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giovedì 9 luglio 2009

Alfa Romeo di Arese - Sciopero immediato

Alfa Romeo : 0ggi sciopero immediato con presidio partineria per rottura trattative da Innova Service.
Da 10 giorni la totalità dei 50 lavoratori ex Alfa di Innova Service, messi illegittamente in CIG, si sono regolarmente recati sul posto di lavoro. L'azienda aveva convocato per domani un incontro sindacale ma oggi lo ha disdetto, minacciando provvedimenti disciplinari. Sono sul posto polizia e carabinieri. Lo Slai Cobas fa appello ai lavoratori delle altre fabbriche e ai centri sociali per un presidio generalizzato settimana prossima ad Arese e per manifestazione Milano Dal Verme Expo 2015 giovedì 16 luglio.

mercoledì 8 luglio 2009

Solidarietà agli arrestati Liberi e libere tutte e tutti subito !

A quasi 2 mesi di distanza dalle cariche delle “ forze dell’ordine” contro il corteo studentesco che protestava contro il G8 dell’università a Torino, la magistratura di Torino fa arrestare 21 compagni e compagne, indagarne un'altra ventina, perquisire il centro sociale Askatasuna di Torino, la festa di radio Sherwood di Padova e numerosissime altre abitazioni.
La violenza di questi arresti e il chiaro intento repressivo purtroppo non ci stupiscono nella loro evidente becera funzione di esplicita intimidazione per le mobilitazioni contro l’appannata vetrina del G8 all’ Aquila, soprattutto nel momento in cui il presidente del consiglio berlusconi vede “appannata” la sua aurea vincente, a tal punto da venire messa in dubbio la presenza dell’ Italia ai prossimi vertici internazionali.
Ma il preciso obbiettivo è stavolta, crediamo, anche un altro, è cioè quello di colpire strutture politiche, compagni e compagne per annullare la prospettiva politica di arricchire movimenti territoriali o vertenzialità specifiche con contenuti e comportamenti che danno il senso di una radicalità anticapitalista, di troncare il legami di una prospettiva di conflitto dal corpo sociale di queste vertenzialità territoriali ( no tav, no dal molin, onda, no discariche....), impedire un salto di qualità politico ai movimenti azzerandone manu militari le ali più radicali che si pongono al di fuori delle regole compatibili dell’alternanza di governo e del parlamentarismo borghese.

Questa repressione subisce un’accellerazione preventiva, proprio perché siamo in una fase di profonda crisi strutturale e di sistema del capitalismo nel quale le voci di dissenso più o meno organizzate e le forme di resistenza, politica e sociale, allo sfruttamento di classe e, in sintesi, all’impoverimento generalizzato dei lavoratori e delle lavoratrici, stanno emergendo nei territori e nei differenti luoghi della produzione del profitto.
In tale contesto di perfezionamento di un controllo sociale sempre più pervasivo e di limitazione degli spazi di opposizione è ben inquadrabile il disegno di rimozione dalla stessa storia della coscienza dei movimenti di lotta dell’idea di una società altra e radicalmente alternativa, non più fondata sullo “sfruttamento dell’uomo sull’uomo”.
A colpi sia di manovre e teoremi giudiziari, sia della repressione poliziesca minuta e quotidiana, sia di un revisionismo storico fatto proprio anche dalla stessa sinistra cosiddetta socialdemocratica, il tentativo centrale è quello di estirpare ogni forma di immaginario rivoluzionario da un corpo sociale e di classe sempre più sfruttato e precario.

Per finire, noi non crediamo che la risposta alla repressione sia, di per se, un elemento aggregante, un terreno di scontro sulla base del quale si possa allargare il consenso o sul quale si possano innestare chissà quali progettualità, anzi è, evidentemente, un fattore che ci fa scivolare su un terreno difensivo; ma è proprio per questo che, al di fuori di ogni logica legalitaria di innocentismo o colpevolismo, va costruito un muro di solidarietà politica che difenda ogni militante fermato, indagato, o arrestato.
Contro questo disegno l’unica riposta possibile è l’autorganizzazione, la lotta e la generalizzazione del conflitto sociale, per una trasformazione radicale dell’esistente, per una società senza più classi ne padroni.

Solidarietà ai compagni arrestati !
Libere e liberi, tutte e tutti SUBITO !!

LA REPRESSIONE NON PASSERA’ !

