Disoccupazione giovanile oltre il 25%, precarietà diffusa, flessibilità elevata a norma, potere d’acquisto dei salari in caduta libera, innalzamento dell’età pensionabile, boom delle ore di cassintegrazione, chiusura delle fabbriche, chiusura dei call center, chiusura delle aziende, centinaia di morti su lavoro ogni anno. Non è la Grecia, è l’Italia. Eppure quì si canta e si balla… cè qualcosa che non va!
IN PRIMO PIANO
______________________________________
domenica 2 maggio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento