
Sabato 16 maggio, alle ore 10, ci sarà un corteo degli operai di tutto il gruppo Fiat , provenienti da tutta Italia , dalla porta 5 di Mirafiori fino al Lingotto.
Il corteo è stato indetto da Fim, Fiom e UIlm. Sappiamo benissimo che Fim, Fiom e Uilm non difendono gli interessi dei lavoratori, ma vogliono solo ottenere una gestione concertativa del piano di ristrutturazione della Fiat e della crisi più in generale.
Ma a Torino vogliamo esserci, perché:
Il corteo è stato indetto da Fim, Fiom e UIlm. Sappiamo benissimo che Fim, Fiom e Uilm non difendono gli interessi dei lavoratori, ma vogliono solo ottenere una gestione concertativa del piano di ristrutturazione della Fiat e della crisi più in generale.
Ma a Torino vogliamo esserci, perché:
1) alla manifestazione ci saranno operai Fiat da tutta Italia, noi vogliamo rendere visibile la partecipazione dello Slai Cobas con un nostro spezzone e far conoscere le nostre proposte e la nostra esistenza a quanti più operai possibile, specialmente quelli degli stabilimenti dove non siamo presenti.
2) la ristrutturazione del gruppo Fiat presentata da Marchionne prevede nella sola Italia la chiusura di due stabilimenti (Termini Imerese e Pomigliano) e la riduzione di svariate lavorazioni in tutti gli altri. (Analoghe misure sono previste in USA, Germania e Inghilterra nelle fabbriche Fiat, Chrysler, Opel, GM). La risposta degli operai, contro i licenziamenti, contro la cig, contro la ristrutturazione non può essere lasciata al monopolio della concertazione di Cgil, Cisl e Uil.
3) la Fiat ha sempre fatto da battistrada per tutto il padronato italiano. Le sue misure di ristrutturazione vengono poi applicate da tutto il padronato italiano e rappresentano il modello da imitare per tutte le aziende, pubbliche e private. Per questo chiediamo la partecipazione alla manifestazione di lavoratori di tutte le categorie, private e pubbliche.
4) la Fiat, vero e proprio "stato nello stato", da sempre condiziona la politica dei governi italiani. Batterà cassa per avere i capitali necessari a concludere i piani di acquisizione e fusione all'estero e pagarsi la ristrutturazione. Fondi che saranno tagliati ai servizi sociali. Non solo, la Fiat chiederà al governo misure atte ad impedire e perseguire eventuali proteste operaie, se queste non saranno contenute dalla collaborazione dei sindacati confederali. La questione Fiat, quindi, riguarda tutti gli operai, tutti i lavoratori.
5) La manifestazione di Torino diventerà oggettivamente una manifestazione contro la crisi capitalista nel suo complesso. E' necessario che sia presente la nostra posizione, che ci sia in piazza chi chiede di affrontarla difendendo i lavoratori, rivendicando il blocco dei licenziamenti, il salario garantito, la riduzione d'orario a parità di salario, andando a prendere i soldi necessari dai profitti padronali che ci sono ancora, anche nella crisi.
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