I compagni e le compagne del C.S.A Vittoria

Via friuli angolo via Muratori 20135 Milano 02/5453986
www.csavittoria.org vittoria@ecn.org

martedì 7 luglio 2009

Gli arresti di Torino sospingono il No G8 di Roma: blocchi in città, cariche della polizia. 10 arresti. A Torino l'Onda occupa la Rai

da infoaut. www.infoaut.org

A 24 ore dall'inizio del G8 de L'Aquila Roma è blindata per l'arrivo dei capi di Stato che parteciperanno al vertice presienziato dal presidente del consiglio Berlusconi. Summit che si svolgerà nella martoriata terra abruzzese, colpita 3 mesi fa dal terremoto e strumentalizzata (nelle intenzioni) politicamente dal governo come teatrino in cui mettere in scena il G8, nel repentino cambiamento del sito comunicato nei giorni del post-sisma. Abruzzo che però invece si sta rivelando un terreno di non facile agibilità per il governo Berlusconi, alla luce della mancanza reale di concretezza delle promesse fatte e del montare delle proteste dei comitati popolari dei terremotati. Mobilitazioni che stanno cominciando ad essere una spina nel fianco per Berlusconi & soci, viste le schiette e rabbiose istanze che le iniziative dell'ultimo mese (dal libero accesso dentro L'Aquila alle fastidiose passerelle politiche nelle città colpite) gli ha con determinazione posto. Ma il luogo in cui, per forze di cose, si esprimerà maggiormente l'opposizione al vertice sarà Roma, strettamente legata a L'Aquila anche per le necessità logistiche dei capi di Stato. Infatti la capitale è blindata per l'arrivo dei leader del G8 così come per le proteste già annunciate dalla Rete No G8 di Roma: 15mila uomini delle forze dell'ordine sono schierati in vari punti della città.

Torino spinge il No G8

Il No G8 di Roma sta registrando la spinta delle mobilitazioni dell'Onda, infatti più che le ultime mobilitazioni di movimento delle ultime settimane un volano all'opposizione al vertice è arrivato dagli arresti di Torino contro l'Onda Anomala, dalle diffuse mobilitazioni delle sue articolazioni. Un tensione positiva data dal clima creatosi intorno ai 21 arresti di Torino Bologna Napoli e Padova, solidarietà diffusissima e rabbia di reazione nei confronti della repressione implementata dinnanzi agli scontri e alla rottura avvenuta in una delle segmentazioni locali del G8. Un G8 spezzatato sul territorio con il chiaro intento di limitare e tamponare le iniziative anti G8 che dal 99', da Seattle in poi, si susseguono in ogni parte del mondo, costringendo dunque i capi di Stato a mettere in campo strategie di contenimento e depotenziazione delle proteste.
Gli arresti di Torino stanno fungendo da detonatore delle mobilitazioni romane, ed un segno che conferma la forza e l'importanza di un movimento come l'Onda è costituito anche dal fatto è proprio l'Onda Anomala il soggetto che ha implementato questo discorso, legando il No G8 University Summit di Torino al No G8 de L'Aquila, aprendo le danze dell'opposizione al vertice con l'occupazione notturna del rettorato de La Sapienza con il corteo di questa mattina che dall'ateneo ha preso e bloccato le strade della città.

Contro il G8, "blocchiamo tutto"

E mentre a La Sapienza si sfilava in corteo interno vicino a Roma Tre, questa mattina, prendevano vita le prime di iniziative di blocco del G8: circa 150 persone, in via Cilicia hanno effettuato un blocco stradale, rovesciando e incendiando cassonetti e pneumatici. I manifestanti sono stati caricati dalle forze dell'ordine nella zona dell'Ostiense e sul Lungo Tevere, un centinaio di persone si sono rifugiate dentro la facoltà di architettura di Roma Tre. Le forze dell'ordine hanno effettuato 36 fermi di polizia, 10 di questi sono stati tramutati in arresti.Per le giornate di oggi e domani, la Rete No G8, composta da centri sociali, blocchi precari metropolitani, movimenti di lotta per la casa e associazioni di migranti, hanno annunciato blitz e blocchi della circolazione lungo le strade della capitale, come prima resistenza dinnanzi all'iniziare del vertice de L'Aquila. Si sta svolgendo dalle 17 un presidio di "accoglienza ai grandi" in piazza Barberini, a pochi passi dall'ambasciata americana e dagli alberghi di via Veneto, luogo nel quale stanno affluendo centinaia di persone, nonostante lo scenario blindatissimo, con polizia schierata e blindati di traverso lungo le vie adiacenti.

