissolati, forzando il cordone della polizia per spingersi fin sotto il ministero dello sviluppo economico e individuando anche la vicina ambasciata americana come luogo sotto il quale portare la protesta (l'Alcoa è una multinazionale statunitense).
Dinnanzi al tentativo di superamento, sfondamento, del cordone della polizia degli operai, le forze dell'ordine hanno caricato, cercando di impedire la deviazione. Alle manganellate gli operai hanno resistito, non disperdendosi e rivendicando il loro diritto di essere incazzati dinnanzi alla prospettiva della chiusura e della cassa integrazione, di esigere garanzie per il loro futuro occupazionale. Un operai sardo di 40 anni è finito all'ospedale per le botte prese in testa.
Dopo lo scontro operai-polizia la delegazione sindacale presente al ministero del lavoro per la vertenza Alcoa ha interroto le trattative per incontrare i manifestanti. Gli operai dell'Alcoa si sono quindi spostati in presidio in piazza Barberini, mentre al ministero sono ripartire le trattative contro la chiusura dello stabilimento metallurgico. Hanno fatto la loro sfilata in piazza anche Epifani e Di Pietro. Il segretario della Cgil, con il casco da metalmeccanico con la scritta Alcoa in testa, ha dichiarato che "Questa è una vertenza troppo importante: non so cosa succederà, ma la crisi non deve diventare un problema di ordine pubblico", non cogliendo ancora una volta il significato delle questioni sul banco, più preoccupato del mantenimento della pace sociale, di un livello compatibile di protesta (quindi dell'uso della forza da parte operaia!) che della rabbia che hanno in corpo coloro che la crisi la stanno pagando duramente. Questioni che invece sono ben chiare agli operai dell'Alcoa e che stanno usando intellegentemente i mezzi a loro disposizione per porre il loro problema, i loro interessi!

mercoledì 25 novembre 2009

RENATO CURCIO presenta il libro:

“Respinti sulla strada.La migrazione intermoderna di minorenni e ragazzi stranieri
Questo libro propone i risultati di una ricerca socio-analitica svolta con ragazzi arrivati in Italia da diverse parti del mondo. Diafani e trasparenti, questi ragazzi che si aggirano per le vie di Roma e di Milano, senza che ciò catturi la nostra attenzione e il nostro immaginario, sono un analizzatore eccellente di alcune trasformazioni e derive in corso nella società italiana… Raccontano le difficoltà, le risorse, le delusioni ma anche la loro determinazione a farsi valere…
GIOVEDI 3 DICEMBRE
ORE 21.00
C.S.A. VITTORIA
Via Friuli angolo Muratori 43 vittoria@ecn.org
www.csavittoria.org

sabato 21 novembre 2009

INTERROTTA A RHO L'INIZIATIVA DEI SINDACI SU EXPO E PIANO ALFA

INTERROTTA A RHO L'INIZIATIVA DEI SINDACI SU EXPO E PIANO ALFANELLA CITTA' VETRINA IN SCENA LICENZIAMENTI E SPECULAZIONI

Rho, 21 novembre 2009. Ci siamo presi la parola, non come pubblico, ma come i protagonisti di progetti speculativi che viviamo sulla nostra pelle, perché con il Piano Alfa 2015 e con il Pgt finalizzato alle speculazioni di Expo 2015, questo territorio non ha futuro. Nella serata del 20 novembre doveva andare in scena all'auditorium di Rho la passerella dei sindaci, con Zucchetti in primo piano, per presentare la futura città vetrina, quella in cui l'area dell'Alfa Romeo viene trasformata da industriale ad un mix di funzioni che prevedono alberghi e centri commerciali, quella che prevede lo stesso destino per l'area industriale di Mazzo, 900.000 mq accanto alla Fiera, con più di 200 piccole aziende ancora attive che occupano migliaia di lavoratori. La città vetrina in cui i servizi pubblici non esistono e l'unica opera prevista è il nuovo liceo Rebora, che oggi sarebbe già stato costruito se si fosse dato seguito al protocollo d'intesa del 2007, che invece Zucchetti ha stracciato per poi ricollocare il progetto con questo Pgt sui propri terreni.In tanti, operai, studenti, cittadini abbiamo invaso il palco, con gli striscioni delle vertenze che portiamo avanti e ci siamo presi la parola, perché l'iniziativa di partecipazione fittizia presentata da Zucchetti, propone un pacchetto preconfezionato che non può essere emendato, dal momento che avrebbe un impatto devastante che cambierebbe per sempre la faccia di questo territorio.Per il diritto al lavoro e al reddito, per il diritto all'istruzione, alla mobilità pubblica e alla sanità, che non trovano alcuna risposta in un piano di governo del territorio finalizzato a senso unico alla cementificazione selvaggia e alla speculazione edilizia, saremo in piazza sabato 28 novembre, per una manifestazione unitaria che partirà dalla stazione di Rho alle 9,30.

