Mercoledì 14 luglio 2010 alle ore 9,30 presso il Tribunale di Lodi si svolgerà il processo per lo sciopero iniziato il 30 dicembre 2009 alla Fiege Borruso di Brembio, in cui il coordinatore provinciale di Cremona del S.I. Cobas Fulvio Di Giorgio, e Gremi Ermir, uno dei lavoratori della cooperativa, furono arrestati per essere poi rilasciati il giorno seguente. L'accusa è di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. L’avvocato difensore, Sergio P., ha ottenuto dal giudice Stefania P. l’ammissione tra le prove dei filmati degli scontri realizzati dai Cobas stessi. I due imputati schierano sei testimoni a favore (con altri 28 disponibili) e certificati medici di pronto soccorso dei lavoratori che hanno subito le percosse; due poliziotti invece sosterranno la pubblica accusa, affidata al pm Silvana G.
Una breve sintesi della cronaca di quei giorni.
Il 30 dicembre 2009 gli operai della Fiege Borruso di Brembio (LO) - uno dei tanti insediamenti di logistica nel territorio a sud di Milano - in sciopero contro i licenziamenti, stavano manifestando, seduti pacificamente davanti ai cancelli della fabbrica, quando alcune decine fra agenti di polizia e carabinieri, li hanno caricati con violenza, malmenati, spedendone cinque all’ospedale, arrestando un operaio e il rappresentante sindacale del sindacato a cui i lavoratori facevano riferimento (S.I. Cobas).
La versione delle forze dell'ordine fornita alla stampa, sosteneva che il loro intervento era stato necessario per sedare una lite fra lavoratori (che nessuno degli osservatori imparziali ha potuto vedere), e di aver avuto due contusi al termine “degli scontri”.
Questa ultima affermazione è stata smentita sostanzialmente da tutti i testimoni che hanno invece sostenuto come gli unici a picchiare siano stati i poliziotti e i carabinieri.
Le bugie hanno le gambe corte, soprattutto quando solo tardivamente ci si accorge di essere stati filmati da una videocamera (dal filmato della videocamera, che inutilmente gli agenti hanno cercato di sequestrare, si può infatti vedere un ufficiale di P.G., A. D.L., minacciare di togliere ai lavoratori in sciopero il permesso di soggiorno; casualmente proprio questa persona è tra i “contusi”).
Dopo 82 ore di sciopero e picchetto ai cancelli, 35 lavoratori migranti della Fiege Borruso di Brembio, con la solidarietà di molti lavoratori accorsi a sostegno della lotta, conquistavano la vittoria sul campo, per tutti gli obiettivi rivendicati.
Alla fine, tutti i 68 lavoratori presenti nel sito di Brembio, hanno visto conservate le stesse condizioni normative e salariali che avevano prima della presa di posizione aziendale.
Sindacato Intercategoriale Cobas 7 giugno 2010
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