Comunicato SLAI COBAS
Ieri 18 dicembre 2009 alle ore 10.00 era stato fissato un appuntamento tra il responsabile della cooperativa T.I.M.E. Service (cooperativa che agisce nel sito di Turate della Bennet), il rappresentante della Bennet e la delegazione dello Slai composta da Aldo Milani, Paolo Maio e i delegati interni Sartit Omadi, Warnakulasurya Davi, Ghabi Naceur, Lkotbi Abdelilah (Abdullah), Veliggiani Nicolae, per discutere e contrastare il loro piano che prevedeva la riduzione di dieci unità lavorative, per lo spostamento dell'attività a San Bellino (Rovigo). Quando siamo arrivati sul posto ci hanno fatto aspettare per 20 minuti fuori e al freddo (meno 3 gradi) e poi volevano fare l'incontro in un magazzino al freddo, mostrando un atteggiamento arrogante e liquidatorio. Subito ci siamo rifiutati di fare l'incontro in simili condizioni e deciso immediatamente di proclamare lo stato d'agitazione (sciopero a sorpresa alle ore 18.00). Alle 14.00, come eravamo già d'accordo, ci siamo incontrati con le cooperative Leonardo, Giava (del magazzino Bennet di Origgio), il rappresentante della Bennet e la delegazione dello Slai Cobas composta da Aldo Milani, Gino Orsini, Maio Paolo e i delegati interni Halloumi Abderrahim, El Mezmoum Bouazza, Yakgaha Hewage Ariyarathna, Zarrouki Abderrahim, sempre per discutere una percentuale di riduzione dell'attività per il 2010 corrispondente al 20% di quella del 2009. Nell' incontro, le nostre controparti hanno accettato di arrivare ad una soluzione che prevede il mantenimento delle 40 ore settimanali (come minimo) per le 145 unità complessive di lavoratori fino alla fine di marzo e il rientro di prodotti (barilla, palet ram acque ect) per arrivare alla stessa situazione del 2009 (aumento di ore lavorate con assunzione di mano d'opera in fasi stagionali alte). Usciti dalla riunione di Origgio abbiamo dato vita, come avevamo deciso, allo sciopero, con picchetto che bloccava i camion, dalle ore 18.00 alle ore 20.00 a Turate e abbiamo avuto la partecipazione del 100% dei lavoratori. Uno sciopero molto combattivo che non è rientrato anche se i dirigenti massimi della Bennet, della cooperativa si sono scusati con i lavoratori (ore 18.30) per l'atteggiamento avuto il mattino dando la disponibilità a trattare. Dall'esterno sono arrivati a sostenere la lotta militanti dello Slai Cobas e del Comitato Antirazzista di Milano: pur sotto la neve e con 5 gradi sotto zero hanno vissuto con calore e attiva partecipazione l'iniziativa proletaria.Un solo incidente ha creato un momento di tensione quando un camionista Rumeno ha a forte velocità spezzato il blocco. La prontezza di riflessi dei lavoratori ha evitato che lo sconsiderato gesto finisse male per i lavoratori in sciopero e solo l'intervento dei carabinieri ha evitato il linciaggio dell'autista, che se l'è cavata con qualche ammaccamento. L'indomani 19-12-2009, nella sede dello SLai Cobas c'è stato l'incontro e la nostra delegazione ha strappato gli stessi risultati che abbiamo avuto nel sito di Origgio e ottenuto 1) l'allontanamento dal sito dell'autista criminale; 2) la possibilità di utilizzare una saletta interna per l'azione sindacale. La parola finale tocca adesso ai lavoratori che nei prossimi giorni si riuniranno nelle assemblee dei due siti.
Una nota a parte la rivolgiamo a qualche interessato detrattore delle lotte delle cooperative, che ravvisava, nell'accordo precedentemente fatto a Turate (che ricordiamo ha permesso di aumentare il salario di altre 188 euro: vedere busta paga), una presunta accettazione del blocco o contenimento della lotta, "tipo la 146": se quello che è avvenuto in questa lotta pare ad essi così, non ci sono commenti da fare sul loro conto.
ANCORA UNA VOLTA I LAVORATORI DELLE COOPERATIVE HANNO DATO UN FORTE SEGNALE CHE LA LOTTA PAGA E (senza nessun preavviso) SOPRATTUTTO CON I FATTI HANNO DIMOSTRATO DI ESSERE ATTIVI SOSTENITORI DEGLI ALTRI SFRUTTATI CHE NELLA CRISI SI SCONTRANO CON PADRONI E STATO (UN SOLO ESEMPIO: martedì 15 sera 19 lavoratori di Origgio e Turate si sono mobilitati par fare il picchetto notturno in località Cerro Lambro - 60 Km di distanza da loro - che è poi stato interrotto perchè il titolare della cooperativa si è detto disposto ad incontrarci).
IN PRIMO PIANO
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