Centro Sociale SOS Fornace (Rho-Pero), Comitato No Expo (Milano), SIM - Studenti In Movimento (Rho), Collettivo Oltre Il Ponte (Nerviano), La Spinta! (Rho), RSU Agile/Eutelia (Pregnana), SLAI Cobas Alfa Romeo (Arese), FLMU-CUB Alfa Romeo (Arese), FIOM Sempione, CUB (Rho e Legnano), SLAI Cobas (Rho), Comunisti - Sinistra Popolare (Rho), Rifondazione Comunista (Nord Ovest Milano) Sinistra Critica (Nord Ovest Milano), Comunisti Uniti

mercoledì 18 novembre 2009

Sul lavoro, sui saperi e sui diritti non si specula! Uniamo le vertenze dentro e contro la città vetrina

Nel territorio di Rho e dei comuni limitrofi, sotto l’influenza di Fiera ed Expo, si sta verificando un processo di desertificazione del tessuto produttivo per favorire la speculazione immobiliare. La situazione dell’Alfa Romeo di Arese è in questo senso emblematica: mentre Fiat tenta di cancellare gli ultimi insediamenti rimasti, trasferendoli a Torino, Regione Lombardia e i Comuni, dopo avere disatteso tutti gli impegni per la reindustrializzazione dell’area, e avere favorito il progressivo smantellamento delle attività produttive, si apprestano ora a definirne la nuova vocazione urbanistica terziaria, residenziale e ricettiva, spartendosi la torta degli oneri di urbanizzazione. La lotta dei lavoratori dell’Alfa Romeo, che non lasceremo soli, non mira semplicemente a conservare centinaia di posti di lavoro, peraltro importantissimi in una fase di profonda crisi economica, ma rappresenta un’idea di città alternativa alla città vetrina che si limita ad esporre merci e servizi prodotti altrove. A questo territorio serve un’industria di qualità, la cui competitività sia basata sugli investimenti e sulla ricerca, che valorizzi saperi e professionalità accumulati in anni, creando un’occupazione anch’essa di qualità, nel rispetto dei diritti sindacali e al di fuori dalle prassi ormai diffusissime del lavoro precario e del lavoro nero.Allo stesso modo sosteniamo la lotta dei lavoratori dell’Agile ex Eutelia di Pregnana, che da una settimana hanno occupato l’azienda e stanno facendo un presidio permanente contro i 237 licenziamenti annunciati e contro un disegno finanziario fallimentare che, attraverso il sistema delle scatole cinesi, sta causando la perdita di migliaia di posti di lavoro in tutte le società del Gruppo Omega nel totale disinteresse delle istituzioni regionali e nazionali.Ed anche in questo caso le tentazioni di una speculazione immobiliare sono forti, visto che la sede di Pregnana sta accanto alla nuova stazione ferroviaria che la collega direttamente con Fiera ed Expo.In questo contesto la follia del Piano di Governo del Territorio presentato dal Sindaco di Rho prevede di trasformare l’area industriale di Mazzo, 900.000 mq adiacenti alla Fiera con oltre 250 piccole e medie aziende attive, in un’area a destinazione alberghiera, commerciale e residenziale, dando ai proprietari dei capannoni un vero e proprio incentivo a trasferirsi altrove, mettendo così a rischio migliaia di posti di lavoro.A fronte dei 70.000 posti di lavoro precari promessi per l’Expo 2015, il nostro territorio si trova nella realtà dei fatti a fare i conti con un’accelerazione della crisi e dei processi di dismissione industriale, che sta comportando un incremento esponenziale della disoccupazione, senza offrire in prospettiva una nuova vocazione territoriale che dia un futurocredibile ai giovani e ai lavoratori attualmente occupati.Promuoviamo su questi temi una manifestazione che si terrà sabato 28 novembre a Rho, con l’intento di dare una voce unitaria alle vertenze dei lavoratori, dei cittadini e degli studenti che, sempre per le medesime ragioni, non trovano risposte dalle istituzioni ai propri bisogni e vedono mortificati i propri diritti al reddito, ai saperi, alla mobilità, allasanità e ad un ambiente vivibile, da una pianificazione territoriale che mira a senso unico alla speculazione e alla cementificazione selvaggia.

Centro Sociale SOS Fornace (Rho-Pero), Comitato No Expo (Milano), SIM - Studenti In Movimento (Rho), Collettivo Oltre Il Ponte (Nerviano), La Spinta! (Rho), RSU Agile/Eutelia (Pregnana), SLAI Cobas Alfa Romeo (Arese), FLMU-CUB Alfa Romeo (Arese), FIOM Sempione, CUB (Rho), SLAI Cobas (Rho), CUB (Legnano), Comunisti - Sinistra Popolare (Rho), Rifondazione Comunista (Rho)

CONTRO L'ATTACCO PADRONALE E REPRESSIVO NEI CONFRONTI DELLE LOTTE!

