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sabato 16 gennaio 2010

La verità sulle sofferenze di Haiti

di Finian Cunningham (globalresearch.ca)Pure in queste ore di enormi devastazioni, Haiti, la nazione più povera dell'emisfero occidentale insegna al resto del mondo alcune preziose verità.
Questa nazione insulare caraibica di 9 milioni di persone è attualmente composta per un terzo da persone sprovviste dei bisogni elementari in termini di cibo, acqua, medicine e benzina. In un battito di ciglia il terremoto che ha colpito il paese ha seppellito la capitale abitata da 3 milioni di persone sotto le macerie; ne consegue che la stima di morti possibili potrebbe essere tra 100.000 e 500.000. Proprio così.Come il proverbio che dice "chiudere la stalla quando i buoi sono scappati" gli Stati Uniti e le altre potenze mondiali promettono di mandare aiuti d'emergenza ad Haiti. Buone intenzioni, senza dubbio. Ma dov'era l'aiuto e l'assistenza allo sviluppo economico di Haiti - più di metà della popolazione vive con un dollaro al giorno e l'80 % è classificato come povero - negli anni che hanno preceduto questa calamità?
La povertà di Haiti - come accade in tutte le nazioni povere colpite da disastri naturali - lascia la sua gente esposta a quel tipo di devastazione che gli è caduta addosso in questi giorni. E non fa errori: la povertà di Haiti non è sfortuna né dipende da qualcosa di intrinsecamente sbagliato nella sua gente o nelle sue risorse naturali. La nazione è stata mantenuta in condizioni di sotto-sviluppo da decenni di interferenze politiche ed economiche da parte di Washington alfine di assicurarsi che questa vecchia colonia di schiavi continuasse a servire come fonte di esportazioni agricole verso gli Stati Uniti a basso costo e come sewatshops per le multinazionali americane del tessile e altre merci di consumo.
Mentre Washington spende 1000 miliardi di dollari per combattere la minaccia terroristica, il povero di Haiti - la cui economia nazionale è valutata in 7 miliardi di dollari - ci mostra una sobria prospettiva su quale sia l'immagine di una reale minaccia alla vita. Viviamo in un mondo fisico in cui correnti, tsunami e terremoti accadono. Questi disastri minacciano molte più vite di quanto le minaccia su cui gli Stati Uniti si sono fissati e su cui spendono tanti soldi potrà mai totalizzare. Riuscite ad immaginare quante vite si sarebbero potute salvare nel terremoto di Haiti se una frazione dei soldi scialacquati in guerre futili fosse stata re-indirizzata allo sviluppo economico e sociale di quella nazione?
Certo, la logica morale e sensibile di quest'idea non è applicabile in un mondo governato/condotto [dictated] dalla politica estera di Washington. Questo a causa degli imperativi e delle logiche del capitalismo a-guida-Usa, il quale necessita che nazioni come Haiti vengano mantenute in stato di povertà per la sicurezza del profitto delle multinazionali e richiede la fissazione su minacce illusorie per mascherare il suo bisogno di controllare risorse geopolitiche (soprattutto energetiche). Questo è il vero volto del sistema economico che Washington e i suoi alleati impongono al mondo. E Haiti ha tolto la maschera mostrandone la brutta faccia.
La spaventosa angoscia e la sofferenza di Haiti ci insegna qualcosa d'altro. Reportages lancinanti di strade impilate di cadaveri e sangue che scorre da sotto le macerie, bambini che piangono in cerca dei loro genitori, genitori che scavano con le dita alla ricerca dei loro figli, i suoni delle voci morenti che squarciano l'oscurità della notte. Questo è l'orrore di centinaia di migliaia di persone improvvisamente raggiunte dalla sofferenza. Alcuni osservatori hanno paragonato quanto è successo ah Haiti ai postumi dello sganciamento di una bomba atomica. Così, la prossima volta che i portavoce di Washington nei talk shows della domenica mattina parlano con disinvoltura di cancellare l'Iran - questa "seria minaccia" (che non è una seria minaccia) dovremmo ricordarci: ecco come appare la sofferenza umana su larga scala.

Finian Cunningham is a frequent contributor to Global Research.
Global Research Articles by Finian Cunningham
traduzione a cura di: Infoaut/Torino
Articolo originale:
http://globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=16964

Vedi anche:
Ascolta l'intervista con Alessandro Grandi, Peace Reporter
Haiti, un paese occupato da forze straniere e distrutto dalla povertà

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