L'Onda torinese occupa la RaiA

Torino, mentre iniziano le prime iniziative e le prime azioni contro il G8 de L'Aquila, non si ferma la mobilitazione degli studenti e delle studentesse contro gli arresti. Dopo la conferenza stampa, il presidio al rettorato e il corteo notturno di ieri, quest'oggi l'Onda ha organizzato una giornata di comunicazione (in università) e di azione (nella città). L'appuntamento era per il pomeriggio a Palazzo Nuovo, dove decine di persone si sono mosse in direzione della Rai di via Verdi. Sono stati occupati gli uffici della televisione, con l'intenzione di tenere una conferenza stampa all'interno. La questura di Torino, non stanca dell'attivismo dell'ultimo mese, ha rincarato la dose minacciando lo sgombero. L'Onda ha respinto con determinazione le minacce, decidendo di restare in occupazione e di sviare la blindatura con una conferenza stampa agli ingressi della Rai in contemporanea con l'occupazione.E' stato scelto non a caso il luogo della Rai per richiedere a gran voce la liberazione immediata dei 21 compagni e compagne arrestate, per rivendicare il percorso che l'Onda sta compiendo in ogni parte d'Italia, denunciando l'infame comportamento ardito dal trio media-questura-procura, che stanno compiendo un'opera di tentata criminalizzazione contro il movimento, di presunta separazione tra buoni e cattivi tra il corpo studentesco, di infamante capovolgimento della realtà. Gli si rigirerà tutto contro, l'Onda li travolgerà, come sta già facendo in tutt'Italia, decostruedo un discorso ed una strategia repressiva destinata al fallimento.

Ascolta l'intervista con Rebecca dell'Onda Anomala Torino

sabato 4 luglio 2009

RdB Vigili del fuoco, Viareggio, ennesima emergenza.

Noi, i Forzati del Soccorso

Noi lavoriamo, come tutti. Il nostro lavoro è però particolare: facciamo fronte alle emergenze, ai tragici casi del destino che sconvolgono le vite degli altri. Siamo Vigili del Fuoco.Ci teniamo a puntualizzare che, nel nostro campo, siamo professionisti.
Oggi il must è il contenimento della spesa, il contenimento della spesa si risolve quasi sempre in un aumento del rischio intrinseco nell' attività o settore nel quale avviene il taglio.
Il risparmio ha anch' esso un suo prezzo, non monetizzabile: si tratta quasi sempre di vite umane.
Si investe sempre meno in prevenzione, si lesina sulla manutenzione, non si rinnovano le infrastrutture. In Toscana, in pochi giorni, due deragliamenti: uno verso Prato (Vaiano) di una cisterna di acido Fluoridrico e per fortuna la struttura ha retto, l' acido non si è disperso (ha urtato un treno pendolari, bastava poco...), l' altro a Viareggio, la cisterna, questa volta, ha ceduto ed è strage.
I professionisti del soccorso lavorano in scenari sempre più pericolosi con allarmante frequenza.
Questi professionisti sono stanchi: il terremoto in Abruzzo ci ha visti raddoppiare i turni nelle sedi ordinarie e lavorare 24 ore consecutive seguite da 24 di riposo poi di nuovo 24 di servizio e così via per supplire alle carenze organiche lasciate da chi lavorava 24 ore su 24 per 7 giorni consecutivi sul sisma (questo prevede la prima fase di gestione di una emergenza rilevante).