Negli ultimi mesi diversi sono gli episodi che, segnando una recrudescenza dei rapporti di classe nel nostro paese, ben evidenziano la portata dell'attacco padronale e repressivo alle residue garanzie e al salario, nonché alle istanze di resistenza e lotta presenti.
All'attuale crisi sistemica il governo Berlusconi, e i centri di comando del capitalismo nazionale, cercano infatti di rispondere disgregando l'unità e la forza contrattuale dei lavoratori (esemplificativo è il contratto separato sottoscritto da Federmeccanica con la complicità di FIM e UILM) e, soprattutto, socializzando le perdite e i debiti accumulati negli ultimi trent'anni scaricandone i costi sulle classi popolari.
Strategia non difforme da quelle adottata, anche a livello internazionale, da più paesi (U.S.A. su tutti) che ha visto i rispettivi governi utilizzare enormi liquidità pubbliche al fine di garantire un precario salvataggio alle banche con conseguente aumento dell’indebitamento pubblico e giustificazione di riduzioni e/o privatizzazioni del welfare nazionale...
La prossima scadenza di gran parte degli ammortizzatori sociali concessi (in primis, cassa integrazione straordinaria) e il pericolo del profilarsi di una situazione di disoccupazione di massa in una fase di grave recessione, vengono utilizzati quali ulteriori pretesti per attaccare le condizioni salariali e costruire un modello societario sempre più autoritario che limiti la possibile esplosione di conflitti conseguenti all'oggettivo peggioramento delle condizioni di vita.
Ciò anche per il tramite del pacchetto sicurezza: strumento ideale per definire un nuovo esercito di precari utili per abbassare il costo della forza-lavoro migrante (e dei lavoratori in generale) e per gerarchizzare etnicamente il mercato del lavoro e l'intera società.
In questo fosco contesto non sono assenti tentativi padronali di “risolvere” privatamente le vertenze cui sono costretti nelle proprie aziende.
Particolarmente grave è l'irruzione squadrista dei vigilantes padronali nella sede romana di Eutelia, contro l'occupazione degli uffici iniziata dai lavoratori per fermare la chiusura dell'azienda e per il pagamento di stipendi arretrati mai corrisposti. A comandare il tentativo di sgombero l'ex amministratore delegato alla guida di una quindicina di uomini in divisa che, dopo aver sfondato le porte degli uffici, si sono spacciati per carabinieri ai lavoratori.
L'utilizzo di vigilanza privata per tentare di fermare le agitazioni non è eccezionale: a fine ottobre, infatti, la Spx di Parma ha impiegato guardie armate dentro e fuori l'azienda per provocare e disciplinare i lavoratori mobilitati per fermare la procedura di dismissione di parte della produzione e i conseguenti licenziamenti.
Casi straordinari ma non isolati, e comunque inseriti in un contesto di pesante repressione tesa a eliminare tutte quelle voci che dai territori e dai luoghi di lavoro possano segnare una possibile crescita del conflitto politico e sociale.
In questa chiave devono essere letti i pretestuosi arresti di compagni/e in Toscana (da Firenze a Pistoia e Livorno), gli sgomberi violenti di centri sociali a Catania e di case occupate in diverse città e, qui a Milano, lo sgombero della scuola serale “Gandhi” occupata dagli studenti e la gravità dell'impianto accusatorio che ha portato agli arresti venerdì scorso di alcuni studenti e alle gravi provocazioni poliziesche di stamattina al corteo degli studenti medi con ulteriori fermi.
Ma è proprio sulle ricadute sociali e sulle irrisolvibili contraddizioni che il tentativo di tamponamento delle conseguenze della crisi porta con sé (nonché connaturate alla progressiva realizzazione di ipotesi statuali sempre più autoritarie) che è possibile agire per una ricomposizione di classe e una pratica comune per rilanciare la possibile rinascita di una stagione di lotte sociali e politiche.
Crediamo infatti che investire nella costruzione di spazi di confronto e valorizzare percorsi e prospettive unitarie per la generalizzazione del conflitto sia l'unica vera soluzione per rispondere con forza alla repressione e per la conquista e l’estensione di bisogni e diritti continuamente erosi e sottratti: salario, casa, istruzione, servizi sociali.

