Questa mattina un migliaio di lavoratori del sito dell’Alfa di Arese ( non 250 come erroneamente scrittoda qualcuno) ha invaso l’autostrada dei Laghi, ove si è svolta l’assemblea dei lavoratori.
I lavoratori erano organizzati dallo Slai Cobas e dalla Fiom.
Lo Slai Cobas ha ribadito:
1. No ai trasferimenti=deportazioni a Torino;
2. mantenimento lavorazioni ad Arese;
3. nuove produzioni Fiat/Alfa Romeo per Arese;
4. stop alle delocalizzazioni Fiat all’estero;
5. divisione del lavoro fra tutti gli stabilimenti, senza chiuderne nessuno;
6. eliminazione del reparto confino fatto dalla Fiat a Nola (Napoli);
7. stop ai finanziamenti pubblici alla Fiat quando licenzia e chiude gli stabilimenti.
Lo Slai Cobas chiede un incontro immediato con la Regione Lombardia e Formigoni:
non è accettabile che la Fiat butti sulla strada i lavoratori di Arese e continui a
comandare con i suoi uomini sui 2 milioni e 350mila mq dell’area di Arese ove, con
l’Expo 2015, ci sarà una mega speculazione con alberghi di lusso, ville con piscina, il più
grande centro commerciale d’Europa, ecc..
la Regione ha firmato con noi e tutti i sindacati nel 2003-2004 un accordo che prevedeva
su Arese l’auto ecologica e la mobilità sostenibile; ora deve battere un colpo e non può far
finta di niente.
Nei prossimi giorni, a partire da giovedì e venerdì, continueranno le iniziative di lotta finchè la Fiat non ritirerà la decisione di chiudere Arese.
Arese, 3 novembre 2009
Slai Cobas Alfa Romeo
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