Poi le necessità diminuiscono ma continuiamo a lavorare in Abruzzo: in questa fase si fanno là 16 ore lavorative al giorno. In missione sul sisma si facevano in maggio 75 ore di straordinario mensile solo nel campo base di Monticchio (AQ), tornati in regione ci veniva richiesto di rinunciare ai riposi ed al turno libero per permettere la copertura del servizio ordinario sul territorio. Da Luglio le ore di straordinario sul sisma potranno essere addirittura 150 (sarà perché c' è il G8 o per aiutare meglio i terremotati ??. Noi optiamo per la prima ipotesi).
I Pompieri fanno già, come tutti i lavoratori, un certo numero di ore di “straordinario”: vigilanze presso i locali di pubblico spettacolo ed altre cose similari (stipendi magri, 1250 € al mese).
L' orario massimo settimanale previsto dalla normativa relativa ai lavoratori “tipici” è di 48 ore, molti di noi lo superano e non di poco.
Siamo stanchi, lavoriamo troppo e troppo spesso su scenari di forte impatto emotivo.
Viareggio..... e sono di nuovo le 24 ore. Mancano i Pompieri perché anche su di loro si risparmia: vengono fatte assunzioni che non coprono i pensionamenti ma, alla necessità, si raddoppiano facilmente di numero. Come si fa ? Semplice, basta raddoppiare loro l' orario di lavoro.
Chi dovrebbe tutelare il cittadino in tempi di riduzione dei costi è vittima dello stesso sistema, soffre dello stesso male.
Siamo stanchi, stanchi fisicamente, stanchi di essere testimoni dei fatti e degli atti che conducono ai disastri annunciati.
Uno per tutti, emblematico, estremamente attuale dopo quanto accaduto con il vagone pieno di acido fluo9ridrico: sul tratto appenninico che interessa la variante di valico e la tratta ferroviaria dell' alta velocità (tra Firenze e Bologna ci sono viadotti e gallerie tra le più lunghe mai realizzate) garantiscono il primo soccorso tecnico urgente due sedi di Vigili del Fuoco, Calenzano e Castiglion dei Pepoli, due sedi volontarie. Sedi spesso non presidiate da nessuno (Calenzano), costituite con personale formato e utilizzato con lo stesso criterio che provoca la riduzione degli standard di sicurezza: il risparmio.
Niente assolutamente contro i volontari, ma non possono essere la risposta in zone a rischio di incidente rilevante, perché qui si propongono scenari peculiari, gallerie e viadotti appunto, dove intervenire efficacemente, nell' immediato e con elevati standard professionali è l' unica risorsa possibile per contenere il danno in vite umane.
Nel futuro è previsto un distaccamento presso Barberino, ma neppure questo “permanente” bensì misto (5 persone, tre professionisti e due volontari). Uno dei tratti di maggior rilievo per la viabilità, quello forse a maggior rischio, affidato alla buona volontà di chi normalmente fa tutt' altro lavoro. Basta poco e l' Italia si trova temporaneamente divisa in due parti con tutti i gravi problemi che ne derivano, sempre che non ricorrano fatti più gravi tipo ..... Viareggio.
Siamo falsi profeti ?, saremo i primi a rallegrarcene.
Ci dispiace molto per coloro che sono morti a in Versilia a causa del deragliamento, siamo addolorati per chi soffre negli ospedali, per i loro familiari in pena. Li sentiamo molto vicini, siamo abituati al contatto con la sofferenza e la comprendiamo bene.
Loro sono tutti quanti vittime del sistema, anche noi lo siamo, anche se diversamente da loro.