I compagni e le compagne del Centro Sociale Autogestito Vittoria
Centro Sociale Autogestito Vittoria
via Friuli ang. via Muratori-Milano
tel. 02-5354986
vittoria@ecn.org
www.csavittoria.org

venerdì 13 novembre 2009

GIORNATA DI SOLIDARIETA’ CON I LAVORATORI DI AGILE (EX-EUTELIA) DI PREGNANA


DOMENICA 15 NOVEMBRE dalle ore 14.30

All’Ex-Eutelia occupata - in Via Lab. Olivetti a Pregnana Milanese
A fianco dei lavoratori in lotta di Agile (ex-Eutelia), che la scorsa settimana hanno occupato lo stabilimento di Pregnana per protestare contro gli oltre 200 esuberi annunciati (su 400 occupati).
Intanto a Roma una squadraccia di vigilantes privati capitanata dal sedicente “imprenditore” Samuele Landi, ex amministratore delegato di Eutelia e attuale proprietario, ha fatto irruzione nella sede occupata dai lavoratori per stroncare la vertenza.

Di fronte a questa gravissima provocazione di stampo chiaramente fascista ai danni dei lavoratori, riteniamo urgente una mobilitazione in difesa dei beni comuni contro gli speculatori a banchetto sul nostro territorio.

Partecipanno:

Andrea Labanca

Ufficio Sinistri

Medda Man

Rhoyal Sound

Closed House

UniPoska

Follow the Idol

Moon Rackles

One Line Alone

Terza Pietra del Sole

Continual Drift
ciapa no!


+ clownerie + giochi e animazione per bambini + artisti di strada.

martedì 10 novembre 2009

CONTRO IL CAPITALE CONFLITTO SOCIALE !

L'assemblea pubblica organizzata dalle realtà milanesi dell'autorganizzazione sociale e sindacale tenutasi l'8 novembre 2009 presso il CSA Vittoria, che ha visto la partecipazione e gli interventi di diverse situazioni di lavoratori in lotta (Metalli Preziosi, Maflow, precari della scuola, Omnia Service e altre realtà di lavoratori riconducibili a “Uniti contro la crisi”), collettivi politici (CSA Vittoria, collettivo Oltre il Ponte, collettivo lavoratori e studenti delle scuole civiche serali e PCL) e realtà del sindacalismo di base (Slai Cobas, RDB, SDL e Unione Inquilini), valuta con estrema positività i contenuti emersi nel dibattito e intende farsi carico di:

- costituire e dare continuità a una rete tra lavoratori, precari e studenti in lotta e realtà dell'autorganizzazione sindacale e sociale che tracci percorsi unitari per l’allargamento del conflitto sociale in una prospettiva anticapitalista e anticoncertativa;

- definire una piattaforma di rivendicazioni condivise da diffondere in ogni ambito lavorativo e territoriale che abbia tra i propri punti qualificanti la difesa del posto di lavoro e del salario (diretto e indiretto), il blocco dei licenziamenti… e che comprenda anche la difesa del diritto alla casa, il blocco degli affitti e delle utenze;

- creare comitati unitari di lotta e di sostegno alle vertenze delle singole fabbriche, distretti produttivi e luoghi di lavoro prescindendo dalle singole appartenenze;

- rilanciare il ruolo autonomo e assolutamente anticoncertativo delle assemblee operaie autorganizzate, veri centri propulsivi delle lotte.

Su questi temi e con questi obiettivi si è deciso di partecipare, quale primo momento pubblico, in maniera unitaria alla manifestazione cittadina lanciata dalle realtà di lotta dei precari della scuola per il 28 novembre.Per organizzare questa prima scadenza e per programmarne di ulteriori, nonché per iniziare a definire la piattaforma di cui sopra è indetta una riunione per mercoledì 18 novembre al CSA Vittoria e un’ulteriore appuntamento assembleare pubblico per domenica 29 novembre nel quale verrà presentate iniziative e piattaforma. Invitiamo già tutti a partecipare e a contribuire ad allargare ad altre realtà e singoli i contenuti e gli obiettivi.

lunedì 9 novembre 2009

LO SLAI-COBAS A FIANCO DEI LAVORATORI EUTELIA !

Mentre i lavoratori dell’ alfa romeo scioperavano contro la chiusura dello stabilimento di Arese, i quattro sindaci firmavano l’ accordo per cementificare l’ area.

Saremo a fianco dei lavoratori Eutelia e li sosterremo in tutte le forme che loro riterranno opportune.
In un momento in cui i padroni fanno un sacco di profitti facendoci pagare la crisi a noi lavoratori è necessario trovare l’ unità fra sfruttati, quelli che producono la ricchezza di cui gli altri settori sociali parassitari si appropriano, per far valere i nostri diritti ed imporre con la lotta la soluzione della garanzia del posto di lavoro.

E’ ormai troppo tempo che i lavoratori non fanno più sentire la propria voce e subiscono passivamente tutti gli attacchi al salario e ai diritti.
E’ ora di riprenderci la parola e di conseguenza il salario e i nostri diritti con le uniche armi che abbiamo a disposizione la lotta e l’unità.

