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giovedì 6 agosto 2009

Continua la lotta degli operai Innse


Da INFOAUT.


La Regione si lava pilatescamente le mani. Gli operai forzano il blocco della polizia. Una cinquantina di loro tenta di rientrare in fabbrica, quattro prendono il controllo di un carro ponte. Alta tensione in via Rubattino. Corteo fino a Lambrate. Il presidio diventa permanente!Da 2 giorni gli operai della Innse appoggiati da studenti, compagni e molti solidali stanno portando avanti una battaglia di resistenza e dignità per difendere il diritto alla sussistenza di 50 operai e delle loro famiglie. Una fabbrica ancora produttiva che negli ultimi mesi è stata al centro di una grossa battaglia politica, forte soprattutto per il suo significato simbolico. Ieri si sono susseguite conferenze stampa e presidi. Oggi i metalmeccanici della Fiom hanno incrociato le braccia per 2 ore per sostenere la lotta degli operai della Innse Press. Uno sciopero nazionale, indetto dalla Fiom, per difendere la storica fabbrica di via Rubattino. Dalle 17 di oggi, presidio permanente fuori dallo stabilimento. Presente anche Gianni Rinaldini, a portare la solidarietà di tutta la categoria.«Abbiamo presentato una denuncia all'ispettorato del lavoro - ha detto Giorgio Cremaschi, della segreteria nazionale della Fiom - perché non sappiamo chi sono quei lavoratori né con quale contratto e a quali condizioni stanno lavorando».Intorno amezzogiorno si sono verificati alcuni momenti di scontro tra polizia e operai davanti alla Innse. Un gruppo di operai ha tentato di forzare il blocco di polizia davanti ai cancelli per prendere il controllo di alcune gru e macchinari. Da mezzogiorno quattro operai , e un sindacalista Fiom si sono abbarbicati su una gru all'interno dello stabilimento. Si dicono determinati a resistere fino a quando non arriverà una soluzione reale.


Dopo il blitz sulla gru gli operai della innse e i loro sostenitori si sono mossi in corteo verso la stazione FS di Lambrate mentre continua il presidio e rimangono sulla gru gli operai che sono riusciti a entrare in fabbrica eludendo il gigantesco schieramento di forze di polizia e carabinieri.Il tentativo di forzare il blocco era giunto dopo l’ennesima notte di presidio. Gli operai dicono di essere pronti a resistere a oltranza per salvaguardare il posto di lavoro e la fabbrica. Ma la proprietà sembra non voler cedere e, anche questa mattina gli operai delle ditte acquirenti dei macchinari da dismettere, sono entrati per smontarli.Ieri era fallita la mediazione tra le istituzioni e gli operai. Il vertice, finito a tarda sera, ha tolto ogni speranza: la Prefettura ha respinto la richiesta di sospendere lo smontaggio dei macchinari in attesa che un nuovo tavolo tra istituzioni e parti in causa, cioè i diversi proprietari, valuti una soluzione alternativa.L’unica certezza è quello del presidio davanti all’azienda, ben intenzionato a durare ad oltranza. In rete si suseeguono intanto appelli e inviti a portare acqua, cibo e la propria presenza solidale ad una battaglia che si preannuncia lunga...

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