TRASPORTI, ISTRUZIONE, CASA SANITA' SONO UN DIRITTO.Piano, piano ce li stanno togliendo... ... riprendiamoceli!


Le scorse settimane Trenitalia ha tolto, nella tratta Torino - Milano, la fermata di Rho centro e attivato quella di Rho Fiera ( stazione ancora da ultimare e che manca di ogni tipo di struttura, compresi i mezzi pubblici che colleghino la stazione ferroviaria a Rho e ai parcheggi per le macchine ).Tale scelta significa la perdita di 30 treni al giorno per chi da Rho deve arrivare alla stazione centrale, mentre, i pendolari costretti a utilizzare questa tratta per sopraggiungere sul posto di lavoro o obbligati a spostarsi, dovranno scendere a Rho Fiera e aspettare un altro treno che li riporti a Rho centro.Questa scelta attuata da poco tempo,ha il fine di avviare una sperimentazione della durata di 6 mesi che dovrebbe dare modo di vedere quante persone scenderanno a Rho Fiera. Sperimentazione al quanto inutile perchè evidente a tutti che coloro che prima si fermavano a Rho centro ora saranno costretti a scendere a Rho fiera per poi aspettare un treno che li riporti nella stazione di Rho centro.E' chiaro a tutti che Trenitalia punti a ridurre i treni a Rho per privilegiare la Fiera e quindi , risparmiare e tagliare i costi a discapito di chi utilizza i treni.Trenitalia (azienda pubblica) si comporta come se fosse un'azienda privata e invece di migliorare ilservizio di trasporto lo peggiora per cercare di creare più profitto, purtroppo, questo accade come regola in ogni azienda pubblica, dalla sanità alla scuola fino ad arrivare all'edilizia popolare.Educazione, assistenza sanitaria non sono beni monetizzabili, così come vorrebbero i padroni, ma diritti fondamentali dei lavoratori e delle loro famiglie.Quando ti ammali, però, devi pagare i ticket sui medicinali, gli ospedali non esistono più, ormai, sostituiti dalle aziende sanitarie come quella Rhodense dove continuano a essere "tagliati" i posti letto; il nome " AZIENDE " ci dice tutto,ossia, una struttura che deve chiudere in attivo e quindi fare profitto sulle disgrazie altrui.La scuola invece viene dequalificata e già a cominciare dalle elementari si riducono il numero delleinsegnanti, delle ore nei laboratori didattici, aumentano il numero di alunni per classe e vengonoseriamente ridimensionati insegnanti di sostegno e mediatori culturali.Questo sfavorisce i ragazzi con più difficoltà che meno possono essere seguiti e aiutati, gli immigrati con problemi legati alla lingua e a culture diverse; dalle medie, poi, la scuola diventa un percorso ad ostacoli; dove molti decidono di abbandonare ancor prima di aver compiuto 16 anni.Alla faccia delle lotte degli operai e degli studenti negli anni 60 - 70 per una scuola di tutti, qui si favorisce chi ha meno problemi economici e si sponsorizzano le scuole private.Stessa sorte per l'edilizia popolare, dove l'azienda lombarda Aler si comporta come una vera e propriaagenzia immobiliare e invece di preoccuparsi di assegnare le case, attua aumenti notevoli sugli affitti, per poi rivendere intere palazzine svuotate dei sui inquilini che non riescono più a pagare l'affitto,al mercato immobiliare.Anche per questo dobbiamo lottare... per quelle situazioni che viviamo ogni giorno sulla nostrapelle... per ribadire che SCUOLA, SANITA',CASA SONO DIRITTI e non mucche da mungere per faringrassare il portafoglio dei padroni e dei funzionari statali.Unire le forze e gli sforzi di chi si oppone alla politica di smantellamento dei diritti nel sociale e sulterritorio, a chi lotta in fabbrica e sul posto di lavoro per condizioni economiche e di vita dignitose, per ladifesa del posto di lavoro ( sempre più sotto al tiro della ristrutturazione e delle crisi economiche ).Questo è l'unico modo che abbiamo per difenderci e dare forza alle varie rivendicazioni e vertenze in corso, per costruire un fronte comune che ci permetta di riprenderci i nostri diritti e ilnostro futuro e per conquistare una società dove la logica del profitto sulla pelle delle classisociali più deboli cessi di esistere.

CONTRO L'ATTACCO AI DIRITTI SOCIALI COSTRUIAMO COORDINAMENTI UNITARI!


LA SPINTA! ( foglio di contro-info e collegamento)

SLAI COBAS RHO

Per Info e contatti: laspinta@yahoo.it


www.infolaspinta.blogspot.com

giovedì 2 luglio 2009

Domenica 12 Luglio – dalle h. 16:00 LAVORO: la lotta paga!

Domenica 12 Luglio – dalle h. 16:00
LAVORO: la lotta paga!
Uniti senza confini
C.P.A. – Garbatola di Nerviano (Via Gorizia 8)
Per informazioni-prenotazioni-curiosità:
collettivoltreilponte@yahoo.it - 3498638923
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Dalle ore 16.00
- Proiezione di documentari e video-inchieste
- Proiezione di STABILIMENTO: video di interviste e racconti ad ex-operai del tessile di Nerviano
[produzioni Oltre il Ponte]
- Mostra La lotta paga, uniti si vince sugli scioperi alla Bennet di Origgio.

Dalle ore 18.00
Aperitivo musicale con tributo a IVAN DELLA MEA
Interverranno:
I lavoratori delle Cooperative Bennet
Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio

Dalle ore 20.00
CENA POPOLARE – GRIGLIATA [10 euro]
PRENOTAZIONI: collettivoltreilponte@yahoo.it - 3498638923

A seguire
CONCERTO DEI CANTO SOCIALE
Cantada par al LAVUR
Da Filande, Risaie, Officine …
Storie, Canti e Discanti di Lavori e Non Lavori di Ieri e di Oggi

mercoledì 1 luglio 2009

Rho è in sciopero!