Lanciamo la proposta di una manifestazione comune del territorio di tutte le fabbriche in crisi per rivendicare il posto di lavoro e il salario garantito a tutti i lavoratori e non chiedere l’ elemosina della cassa integrazione.

NO! ALLA SPECULAZIONE EDILIZIA.
NO! ALLA CHIUSURA DELLE FABBRICHE.
SOLIDARIETA’ E UNITA’ FRA LAVORATORI.

sabato 7 novembre 2009

PROTESTA DEI LAVORATORI ALFA ROMEO AL COMUNE DI GARBAGNATE MILANESE

Questa mattina una delegazione di un centinaio di lavoratori del sito dell'Alfa Romeo di Arese ha organizzato un corteo di auto ed ha fatto un presidio prima al comune e poi al mercato di Garbagnate Milanese.

Lo Slai Cobas e i lavoratori hanno denunciato che nella giornata di sabato scorso i sindaci dei 4 comuni su cui sorge l'area dell'Alfa Romeo (Arese, Garbagnate, Lainate e Rho) si sono riuniti ed hanno sottoscritto un documento sulla nuova destinazione d'uso dell'area (alberghi, abitazioni, centri commerciali, ecc..) senza neanche nominare il fatto che la Fiat vuole licenziare 1.000 lavoratori.I sindaci, inoltre, hanno deciso che si spartiranno "equamente" i soldi che pioveranno sull'area con la cementificazione e con Expo 2015.

Da notare che questi soldi e queste stesse riunioni "di programma" sul sito di Arese sono possibili da 15 anni perchè i sindaci, la provincia e la Regione dovrebbero risolvere i problemi occupazionali dell'Alfa per il disimpegno della Fiat !Lo Slai Cobas e i lavoratori dell'Alfa hanno chiesto ai cittadini di Garbagnate (in ogni famiglia di Garbagnate qualcuno ha lavorato all'Alfa negli scorsi anni) di ribellarsi.

Il piano Fiat non deve passare. Ad Arese devono rimanere produzioni Alfa Romeo, l'area non deve essere lasciata alla speculazione immobiliare, nel sito dell'Alfa devono trovare lavoro i nostri figli e i giovani della nostra zona, l'Alfa deve abolire il lavoro precario, sottopagato e senza diritti.Chiediamo subito un incontro con i 4 sindaci dell'area dell'Alfa. Lunedì ci sarà un incontro con il sindaco di Rho.Martedì alle ore 9.30 manifestazione al Pirellone per chiedere un incontro alla Regione e a Formigoni.Ieri una delegazione di lavoratori dell'Alfa e dello Slai Cobas si è recata a Pregnana Milanese ed ha incontrato i lavoratori della ex Eutalia, centinaia dei quali sono minacciati di licenziamento, ed ha portato appoggio e solidarietà alla loro lotta, proponendo iniziative unitarie.

BASTA CON LA CASSA INTEGRAZIONE E I LICENZIAMENTI.
UNITA' NELLA LOTTA DI TUTTI I LAVORATORI.

Arese, 6 novembre 2009 Slai Cobas Alfa Romeo

Agile ex Eutelia non deve morire !

AGILE – ex EUTELIA

COME LICENZIARE 9000 PERSONE SENZA CHE NESSUNO SE NE ACCORGA !!!!!
E’ iniziato il licenziamento dei primi 1200 lavoratori di OLIVETTI-GETRONICS-BULL-EUTELIA-NOICOM-EDISONTEL TUTTI CONFLUITI IN:
AGILE s.r.l. ora Gruppo Omega

Agile ex Eutelia è stata consegnata a professionisti del FALLIMENTO.
Agile ex Eutelia è stata svuotata di ogni bene mobile ed immobile.
Agile ex Eutelia è stata condotta con maestria alla perdita di commesse e clienti .

Il gruppo Omega continua la sua opera di killer di aziende in crisi , l’ultima è Phonemedia 6600 dipendenti che subirà a breve la stessa sorte.
Siamo una realtà di quasi 10.000 dipendenti e considerando che ognuno di noi ha una famiglia, le persone coinvolte sono circa 40.000 eppure nessuno parla di noi.

Abbiamo bisogno di visibilità mediatica, malgrado le nostre manifestazioni nelle maggiori città italiane ( Roma - Siena_Montepaschi – Milano – Torino – Ivrea – Bari – Napoli - Arezzo - ) e che alcuni di noi sono saliti sui TETTI, altri si sono INCATENATI a Roma in piazza Barberini, nessun Giornale a tiratura NAZIONALE si è occupato di noi ad eccezione dei TG REGIONALI e GIORNALI LOCALI. NON siamo mai stati nominati in nessun TELEGIORNALE NAZIONALE perchè la parola d’ordine è che se non siamo visibili all’opinione pubblica il PROBLEMA NON ESISTE.

Dal 4-Novembre-2009 le nostre principali sedi sono PRESIDIATE con assemblee permanenti
Se sei solidale con noi INOLTRA QUESTA MAIL ad almeno 10 amici nei prossimi 30 minuti, non ti costa nulla , ma avrai il ringraziamento di tutti i lavoratori e le Lavoratrici di Agile ex Eutelia che da mesi sono senza stipendio
Altrimenti questa azienda morirà

Le Lavoratrici e i Lavoratori di Agile s.r.l. – ex Eutelia

giovedì 5 novembre 2009

REPORT Assemblea Del 27 Ottobre

Vista la situazione attuale (crisi, razzismo, devastazione del territorio, ecc..) e, di conseguenza, le tante questioni da monitorare, risulta fondamentale riuscire a creare una rete tra le varie realtà e i singoli del territorio che ancora credono in una società diversa, in modo tale da portare avanti le lotte in maniera efficace, senza perdere tempo sulle nostre differenze e senza protagonismi, ma semplicemente con lo scopo di raggiungere obiettivi comuni.Le tematiche su cui si dovrebbe porre maggiore attenzione sono:
LAVORO
ANTIRAZZISMO
MANCANZA di SPAZI SOCIALI
TUTELA DEL TERRITORIO (tutte chiaramente legate tra loro)

LAVORO
E' necessario partire dagli operai delle fabbriche in lotta nel tentativo di espandere la protesta sociale, per ricostruire la cultura della solidarietà, cercando di coinvolgere i PRECARI
- Problema degli ammortizzatori socialiè necessario affrontare non solo il problema del posto di lavoro ma analizzarlo nel complesso attraverso alcune tematiche:
PROBLEMA CASA
PROBLEMA SCUOLA (ESEMPIO DEL LICEO REBORA DI RHO)
PROBLEMA SANITA (CHIUSURA OSPEDALE di PASSIRANA)
PROBLEMA MOBILITA' (VERTENZA DEI PENDOLARI DI RHO)

DISCRIMINAZIONE DELLE DONNE fuori e dentro l'ambiente lavorativo
provare ad affrontare la problematica delle condizioni di lavoro e della assenza di sindacalismo nella GRANDE DISTRIBUZIONE (anche per quanto riguarda i fast food ecc...)

ANTIRAZZISMO
Utilizzare il successo della Bennet di Origgio come esempio da esportare; Affrontare la problematica dei OPERAI che hanno seguito la deriva leghista/RAZZISTA per la diffusa paura dell'immigrato costruita.

TERRITORIO
Con l'assegnazione di EXPO a Milano il nostro territorio sta subendo mutazioni enormi, oltre che per il progetto stesso, per tutto ciò che gli gravita attorno:
- Il PGT rhodense (l'emblema di tutto questo)
l'AREA INDUSTRIALE DI MAZZO diventerà commerciale e ciò causerà una speculazione sulle aree con la conseguente chiusura dei 256 stabilimenti al suo interno.
SCUOLA REBORA
ALBERGHI -
NUOVA CAVA ECOTER DI ARLUNO (per produzione di cementi)-------------------

La CAROVANA DELLA CRISI potrebbe essere uno strumento per attuare questo tipo di lavoro: il Progetto prevede una serie di appuntamenti davanti in diverse zone del territorio con presidi e volantinaggi (bisogna stabilire quale sia la forma più efficace)elenco di alcuni punti da toccare:- ZONA INDUSTRIALE di MAZZO DI RHO-
LE FABRICHE in lotta (UNITI CONTRO LA CRISI) - s
arà importante riuscire a coinvolgerne altre-
OSPEDALE DI PASSIRANA- SCUOLA REBORA di RHO- FERMATA DEL TRENO DI RHO- NUOVA CAVA ECOTER ad ARLUNO- FIERA - NO EXPO

chiaramente è necessario informarsi sulle varie vertenze in maniera precisa.Il tentativo è quello di creare un’unità di azione, per cui è necessario che già nel prossimo appuntamento si riesca a stabilire qualcosa di concreto a quindi decidere una scaletta di iniziativeIl prossimo appuntamento sarà
MERCOLEDI 11 NOVEMBRE ore 21 al C.P.A. di Nerviano (Via Gorizia N.8)

Comunicato: accordo T.i.m.e. Service (cooperativa di Turate magazzino Bennet)