Questa mattina è iniziato lo sciopero del biglietto per riportare a Rho la fermata dei treni interregionali Milano Torino, scippata dalla nuova stazione di Fiera dal 14 giugno scorso.
Dalle 6,30 del mattino è iniziato il presidio degli ingressi della stazione, con gli striscioni, una finta biglietteria in cartone da cui si è distribuito il vademecumbiglietto da mostrare ai controllori lungo il tragitto di viaggio e i volantini della manifestazione che il 4 luglio alle 16,00 partirà dalla stazione e attraverserà il centro di Rho. Lo sciopero, che consiste nel non mostrare il biglietto ai controllori, ha raccolto un ampio consenso tra i pendolari, anche perché la decisione di iniziare lo sciopero del biglietto e dell’abbonamento è stata assunta all’unanimità in una partecipata assemblea tenutasi davanti alla stazione lo scorso 15 giugno. Le istituzioni coinvolte, Regione Lombardia e Regione Piemonte, hanno avuto dunque tutto il tempo per evitare lo sciopero con provvedimenti concreti, ma in queste due settimane non hanno ancora dato alcuna risposta alla nostra richiesta di incontro per definire tempi e modalità del reintegro della fermata. Lo sciopero proseguirà anche nei prossimi giorni, almeno fino alla data della riunione annunciata dalla Regione Piemonte per la prima settimana di luglio, in cui alla presenza di Regione Lombardia, Trenitalia, Comune di Rho e utenti, si dovrebbe ridiscutere del provvedimento che ha generato la protesta. Come sottolineato dall’Assessore ai Trasporti della Regione Lombardia Cattaneo in occasione dell’inaugurazione della nuova stazione ferroviaria della Fiera il 22 aprile scorso, quell’opera è un primo tassello in preparazione all’Expo 2015, motivo in più di preoccupazione per i cittadini di un territorio che non è più disponibile a sacrificare servizi e diritti in nome degli interessi dei poteri forti. Ci auguriamo nel frattempo che Trenitalia non voglia esasperare un clima già molto caldo che si sta sino ad ora esprimendo con una protesta dai toni civili e contenuti, attraverso il tentativo di reprimere la protesta con multe e sanzioni che ci rifiuteremmo di pagare e che porterebbero come conseguenza a forme di protesta ben più radicali.

www.mobilitati.com
www.sosfornace.org
www.noexpo.it
Sabato 4 luglio
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Stop that train! Manifestazione dei pendolari

Arese: sei mesi continuati di cassa integrazione per 368 lavoratori!

Oggi la Fiat ha comunicato alle RSU la messa in Cig di 235 lavoratori di Fiat Auto e di 133 lavoratori di Fiat Powertrain di Arese per 13 settimane consecutive dal 24 agosto al 22 novembre 2009.Questi lavoratori sono già ora in Cig per 7 settimane consecutive, dopodichè faranno 3 settimane di ferie ad agosto per poi rimanere a casa fino al 22 novembre con la cassa comunicata oggi.Di fatto questo vuol dire la chiusura di Arese, considerando che chi non è messo in Cig è mandato in trasferta in altri stabilimenti.La Fiat chiude Arese ma comanda più che mai sull'area di 2 milioni e 350mila mq dell'Alfa: non a caso, ad esempio, sono stati messi in Cig per 13 settimane 50 lavoratori ex Alfa di Innova Service.Nei prossimi giorni lo Slai Cobas organizzerà iniziative di lotta che coinvolgeranno tutto il sito di Arese.
Slai Cobas Alfa Romeo
Arese, 30-6-2009
Alfa Romeo: anche oggi, nonostante le minacce, tutti al lavoro gli operai in cassa di Innova Service.
Slai Cobas Alfa Romeo
Arese, 30-6-2009

Da: Il Giorno, martedì 30 giugno 2009ARESE.

50 OPERAISONO IN CASSA INTEGRAZIONE: VANNO AL LAVORO.
Si sono presentati ieri mattina davanti ai cancelli della Innova Service srl con l'intenzione di andare ad occupare regolarmente il posto di lavoro: si tratta di 50 dipendenti che sono stati messi in cassa integrazione dall'azienda venerdì 26 giugno.La clamorosa iniziativa, promossa dal sindacato Slai Cobas, avrebbe suscitato le reazioni della dirigenza dello stabilimento, che a sua volta avrebbe annunciato l'intenzione di procedere a “ritorsioni” nei confronti dei lavoratori protagonisti della protesta.La cassa integrazione di 50 dipendenti (su 69 totali) dovrebbe durare 13 settimane.Le tensioni sono iniziate subito dopo l'annuncio della misura, venerdì 26. In quell'occasione si era verificato uno sciopero di due ore con presidio della portineria sud-ovest dell'Alfa Romeo di Arese. Innova Service srl sorge infatti proprio sull'Area ex Alfa.Gia.Giu.