In data 28-10-2009 dopo l’assemblea dei lavoratori (votata l’ipotesi d’accordo
all’unanimità) è stato siglato l’accordo con la cooperativa. L’unità e la forte volontà di lotta
dei lavoratori ha permesso di ottenere un’importante accordo che contrasta la politica dei
sindacati confederali i quali il 15 luglio di quest’anno avevano, di fronte alla crisi, concesso
a livello nazionale di applicare una gradualità nell’applicazione dello stesso CCNL da loro
firmato. Pur richiamandosi alla legge 142 che distingueva le cooperative nate prima del 27
giugno del 2002 (che potevano applicare la gradualità) e quelle nate dopo questa data (che
dovevano corrispondere il 100%), padroni e sindacati legalizzavano fino all’1-11-2010 la
possibilità di avere per tutti la possibilità di operare una gradualità per arrivare, in quella
data al 100% sugli istituti delle ferie, ex festività retribuite, tredicesima,
quattordicesima, permessi, ROL, TFR.
Con questa lotta abbiamo ottenuto a partire dal 1 ottobre del 2009 1)l’erogazione al 100%
di questi istituti che permetterà di avere un aumento sul quinto livello di circa 100 euro; 2)
una indennità sostitutiva mensa di 0,65 euro all’ora per un totale massimo giornaliero di
5,16 euro (per chi non conoscesse il CCNL della categoria esso prevede “ Qualora non
esista una mensa aziendale, verrà corrisposta ai lavoratori un’indennità sostitutiva di 0,06
euro giornaliere per i giorni di effettiva prestazione di lavoro”); 3) la restituzione della
quota sociale o frazione di essa versata nella cooperativa logservice (ex T.i.me. service), al
31 gennaio 2010.

Insomma un aumento totale mensile di 170,00 euro, più una liquidazione della quota sociale
precedente per un totale massimo di circa 430 euro.
Giovedì 5 novembre, dopo le assemblee verranno siglati anche gli accordi con
le cooperative Leonardo e Giava (del magazzino Bennet di Origgio). Tali
accordi sono una fotocopia dei punti 1) e 2) di quello siglato con la
cooperativa T.I.M.E. Service.

Per la Leonardo verrà siglato il seguente accordo per il rientro del delegato
licenziato in seguito al superamento (secondo loro) del comporto di malattia:
“Le parti concordano di avviare le procedure per dare seguito alla visita medica
del Sig. Wanigatunga Jayaratne per individuare le capacità lavorative e
mansionali affinchè il suddetto lavoratore sia reintegrato presso la Cooperativa
Leonardo entro la fine del mese di novembre 2009.”

Come avevamo programmato le richieste, le lotte e le soluzioni contrattuali sono
state portate avanti in modo coordinato tra le tre cooperative, ancora una volta la
compattezza e l’unità dei lavoratori hanno dato degli ottimi risultati.
Nei prossimi giorni, per gli stessi obiettivi apriremo altri fronti di lotta: i compagni
di Origgio e di Turate saranno a fianco ne dei lavoratori di queste altre cooperative
per organizzare i picchetti, ricercando con altri soggetti militanti (associazioni,
centri sociali, organizzazioni sindacali e politiche) un’unità d’azione sindacale e
politica per contrastare i padroni.

SLAI COBAS

mercoledì 4 novembre 2009

ASSEMBLEA SULL’AUTOSTRADA di un migliaio di lavoratori CONTRO LA CHIUSURA DELL’ALFA

Questa mattina un migliaio di lavoratori del sito dell’Alfa di Arese ( non 250 come erroneamente scrittoda qualcuno) ha invaso l’autostrada dei Laghi, ove si è svolta l’assemblea dei lavoratori.
I lavoratori erano organizzati dallo Slai Cobas e dalla Fiom.

Lo Slai Cobas ha ribadito:
1. No ai trasferimenti=deportazioni a Torino;
2. mantenimento lavorazioni ad Arese;
3. nuove produzioni Fiat/Alfa Romeo per Arese;
4. stop alle delocalizzazioni Fiat all’estero;
5. divisione del lavoro fra tutti gli stabilimenti, senza chiuderne nessuno;
6. eliminazione del reparto confino fatto dalla Fiat a Nola (Napoli);
7. stop ai finanziamenti pubblici alla Fiat quando licenzia e chiude gli stabilimenti.

Lo Slai Cobas chiede un incontro immediato con la Regione Lombardia e Formigoni:

 non è accettabile che la Fiat butti sulla strada i lavoratori di Arese e continui a
comandare con i suoi uomini sui 2 milioni e 350mila mq dell’area di Arese ove, con
l’Expo 2015, ci sarà una mega speculazione con alberghi di lusso, ville con piscina, il più
grande centro commerciale d’Europa, ecc..

 la Regione ha firmato con noi e tutti i sindacati nel 2003-2004 un accordo che prevedeva
su Arese l’auto ecologica e la mobilità sostenibile; ora deve battere un colpo e non può far
finta di niente.
Nei prossimi giorni, a partire da giovedì e venerdì, continueranno le iniziative di lotta finchè la Fiat non ritirerà la decisione di chiudere Arese.

Arese, 3 novembre 2009
Slai Cobas Alfa Romeo

Manifestazione dei lavoratori Crespi spa a Legnano

I lavoratori della G.Crespi manifestano contro lo smantellamento dei propri posti di lavoro Il 19 ottobre l’Assemblea dei lavoratori G.Crespi ha dato mandato al sindacato CUB per porre tre domande chiare all’azienda:1. Quale piano industriale ha in atto la società per fare fronte alla difficile situazione che ha visto la riduzione del personale da più di 400 dipendenti, agli attuali 200 c.a, il definitivo smantellamento del sito produttivo di Legnano ed i ritardati pagamenti degli stipendi che si stanno verificando negli ultimi mesi?2. Come mai nonostante la continua richiesta di diminuzione del personale e l’applicazione delle CIGS per esubero di ore di lavoro, la società ha unilateralmente deciso di disapplicare un accordo interno del luglio ’96, peggiorando le condizioni normative dei lavoratori ed aumentando di fatto le ore di produzione?*
*3. Per quale motivo l’azienda continua imperterrita ad utilizzare la CIGS in maniera discriminatoria, senza alcuna forma di rotazione, ma anzi lasciando a casa alcuni lavoratori, sostituendoli con altri di altri reparti e continuando la produzione con meno personale previsto dal mansionario aziendale peggiorando di fatto sia l’eventuale produttività che mettendo a rischio la sicurezza dei lavoratori?L’incontro con la direzione G.Crespi, tenutosi il 26 ottobre ha visto l’azienda rappresentata dal rag. Spanò silente a tutte le domande, limitandosi ad esporre in maniera generica motivazioni legate alla crisi globale, anticipando l’ulteriore esubero che colpirà 150 lavoratori dei rimanenti 200.Riteniamo del tutto inaccettabile tale arrogante atteggiamento, del tutto immotivato e lesivo di ogni dignità dei lavoratori, siamo convinti che le responsabilità di quanto oggi pagano i dipendenti Crespi non siano del tutto legate alla crisi di settore ma a logiche che hanno ben poco a che vedere con una seria politica industriale che possa dare una prospettiva di tutela dei posti di lavoro sul territorio e di rilancio dell’impresa.
Oggi anche cgil-cisl-uil dopo aver avallato tutte le decisioni aziendali mettendo i lavoratori nell’incertezza del proprio futuro lavorativo, sono in difficoltà nel giustificare la loro politica concertativa da meri notai firmatari di accordi utili solo a giustificare quanto fatto fin ora dall’azienda, scendono in piazza a manifestare.*_
Ma la lotta deve essere uno strumento fine al raggiungimento di obbiettivi e non solo di propaganda_**, quindi chiediamo a tutti i dipendenti G.Crespi di aderire alla manifestazione di mercoledì 4 novembre per rivendicare la propria dignità di lavoratrici e lavoratori:* * *
Risposte chiare e coerenti ** * * *
Basta con l’uso discriminante della CIGS** * * *
Ripristino dell’accordo del ‘96** * * *
Basta con i licenziamenti utilizzando tutti gli strumenti idonei alla tutela dei posti di lavoro attuando la riduzione dell’orario lavorativo collettivo a parità di salario** * * *

Apertura di un tavolo di trattativa unitario che rappresenti tutte le sigle sindacali presenti in azienda, mettendo la parola fine a trattative separate che non valorizzano le richieste espresse dalle Assemblee dei lavoratori** **

Mercoledì 4 novembre Manifestazione territoriale delle/dei dipendenti Crespi spa concentramento dalle ore 13.30 in p.zza Mercato a Legnano**

La Crisi dei padroni non vogliamo continuare a pagarla Noi !*

domenica 1 novembre 2009

Domenica 8 novembre alle ore 15 Assemblea metropolitana per il rilancio del conflitto sociale

Le realtà milanesi dell’autorganizzazione sociale e sindacale promuovono per domenica 8 novembre 2009 alle ore 15:00 presso il Centro Sociale Autogestito Vittoria (via Friuli ang. Via Muratori) un’assemblea metropolitana per valorizzare percorsi e prospettive unitarie al di fuori e contro ogni logica concertativa.Un momento di confronto per costruire spazi di convergenza e soprattutto di pratica comune per far emergere un punto di vista anticapitalista nella città di Milano che segni la possibile rinascita di una stagione di lotte sociali e politiche per la conquista e la generalizzazione dei bisogni e diritti continuamente erosi e sottratti: salario, casa, istruzione, servizi sociali.La lotta e l’unità tra lavoratori di ogni settore è l’unica arma che abbiamo per dire ai padroni che non abbiamo nessuna intenzione di pagare i costi della loro crisi!

Le realtà milanesi dell’autorganizzazione sociale e sindacale